muraro raggi

POLITICA SPAZZATURA - PAOLA MURARO HA SEMPRE SOSTENUTO CHE AGLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI FOSSE “TUTTO IN REGOLA” MA I PM DI ROMA SOSTENGONO CHE LE AUTORIZZAZIONI FURONO TRUCCATE QUANDO ERA CONSULENTE DI AMA - PER LA PROCURA I MACCHINARI HANNO LAVORATO IN REGIME RIDOTTO PER FAVORIRE ALTRI IMPIANTI PRIVATI (CERRONI?)

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

paola muraropaola muraro

 

Ha sempre sostenuto che era «tutto in regola». Lo ha ribadito anche l'altra notte, quando ha comunicato le proprie dimissioni. E invece Paola Muraro, assessora all'Ambiente del Campidoglio, ha mentito. Perché le accuse contenute nell'avviso a comparire, notificato dai magistrati romani, descrivono come siano state «truccate» le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti quando era consulente di Ama. E le conseguenze che ciò ha provocato in materia di inquinamento.

 

DI MAIO «REFERENTE»

virginia raggi paola murarovirginia raggi paola muraro

Contestazioni pesanti dalle quali dovrà difendersi il 21 dicembre nell' interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Alberto Galanti. Occasione per ricostruire anche quanto accaduto dopo la nomina al Comune di Roma. Agli atti dell' inchiesta ci sono i verbali dell' ex assessore al Bilancio Marcello Minenna e l'ex amministratore delegato della municipalizzata Alessandro Solidoro che ricostruiscono quei giorni e specificano il ruolo di Luigi Di Maio che - anche nei momenti più delicati, come quello della notizia sull'iscrizione del registro degli indagati - avrebbe «offerto copertura politica a lei e a Raggi».

 

PAOLA MURAROPAOLA MURARO

Un atteggiamento analogo anche quando è emerso con chiarezza il rapporto stretto che la stessa Muraro aveva con Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, i vertici di Ama che le hanno sempre rinnovato i contratti e ora sono entrambi imputati nel processo di Mafia Capitale.

 

I DATI FALSIFICATI

Il linguaggio è tecnico, il risultato appare chiaro. Scrivono i pubblici ministeri: «Gli impianti di Rocca Cencia e Salario operavano una gestione dei rifiuti in violazione delle prescrizioni delle autorizzazioni riguardanti la gestione degli impianti per quanto concerne le percentuali di trasformazione dei rifiuti in ingresso e gli scarti di lavorazione». Il sospetto dei pm è che i macchinari abbiano lavorato in regime ridotto per favorire altri impianti privati.

 

paola muraro giovanni fisconpaola muraro giovanni fiscon

Nella stessa inchiesta è indagato Manlio Cerroni, il ras dei rifiuti della Capitale, con il quale Muraro aveva rapporti professionali e che - questo è il sospetto - potrebbe aver beneficiato della sua permanenza in Ama. Ma tra i capi di accusa per Muraro c' è anche quello riferito all' inquinamento ambientale.

 

L' inquinamento dei siti Muraro, quando era consulente di Ama ma in realtà svolgeva il ruolo di «Responsabile tecnico e referente degli impianti», avrebbe consentito «lo stoccaggio di rifiuti in aree non autorizzate per l' impianto di Rocca Cencia» mentre per il Salario «non venivano rispettate le aree di stoccaggio rifiuti: i cassoni di rifiuti contenenti metalli ferrosi, gli scarti del processo e le balle di Cdr non erano infatti ubicati conformemente a quanto previsto dagli atti autorizzativi.

 

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI

Veniva anche accertata la sostituzione di un portone a impacchettamento rapido con un telo Pvc tale da non garantire il confinamento delle polveri e delle matrici maleodoranti esternamente all' impianto, non rispettando anche in tale situazione, le autorizzazioni». Si parla di «superamento per il parametro del Manganese, del Carbonio e del Fluoruri».

 

I funzionari Ama Minenna e Solidoro hanno consegnato ai magistrati i verbali delle riunioni della scorsa estate in Campidoglio per dimostrare come Muraro, quasi in tempo reale, informasse alcuni funzionari di Ama delle decisioni prese. In particolare è allegato agli atti il resoconto di quanto deciso il 27 agosto riguardo alla riorganizzazione del personale della municipalizzata. Scelte condivise da Muraro e Minenna per «nominare il nuovo direttore del personale e invalidare gli spostamenti dei dipendenti - già disposti e in corso di esecuzione - che interferiscano con il presente provvedimento». Impegni che Muraro ha disatteso appena Minenna si è dimesso.

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI

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