pierre clementi

CIAK, SOTTO A CHI COCA! - DI DROGA NEL VARIO E AVARIATO MONDO DEL CINEMA NE È SEMPRE GIRATA TANTA. ACCOMPAGNÒ PASSO PASSO CINECITTÀ FASCISTA, IL NEOREALISMO, LA DOLCE VITA, FINO ALLA COMMEDIA E AGLI SPAGHETTI-WESTERN – L’INFERNO DI PIERRE CLEMENTI: DUE ANNI IN GALERA E CARRIERA FINITA – WILLIAM BERGER E LA MOGLIE CAROL, TROVATI CON 0,9 GRAMMI DI “ERBA”, FURONO SBATTUTI NEL MANICOMIO CRIMINALE DI POZZUOLI, PERCHÉ RITENUTI ‘’MALATI DI MENTE’’ – L’EX MOGLIE DI HENRY FONDA, AFDERA FRANCHETTI, “CANTA” E FINISCE A REBIBBIA CON MARIO SCHIFANO – ANTONIONI SI SALVA PER POSSESSO DI 12 GRAMMI DI MARJUANA SOLO PERCHÈ NON VENNE FERMATO IN ITALIA MA ALL’AEROPORTO DI LONDRA…

RONNIE PIZZO PANNI SPORCHI A CINECITTA

Estratto dal libro “Panni sporchi a Cinecittà” di Ronnie Pizzo

 

Di droga nel mitico mondo del cinema ne è sempre girata tanta. Circolava zitta zitta già prima dell'avvento del sonoro. Era presente durante i festeggiamenti per la nascita di Cinecittà.

 

Accompagnò il fascismo fino alla sua caduta. Si sedette assieme ai visitatori hollywoodiani nei «dehors» dei caffe di via Veneto. Seguì passo passo tutta l'evoluzione del nostro cinema, dal neorealismo alla Dolce Vita, fino alla commedia e agli spaghetti-western.

 

Tanto impegno meriterebbe un libro a parte, interamente dedicato a lei, la regina dei vizi. Ma fra tutte le storie possibili, molte possono anche essere trascurate. Tanto, di solito, i finali sono quasi sempre gli stessi. C'è chi con la droga si è rovinato la carriera. C'è chi si è rovinato la salute e chi la vita. C'è anche chi è stato sfortunato e ha pagato colpe al posto di altri. E c'è chi è stato semplicemente vittima, a volte inconsapevole. 

Pierre Clementi

[…] 

Sebbene, come si è detto, parlare di chi ha avuto a che fare con gli stupefacenti, nell'ambiente di Cinecittà, meriterebbe un volume a parte, nulla toglie che si possa comunque trattare brevemente due significativi casi, che ci mostrano uno spaccato importante della realtà del tempo.

 

PIERRE CLEMENTI

Pierre Clementi era un attore francese. Lavorava molto tra Italia e Francia. Piaceva a molti. Lo ritenevano molto capace. Passava ore e ore a studiare le battute e la pronuncia, per riuscire a dirle alla perfezione. 

Pierre Clementi

 

Era anche un ragazzo fragile, adorabile, molto umano. Forse per quello aveva iniziato a fumare un po'. Per riempire un piccolo vuoto. Fatto sta che a differenza di altri, molto più sconsiderati di lui, a Pierre andò male.

 

Nel 1971 la Guardia di Finanza fece irruzione nella casa di Anna Maria Lauricella. La ragazza, amica di Pierre, lo stava ospitando perché si era appena separato dalla moglie. Trovarono della marjuana, venti grammi di cocaina e qualche pasticca di LSD. 

 

Pierre Clementi Anna Maria Lauricella

Li arrestarono entrambi. Pierre cercò di spiegare che lui non aveva niente a che fare con tutta quella roba, che al massimo aveva solo fumato un po'. Non gli credettero. Anche se non avevano fra le mani nessuna prova.

 

Lo giudicarono, infatti, sulla base di supposizioni e ipotesi persino imbarazzanti. La difesa tentò il tutto e per tutto, ma non ci fu niente da fare. Il colpo di grazia poi arrivò da Anna Maria. Ritrattò le dichiarazioni iniziali, che escludevano Pierre dai suoi traffici, e lo mise in mezzo. 

Pierre Clementi

 

 

 

Risultato? Due anni di reclusione e duecentomila lire di multa. Il periodo in cella fu un inferno. Pierre stava ogni giorno in isolamento, rifiutando l'ora d'aria e a volte il cibo. Poi, dopo un anno e quattro mesi, venne assolto per insufficienza di prove.

 

Queste le parole dell'attore: ‘’Le carceri italiane sono dei campi di concentramento, delle bare, degli inferni perenni, dove gli uomini sono considerati bestie.  Un sistema carcerario che genera violenza e crea dei killer. Adesso mi sento come quelli che tornano dai campi di prigionia nazisti: mi sento vivo’’.

