donald trump coronavirus usa

INFECTED STATES OF AMERICA – SECONDO IL ‘WASHINGTON POST’ GLI 007 AVEVANO AVVERTITO TRUMP DEL PERICOLO IMMINENTE DEL CORONAVIRUS GIÀ A GENNAIO E FEBBRAIO, MA IL PRESIDENTE NON FECE NIENTE PER CONTENERE IL CONTAGIO – QUATTRO SENATORI SOTTO ACCUSA: AVREBBERO FATTO INSIDER TRADING VENDENDO I LORO PORTAFOGLI DI TITOLI AZIONARI SUBITO DOPO AVER RICEVUTO LE INFORMATIVE DEI SERVIZI SEGRETI…

 

donald trump

 CORONAVIRUS, MEDIA: OLTRE 29MILA CONTAGI NEGLI USA

(LaPresse) - I casi di contagio di nuovo coronavirus negli Usa sono almeno 29.235, secondo il conteggio della Cnn dei casi rilevati e testati dai sistemi di salute pubblica nel Paese. Sinora sono 371 le persone morte negli Stati Uniti. Casi sono stati registrati in tutti i 50 Stati, Washington Dc e territori, così come in persone rimpatriate.

 

 

1 – I RAPPORTI SEGRETI CHE ACCUSANO TRUMP "I SERVIZI LO AVVISARONO DEL RISCHIO CONTAGIO"

Francesco Semprini per “la Stampa”

 

Gli 007 americani avvertirono del pericolo imminente del coronavirus già a gennaio e febbraio, ma il presidente non adottò misure preventive che avrebbero potuto contenere il contagio. È quanto sostengono fonti di intelligente citate dal Washington Post. Nel frattempo però Trump ha cambiato linea e ieri in una conferenza stampa ha alzato i toni: «Ogni americano ha un ruolo nella difesa della nazione da questo invisibile e orribile nemico e avremmo successo, si spera molto prima di quanti si pensi. Quindi diciamo restate a casa e salvate le vite».

ASSEMBRAMENTO CON DONALD TRUMP

 

le linee guida di trump per il coronavirus

I rapporti riservati dei Servizi non contenevano previsioni su quando il virus sarebbe arrivato negli Usa e non raccomandavano particolari misure da prendere, non essendo per altro materia di competenza dell' intelligence. Tracciavano però una mappatura della diffusione del Covid-19 in Cina e poi in altri Paesi, mettendo in guardia sul fatto che i dirigenti di Pechino tendevano a minimizzare la gravità dell' epidemia. Le indicazioni fornite dagli 007 arrivavano a concludere che da lì a poco il coronavirus si sarebbe trasformato in una pandemia tale da richiedere misure di intervento immediate ai governi del Pianeta.

 

anthony fauci

Nonostante i ripetuti avvisi, Trump ha continuato a ridimensionare il rischio e lo stesso hanno fatto i membri del Congresso non imponendo misure importanti come l' obbligo di dimora. L' approccio è cambiato solo all' inizio di marzo dinanzi a un pronunciato aumento dei casi e la conseguente adozione di misure straordinarie come la chiusura di una gran parte di attività economiche e luoghi di ritrovo e la quarantena per i cittadini. Le agenzie di intelligence «hanno lanciato allarmi sin da gennaio», spiega una delle fonti al Post.

 

«Trump poteva forse non aspettarsi tutto questo, ma c' erano persone nell' amministrazione che lo temevano e non hanno potuto fare nulla nonostante l' allarme rosso». «Il presidente ha adottato misure storiche e aggressive per proteggere la salute, la ricchezza e la sicurezza del popolo americano», replica la Casa Bianca. Il bilancio del coronavirus negli Stati Uniti registra almeno 266 decessi, mentre i contagi risultano circa 21 mila.

donald trump coronavirus 1

 

In aumento anche i ricoveri che ieri si aggiravano attorno a quota 150 in tutto il Paese.

