vittorio carita big

COME È MORTO IL RE DEI DANDY DI NAPOLI? - IL 59ENNE VITTORIO CARITÀ È STATO TROVATO RIVERSO IN UN LAGO DI SANGUE NELLA SUA CASA AI QUARTIERI SPAGNOLI: IL SUO CORPO È STATO POSTO SOTTO SEQUESTRO E LA PROCURA HA DISPOSTO L’AUTOPSIA, SI PARLA DI ARRESTO CARDIACO MA ANCHE DI UN'IPOTETICA AGGRESSIONE - INCREDULITÀ E DOLORE A CHIAIA E A POSILLIPO, DOVE L'ECCENTRICO PERSONAGGIO SI MUOVEVA RACCONTANDO SUI SOCIAL IL SUO MALE DI VIVERE...

Anna Paola Merone per www.corriere.it

 

vittorio carita 6

Sulla morte di Vittorio Carità, a soli 59 anni, restano in sospeso molte domande. Si indaga sulla sua improvvisa fine, che potrebbe essere stata determinata da un arresto cardiaco. Oppure da una aggressione.

 

Le ipotesi investigative sono molteplici. Di certo c’è solo che quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta della sua casa — allertati dai suoi amici ai quali non rispondeva al telefono — lo hanno trovato riverso in un lago di sangue. Il suo corpo è stato posto sotto sequestro — la Procura ha disposto l’autopsia, non escludendo alcuna pista — e la sua scomparsa per ora resta un mistero, come i pensieri più profondi di un personaggio a tutto tondo.

 

vittorio carita 5

Il personaggio

Vittorio Carità, conosciuto anche da chi non lo conosceva davvero, si muoveva fra Chiaia e Posillipo con indolente nonchalance. Ma era a suo agio era anche a Scampia e alla Sanità. E ai Quartieri Spagnoli, dove più di recente si era trasferito a vivere. Richiamando attenzioni, simpatie e sguardi curiosi.

 

L’eleganza insolente e decisa. Lo sguardo ironico dietro gli occhiali. Talvolta lo smalto nero Chanel sulle unghie, ad enfatizzare le mani lunghe e nervose. O i tacchi alti sotto lo smoking di sartoria.

 

vittorio carita 3

Raccontare Vittorio significa fare un viaggio fra forma e sostanza. Fra la sua immagine di dandy sfacciato e capriccioso, anima delle feste più belle. E scendere in fondo al suo universo interiore popolato da demoni che aveva affrontato uno per uno. A partire da un passato fatto di lunghe dipendenze, sopraffazioni e di battaglie per affermarsi su se stesso.

 

A Napoli, quando era ragazzino, era difficilissimo rivendicare e vivere una sessualità personale e non omologata. E, dopotutto, anche nel 2021 la sfida richiede grandi energie.

 

vittorio carita 2

I suoi demoni

Era rimasto sempre se stesso, oltre tutti, avvolto in un grumo di solida infelicità. Che cercava di stemperare fra albe, tramonti, un lungo percorso di analisi e la pratica del buddismo.

 

Vittorio amava Stromboli — dove Paolo Sorrentino lo aveva notato e avrebbe voluto coinvolgerlo nel cast de «La grande bellezza» — e il mare. Quando poteva, abbigliato come una diva d’altri tempi, si concedeva mezza giornata in spiaggia con qualcuna delle sue molte amiche, che lo piangono insieme con gli amici e i moltissimi conoscenti che lo hanno incrociato fra feste, locali o sui social.

 

vittorio carita 4

In ogni luogo, reale o virtuale, lasciava la sua impronta forte. I suoi commenti al vetriolo, o entusiastici, passavano attraverso un linguaggio diretto. Mescolava italiano, dialetto e un turpiloquio, declinato dalla sua voce roca, che era uno schiaffo e una carezza insieme.

 

I social

Vittorio negli ultimi anni aveva scelto i social per raccontarsi attraverso post irriverenti, graffianti. Narrava il suo male di vivere, le sue avventure, i brividi di un erotismo mediterraneo e trasversale. Era una bandiera che garriva anche per quelli che non avevano il suo coraggio. Un riferimento oltre le generazioni e gli stereotipi.

 

vittorio carita 15

Il suo male di vivere e le sue battaglie erano a disposizione di chi voleva imparare dalle sue esperienze. «Io son restato un Uomo buono e non ho vergogna di dire che piango, commosso a bestia, perché ancora credo nell’Amore... anche se a me, da giovane mi han fatto male, mi han stuprato, brutalizzato e venduto, anche se ho avuto una famiglia di m..., che ancora tenta di ferirmi... Io resto un Uomo, aggrappato a quel che voglio Essere, a prescindere da quello che fanno gli altri». Così scriveva Vittorio su Facebook. E qualcuno propone di riunire tutti i suoi scritti, i suoi versi, in un volume. E di pubblicare un suo manoscritto inedito.

vittorio carita 13vittorio carita 10vittorio carita 11vittorio carita 12vittorio carita 1vittorio carita 9vittorio carita 16vittorio carita 7vittorio carita 8vittorio carita 14

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…