cocaina

NASI COMUNICANTI: TUTTO IL MONDO PIPPA! – LA COCAINA VIENE SNIFFATA DA ALMENO 300 MILIONI DI PERSONE IN TUTTO IL MONDO - COLOMBIA E' IL PRINCIPALE CENTRO DI PRODUZIONE, CON 1.400 TONNELLATE SULLE 2.000 PRODOTTE AL MONDO (SEGUONO BOLIVIA E PERU') – I CONSUMATORI DELLA "BAMBA" SI DIFFONDONO ANCHE IN AFRICA E NEI PAESI ORIENTALI – LA COCA ALLA FINE DEGLI ANNI ’70 È DIVENTATA UNA DROGA "POPOLARE" PER LA GIOIA DEI NARCOS: TRIONFA SULL'ONDA DELL'EDONISMO REAGANIANO...

1 - COCAINA GLOBALE

Estratto dell’articolo di Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

cocaina

Si produce, si vende e si consuma sempre più cocaina e ormai nessun continente è escluso dalle grandi rotte del narcotraffico. Il global report dell'Unodoc, l'ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga, è severo nell'analizzare la tendenza mondiale nel gigantesco business della coca.

 

Il Sudamerica continua ad essere il grande cuore della produzione, da dove partono le reti di protezioni e smercio che permettono in ogni angolo del Pianeta di trovare polvere bianca da sniffare di buona o cattiva qualità.

 

Sono almeno trecento milioni i consumatori abituali, concentrati soprattutto in Nordamerica ed Europa, anche se cresce la domanda dai Paesi asiatici e africani e anche da un gigante come il Brasile, che fino a qualche anno fa si limitava ad essere terra di passaggio.

 

sequestro cocaina spagna

[…] La Colombia la fa, come sempre, da padrona con 1.400 tonnellate prodotte su un totale stimato di poco meno di 2.000 tonnellate. A ruota seguono Perù e Bolivia. Il passaggio obbligato per il grande mercato statunitense è il Messico, mentre per l'Europa e il resto del mondo si va via Venezuela, Brasile, Argentina e Uruguay.

 

[…] La coca viene nascosta ovunque, approfittando del boom delle comodities sudamericane. Dal triangolo Brasile-Uruguay e Argentina partono ogni giorno centinaia di nave cariche di soia, carne, agrumi ed è praticamente impossibile controllare tutto. Ne sanno qualcosa le autorità del porto brasiliano di Santos, nei pressi di San Paolo o quelle di Montevideo, impegnate in una battaglia tra guardie e ladri dove i primi rimangono quasi sempre con le mani vuote. I

COCAINA

 

[…] Secondi i dati ufficiali di Bogotà nel 12% dei 1.122 comuni colombiani esistono coltivazioni di coca, ma la metà della produzione è concentrata in appena una decina di grandi municipi nei dipartimenti del Norte di Santander, Narinio e Putumayo. Sono zone di frontiera, la prima con il Venezuela a Nord, le altre due a Sud con il Perù: terre di nessuno dove lo Stato non riesce ad arrivare e dove la corruzione, anche tra le forze armate e la polizia è molto diffusa.

 

cocaina nascosta nel caffe 2

Quello che sta succedendo in Colombia, va detto, è la prova chiara del fallimento delle politiche di sradicamento delle culture portate avanti da anni dalle Nazioni Unite. L'Onu investe gran parte del suo bilancio antidroga nella sua maxi-sede a Bogotà, ma è evidente che la scelta di dare sussidi economici ai coltivatori che rinunciano alle foglie di coca non funziona: molti di loro dichiarano una produzione maggiore a quella che effettivamente avevano, intascano i soldi mentre i narcos concentrano le loro attività in altre zone.

 

Anche la distribuzione ha fatto negli ultimi anni un grande salto di qualità. Tra le grandi organizzazioni criminali europea è la ‘Ndrangheta a farla da padrone, grazie ad una rete di broker abilissimi a fare da anello tra il nuovo e il vecchio mondo.

 

Si comportano come agenti di borsa, vivono in quartieri di lusso a San Paolo, Montevideo o Buenos Aires, hanno a libro paga agenti di dogana alla frontiera, capitani di grandi navi cisterna transatlantiche, ispettori nei porti alla partenza e all'arrivo. Si muovono con la velocità e la freddezza di chi ha a cuore un solo obbiettivo, far arrivare la merce a destinazione. Per questo sono disposti a cambiare rapidamente rotta, tenendosi aperte sempre varie possibilità. […]

piantagioni cocaina colombia 4

 

Sugli Stati Uniti, invece, a farla da padrone sono i messicani; la lega dei grandi clan, ad iniziare dal potentissimo clan del golfo, si occupa del passaggio verso Nord, con una scia di corruzione che passa per tutto il Centroamerica fino ai gangli del potere a Città del Messico. […]

 

2 - LA REGINA INDISCUSSA DELLO SBALLO HA RUBATO LA SCENA ALL'EROINA

Estratto dell’articolo di Giancarlo De Cataldo per “la Stampa”

 

Nei primi anni Ottanta mi capitò di interrogare un piccolo spacciatore di cocaina. Un poveraccio preso con le mani nella marmellata, ma estraneo ai giri della «mala» che conta. Mi disse che per lui la coca era una necessità: «Di mestiere, dottò, lavo i morti per le pompe funebri. Se a fine serata non mi tiro un po' su, non c'arrivo a domani».

 

EL SALVADOR - PACCHI DI COCAINA VENGONO DISTRUTTI DALLA POLIZIA

Il mito della cocaina come droga dell'alta società, vettrice di sensazioni adrenaliniche, dinamo di performance orgiastiche, rifugio e patrimonio di artisti sregolati votati alla perdizione, la coca «che non mente» di JJ Cale ed Eric Clapton, tramonta definitivamente alla fine degli anni Settanta. Da quel momento in avanti, se mai c'è stata una droga trasversale, interclassista, universalista, quella è la cocaina.

 

[…] Per anni la cocaina se ne sta in disparte, come se osservasse, sorniona, gli eventi, in attesa della sua occasione. E l'occasione arriva con la svolta degli anni Ottanta. Siamo stanchi di politica, utopia, grandi costruzioni ideali. La cocaina sembra tagliata - si passi il gioco di parole - apposta per accompagnare l'Occidente in una nuova, trionfale cavalcata costellata di disimpegno, superficialità, bellezza, successo, fitness, glamour.

cocaina

 

La coca è compatibile, non ti costringe alla triste sfilata degli zombie nei parchi degradati. La coca fa stile. Paradosso fra i paradossi: la coca trionfa sull'onda dell'edonismo reaganiano, e Reagan è il più inflessibile paladino della lotta senza tregua ai trafficanti.

 

[…] Dopo quarant'anni di proibizionismo, i pasdaran della tolleranza zero dovrebbero forse porsi qualche interrogativo. La coca oggi muove miliardi, alimenta potenti cartelli criminali, domina, incontrastata signora, le notti elettriche delle nostre grandi città e dei più sperduti […].

cocaina

 

Le pene esemplari e le grida manzoniane non hanno piegato il narcotraffico, e il gusto dello sballo, lungi dall'arretrare, sembra impennarsi. Magari è il momento per tentare strade diverse.

cocaina 2

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…