daniele belardinelli

“È LUI CHE SPOSTA LA GENTE” – IL RACCONTO DELL’ULTRÀ LUCA DA ROS, CHE HA INCASTRATO IL CAPO DELLA TIFOSERIA INTERISTA MARCO PIOVELLA, DETTO “IL ROSSO”: LAUREA AL POLITECNICO, IMPRENDITORE NELL’ARCHITETTURA DELLE LUCI, È UNO DEI REUCCI DELLA CURVA IN GRADO DI INFLUENZARE I “SUBORDINATI” – È STATO LUI A ORGANIZZARE L’AGGUATO AI TIFOSI NAPOLETANI CHE SI È CONCLUSO CON LA MORTE DELL’AMICO DANIELE BELARDINELLI?

Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

MARCO PIOVELLA DETTO 'IL ROSSO'

Crudele Natale hanno passato assieme Daniele Belardinelli, 39enne ultrà del Varese gemellato con l' Inter, e Marco Piovella, 33enne capo ultrà nerazzurro e mago delle coreografie in Curva Nord: uno morto il giorno dopo, investito a Santo Stefano da un' ignota auto scura prima di Inter-Napoli, e l' altro in carcere proprio con l' accusa di aver organizzato quell'«agguato militare» a ultrà napoletani in cui Belardinelli è stato investito.

 

DANIELE BELARDINELLI

Il destino dei due amici si compie l' ultimo giorno dell' anno, quando la Digos va prendere Marco Piovella, 33 anni, detto «il Rosso» per il colore che fu dei capelli, «appartenente da molti anni - lo inquadra ora il gip milanese Guido Salvini - al cosiddetto «direttivo della Curva» composto da una decina di elementi rappresentativi dei vari sottogruppi e con poteri decisionali». L' accusa è la stessa per la quale erano già stati arrestati gli unici tre (fra un centinaio di violenti a volto coperto e ancora in via di individuazione) non del tutto travisati e perciò identificati, il 21enne Luca Da Ros dei «Boys», i 31enni Francesco Baj e Simone Tira degli «Irriducibili», ed è la stessa mossa anche all' indagato fondatore 49enne dei «Viking», Nino Ciccarelli, alle spalle 12 anni di carcere anche per reati comuni e un' assoluzione per la morte nel 1988 del tifoso ascolano Nazzareno Filippini: «rissa aggravata» dal fatto che nel corso di essa (e indipendentemente da eventuali responsabilità dirette nella morte di Belardinelli) abbia appunto perso la vita una persona, lancio di materiali pericolosi», e «lesioni» a 4 feriti.

incidenti san siro

 

A chiamare in causa Piovella, anni fa assolto in appello per i petardi che nell' euroderby Inter-Milan del 2005 colpirono il portiere brasiliano milanista Dida, è stato Da Ros: «Sono due o tre persone, ossia i capi gruppo, che ci dicono di spostarci (...). Il nostro capo, che ha in mano la curva, si chiama "il Rosso", è lui che sposta la gente, è lui che decide. Non so il suo nome, è più grande di me e ha già subito processi di questo tipo. Ora non può entrare nello stadio per il Daspo. "Il Rosso" ha detto andiamo, e io sono andato. Siamo partiti tutti in macchina, eravamo 120 persone».

incidenti san siro

 

Su Piovella - che ha messo a frutto la sua laurea in design al Politecnico come imprenditore nell' architettura delle luci - ha pesato, in vista dell' interrogatorio di oggi, il fatto che per il gip, «quale membro del direttivo della Curva, ha evidentemente un potere di influenza particolarmente rilevante sui tifosi "subordinati" sulla base dell' ideologia del "cameratismo sportivo", ed è in grado di condizionarne le dichiarazioni».

 

NINO CICCARELLI

Anzi, la sua scelta sabato di presentarsi con l' avvocato Mirko Pellino in Questura sembra al gip «un semplice tentativo di tamponamento in una situazione già irrimediabilmente pregiudicata, in quanto si era ormai diffusa la notizia delle dichiarazioni rese da Da Ros»; e quindi non sarebbe stato «in alcun modo un distacco dalla realtà organizzata» che ha prodotto quel «vero e proprio agguato militare», ma al contrario «un' esplicita scelta di difendere e proteggere col silenzio la struttura».

 

incidenti san siro

Piovella sabato aveva infatti accettato di raccontare solo «di aver visto Belardinelli steso a terra, non so se perché scivolato o caduto accidentalmente. Negli stessi istanti ho visto un' autovettura, a bassissima velocità o addirittura quasi ferma, passare sopra il corpo di Daniele con le ruote di destra». Diversa l' impressione, o forse diverso il fotogramma memorizzato da Flavio Biraghi, altro indagato giovane ultrà che «ha reso dichiarazioni spontanee» ai pm Mannella-Bordieri-Stagnaro a caccia dell' auto: «Nel momento in cui era stata invasa la strada, un giovane, che era stato tra i primi ad entrare in azione, è stato investito da una autovettura di grossa cilindrata, una specie di Suv nero a velocità sostenuta».

daniele belardinelli

incidenti san siroincidenti san sirosan siroscontri san siroscontro san siroscontro san siroDaniele Belardinelli

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?