 

Pierre proverà a riprendere il suo lavoro nel cinema, ma ormai la sua carriera è compromessa.

William Berger

 

WILLIAM BERGER

William Berger era un attore di origini tirolesi. Nel 1970 lui e la moglie Carol vennero arrestati per droga. La polizia aveva fatto irruzione nella loro casa, durante una festa con amici, scoprendo mezzo grammo di hashish nascosto in una tabacchiera. Arresto immediato. 

 

L'attore giurò di non avere la più pallida idea riguardo alla provenienza della droga. Sebbene in mancanza di prove, la giustizia non volle saperne di dargli ascolto. Fecero delle analisi a tutti i presenti e alcuni risultarono positivi. Bastò quello. La coppia finì dritta in carcere.

William Berger

 

Dopo un po’ di mesi furono trasferiti nel manicomio criminale di Pozzuoli, perché ritenuti «malati di mente», Carol soffriva di una grave forma di epatite virale, che i medici sottovalutarono, fino a quando, ormai all'ultimo stadio, venendo esclusa la possibilità di un intervento chirurgico, la donna fu relegata nel reparto dei malati terminali. 

 

A William fu finalmente concesso di vederla mentre ormai si trovava in stato di agonia. Fu scortato in manette al suo capezzale da uno schieramento di agenti. Non gli permisero neppure di avvicinarsi. La vide morire così, senza poterla abbracciare un'ultima volta.

 

Afdera Franchetti Henry Fonda

L'autopsia venne negata e l'attore, sconvolto, fu trasferito nel carcere di Salerno. Gli venne proposto di approfittare della morte della moglie per scaricare su di lei le accuse e ottenere così la libertà. Berger rifiutò, aspettando altri sei mesi il risultato del processo, in cui venne assolto: la tabacchiera non era sua e lui non l'aveva effettivamente mai vista. 

 

FRANCHETTI-SCHIFANO

mario schifano andy warhol 1

 

 

 

La ex moglie di Henry Fonda, Afdera Franchetti, tentò il colpo di fortuna. Ma fu un po' maldestra. La bloccarono all'aeroporto di Fiumicino. Trentadue grammi di erba. Un vero guaio. Nella disperazione, l'unica cosa che le venne in mente fu provare a scaricare il barile. Disse che non erano per lei ma per il pittore Mario Schifano. Una idea «brillante». Nel dubbio, li arrestarono entrambi.

 

ANTONIONI

michelangelo antonioni

 

 

Ad Antonioni con la droga andò meglio. Nel 1968 lo fermarono all'aeroporto di Londra e gli trovarono addosso dodici grammi di marjuana. Meno male che non era in Italia. Lo bloccarono per qualche ora. Il tempo di qualche accertamento. Poi via. In ritorno libero verso il bel Paese.

 

AUGUSTO PESARINI

Il successo molte volte dà alla testa. E quando ci si mette di mezzo anche la droga, è garantito che in qualche modo finisca male. Come è successo ad Augusto Pesarini. Nasce a Terni e si trasferisce presto a Roma per tentare la carriera di attore. E un ragazzo di bell'aspetto e anche fortunato. Conosce subito Tomas Milian e diventano amici. 

augusto pescarini

 

La strada è spianata e lavora persino nel cast de ‘’Il gattopardo’’. Dopo qualche flirt di rito, quasi convenzionale per un attore giovane e carino, inizia il sodalizio con gli stupefacenti. Pesarini è quasi sempre «fatto», frequenta giri sporchi. In poco tempo, l'attore colleziona un arresto dopo l'altro. Risse, oltraggio a pubblico ufficiale e persino sfruttamento della prostituzione. Finisce anche in galera per qualche giorno. 

 

La motivazione? Ha sequestrato la sua ex amante per un giorno e una notte interi. Dopo aver legato la giovane attrice, l'ha frustata, drogata, picchiata e molestata. Nel 1972 Augusto scappa da Roma. Si rifugia presso una comune di hippie a Ibiza.

AUGUSTO PESARINI

 

 

 

 

 

Appena arrivato, molesta la figlia di un contadino e rischia grosso. Poi si lascia andare all'esclusiva compagnia dell'LSD. Una sera sparisce e non si hanno sue notizie per giorni. Una mattina, un uomo del posto scopre il suo cadavere. L'autopsia non chiarisce le cause della morte, anche se l'ipotesi più probabile è l'overdose.

Pierre Clementi Anna Maria Lauricella pierre clementi claudine auger scusi, facciamo l'amore?william bergerCarol Berger Afdera Franchetti con Luchino Viscontifranco angeli tano festa mario schifanomario schifano 2pierre clementi

augusto pescariniaugusto pescarini

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?