La vera emergenza è nello Stato di New York che si conferma l' epicentro della diffusione negli Usa con oltre la metà dei casi registrati in tutto il Paese, oltre quota 10 mila. La Grande Mela è la più colpita con 5.683 contagi e 43 decessi, proprio mentre le autorità sanitarie locali lanciano l' allarme per l' imminente rischio di mancanza di posti letto e respiratori. In aiuto dell'«Empire State» è accorso Trump che ieri ha approvato la dichiarazione di stato di calamità rendendo così disponibili i fondi federali per affrontare la crisi.

 

2 – I SENATORI LEGGONO IL REPORT DEGLI 007 E VENDONO LE AZIONI PRIMA DEL CROLLO

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

Richard Burr

 

New York Virusgate? La pandemia crea situazioni senza precedenti in campo medico, economico, di gestione delle libertà individuali. Ora sconfina anche nel campo delle mascalzonate finanziarie (che si tratti di reati o solo di comportamenti moralmente deplorevoli) commesse da esponenti politici di rango: quattro senatori americani accusati di aver venduto i loro portafogli di titoli azionari subito dopo aver ricevuto, tra fine gennaio e metà febbraio, una serie di allarmanti informative riservate dei servizi segreti sulle prospettive di diffusione del coronavirus.

 

James Inhofe con la palla di neve

Principale imputato è il senatore repubblicano Richard Burr, presidente della Commissione Intelligence del Senato che il 13 febbraio ha venduto, in 33 distinte operazioni, quasi tutto il suo patrimonio in azioni il cui valore ha oscillato negli ultimi mesi tra i 628 mila e il milione e 700 mila dollari. Anche Tucker Carlson, il conduttore della rete conservatrice Fox amatissimo da Trump, ha chiesto le sue dimissioni. Sotto accusa, insieme a lui, altri due senatori repubblicani, James Inhofe dell' Oklahoma e Kelly Loeffler della Georgia e la democratica californiana Dianne Feinstein (i tre si dicono innocenti perché non hanno partecipato alle riunioni riservate o perché avrebbero affidato la gestione del loro patrimonio ad altri).

James Inhofe

 

Dianne Feinstein

Anche Burr si difende, ma le sue giustificazioni sembrano poco consistenti. Interrogato in proposito, Donald Trump se l' è cavata dicendo che gli accusati sono «uomini d' onore» ma che si sta indagando. Il caso esplode proprio mentre Congresso e Casa Bianca stanno negoziando quello che sarà il più grande pacchetto di sostegni economici della storia mondiale: circa 1.400 miliardi di dollari (il doppio dello stimolo di Obama dopo il crollo finanziario del 2008) che, sommati agli interventi della Fed, la banca centrale Usa, dovrebbero far salire l' impatto della manovra fino a 2 mila miliardi, il 10% del Pil. Queste, almeno, sono le cifre fornite ieri da Larry Kudlow, il consigliere economico della Casa Bianca.

larry kudlow

 

Una maratona negoziale in corso ininterrottamente da venerdì, nella quale tanto i democratici quanto i repubblicani sono sotto la pressione delle lobby dei settori produttivi colpiti dalla crisi che vedono in questo provvedimento un' ancora di salvezza.

 

donald trump chiama il coronavirus il virus cinese 1

Nei vecchi tempi della criminalità economica tradizionale, l' insider trading era legato allo sfruttamento di informazioni riservate su una società quotata in Borsa. In un mondo sempre più interconnesso e sofisticato, da tempo le «soffiate» speculative seguono anche altri percorsi.

Ad esempio nel 2008 ci furono vendite sospette di titoli alla vigilia del fallimento della Lehman Brothers che provocò il crollo di Wall Street, ma anche quando, mesi dopo, le autorità monetarie segnalarono il rischio di una disastrosa gelata del credito.

 

fila in un negozio di armi in california

Ora, per la prima volta, sono informazioni di tipo sanitario quelle che vengono utilizzate per speculare o, comunque, per mettere al sicuro i propri investimenti. La Commissione Intelligence, quella incaricata di sorvegliare il comportamento dei servizi segreti per conto del popolo americano: un ruolo molto delicato e una grossa responsabilità fiduciaria: che sembra essere stata tradita.

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)