
“ORMAI C'È UNA GIORNATA PER TUTTO. SI PUÒ FARE QUELLA DEL CANE E NON QUELLA DELL'UOMO?” - CINZIA PETETTA, ASSESSORA ALLE PARI OPPORTUNITÀ DEL COMUNE DI SENIGALLIA, METTE A CUCCIA LE ERINNI FEMMINISTE CHE SI SONO INCAZZATE PER LA “GIORNATA DELL’UOMO”, PREVISTA IL 19 NOVEMBRE: “E' UNA GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE SULLE TEMATICHE MASCHILI. COME I PROBLEMI DEI PADRI SEPARATI CHE SI RITROVANO SUL LASTRICO O LONTANI DAI FIGLI, DEGLI UOMINI CHE SUBISCONO VIOLENZE PSICOLOGICHE O FISICHE. UNO DI LORO MI HA CONTATTATO PER RACCONTARMI DELLA PENTOLA D'ACQUA BOLLENTE CHE GLI HA GETTATO ADDOSSO LA MOGLIE. GLI UOMINI SI CONFRONTANO POCO, SI SENTONO ISOLATI SE NON CORRISPONDONO AGLI STEREOTIPI DELL'UOMO VIRILE, DEL SUPER MANAGER, DEL MASCHIO INDISCUSSO. I DATI DICONO CHE PURE LA VIOLENZA SUGLI UOMINI CRESCE MA NON SE NE PARLA"
Estratto dell’articolo di Viola Giannoli per “la Repubblica”
“La Giornata dell'uomo quest'anno si farà». Parola di Cinzia Petetta, assessora di Fratelli d'Italia ai Servizi alla persona e Pari opportunità del Comune di Senigallia (Ancona). […] la giornata dei maschi si terrà il 19 novembre. […]
Assessora, davvero a Senigallia ci sarà la "Festa dell'uomo"?
«Chiariamo subito: chiamarla "Festa dell'uomo" è banale e fuorviante. È come l'8 marzo: non è mica la "Festa della donna". Noi celebreremo la Giornata dell'uomo».
Cioè?
«Una giornata di sensibilizzazione sulle tematiche maschili».
Che cosa intende?
GIORNATA INTERNAZIONALE DELL UOMO
«I problemi, ad esempio, dei padri separati che si ritrovano sul lastrico o lontani dai figli, degli uomini che subiscono violenze psicologiche o fisiche. Uno di loro mi ha contattato per raccontarmi della pentola d'acqua bollente che gli ha gettato addosso la moglie, di un occhio nero: non è andato al pronto soccorso per paura di essere deriso. Si tratta di una minoranza di uomini, è vero, ma da assessore voglio dargli ascolto, sostegno o almeno iniziare a discuterne».
Ma insomma era necessaria una Giornata dell'uomo?
«Sì, perché necessario è, lo ripeto, parlare di tematiche maschili. Tra loro gli uomini si confrontano poco, si sentono isolati se non corrispondono agli stereotipi dell'uomo virile, del super manager, del maschio indiscusso. Se si parla di menopausa tutti sanno cosa sia. Se si parla di andropausa...panico. Gli uomini stessi non ne discutono, non ne hanno consapevolezza».
Ma non è che così, come dicono opposizioni, sindacati e femministe, si contrappone o peggio si equipara questa Giornata a quella dell'8 marzo o del 25 novembre, nate tra l'altro da lotte dure e tragiche?
«Non c'è nessuna equiparazione. Ormai c'è una giornata per tutto. Si può fare quella del cane e non quella dell'uomo?».
Le disparità, le ricordano ancora da sinistra, continuano però a penalizzare di più le donne.
«Lo so bene. E so anche che nella stragrande maggioranza dei casi chi commette violenza è un uomo. Ma non può passare il messaggio che tutti gli uomini siano orchi. […] Non ci dev'essere contrapposizione tra uomo e donna, ma tra vittime e orchi».
[…] «[…] credo che si debba ascoltare anche il mondo maschile, forse qualcuno tirerà fuori il proprio malessere, si farà qualche domanda. E poi i dati dicono che pure la violenza sugli uomini cresce ma non se ne parla». […] nessuno vieta alle femministe di venirsi a confrontare con noi il 19 novembre. Loro sono libere, grazie all'articolo 21 della Costituzione, di dire "il corpo è mio e me lo gestisco io", io sono libera di indire la Giornata dell'uomo». […]