putin assange

“COSÌ MOSCA CONTROLLA WEB E TELEFONI” - PER LA PRIMA VOLTA WIKILEAKS PUBBLICA DECINE DI DOCUMENTI IN RUSSO SU UNA DELLE AZIENDE LEADER DI SOFTWARE CHE PERMETTONO ALLE AGENZIE DEL CREMLINO DI ACCEDERE AI DATI DEI LORO CONCITTADINI

Stefania Maurizi per la Repubblica

 

ASSANGE E WIKILEAKSASSANGE E WIKILEAKS

E' un primo squarcio in un mondo completamente opaco e difficile da penetrare. Quello delle aziende russe che forniscono tecnologia per consentire agli apparati del Cremlino di sorvegliare le comunicazioni telefoniche e via internet dei loro cittadini, accedendo ai dati delle chiamate dei cellulari e della navigazione in rete. Ad aprire questo squarcio è WikiLeaks, che oggi pubblica in collaborazione esclusiva con Repubblica e con la testata francese Mediapart, trentaquattro documenti – tutti, ad eccezione di uno, in lingua russa - che permettono di ricostruire le soluzioni tecnologiche sviluppate da “Peter-Service” (https://www.billing.ru/en/), azienda leader con quartier generale a San Pietroburgo.

 

E' la prima volta, in dieci anni della sua esistenza, che l'organizzazione di Julian Assange rivela file provenienti dalla Russia, anche se nel 2010, quando ha pubblicato i 251.287 cablo della diplomazia Usa, WikiLeaks ha fatto emergere importanti informazioni sul regime di Putin, dipinto a tinte fosche dai cablogrammi come uno "stato mafia". Il tempo concesso al nostro giornale non ha consentito di completare le verifiche su ciascuno dei trentaquattro documenti pubblicati oggi. Si tratta di file di natura estremamente tecnica e ora che questi file sono nel pubblico dominio sarà possibile fare verifiche approfondite.

WIKILEAKS JULIAN ASSANGE WIKILEAKS JULIAN ASSANGE

 

Dalla fatturazione alla sorveglianza. Fondata nel 1992, inizialmente per fornire alle aziende di telecomunicazioni il software per la fatturazione, Peter-Service è diventata una grande azienda con oltre mille e duecento dipendenti, una presenza estesa che va da Mosca fino a Kiev, in Ucraina, e clienti come MegaFon, uno dei più grandi gestori russi di telefonia mobile.

 

Pare curioso che un'impresa creata per occuparsi di questioni di natura amministrativa come le fatturazioni sia poi finita nel grande gioco delle intercettazioni, ma in realtà programmi di sorveglianza come la raccolta dei metadati telefonici (chi chiama chi, a che ora, per quanti minuti, da dove) si sono sviluppati proprio a partire dall'esigenza di fatturare le chiamate. Presto, informazioni come i dati del traffico telefonico che, in passato potevano tutt'al più interessare i contabili, sono diventate il petrolio dell'era digitale e hanno portato ad accumulare immensi giacimenti che fanno gola a qualsiasi apparato statale: dalle forze dell'ordine ai servizi di intelligence.

Hacker anonimi pro WikileaksHacker anonimi pro Wikileaks

 

I file pubblicati oggi da WikiLeaks coprono un arco temporale esteso: dal 2007 fino al giugno 2015 e descrivono le soluzioni software messe a punto da Peter-Service per consentire alle “agenzie dello stato” di accedere ai dati del traffico telefonico cellulare e a quelli della navigazione internet. Nei documenti non si menzionano affatto i servizi segreti dell'Fsb, eredi del Kgb, si parla solo di agenzie di stato, una formula che certamente include le forze dell'ordine, che utilizzano i metadati per le intercettazioni legali, ma che non chiarisce quali altri apparati statali accedano a quei dati attraverso le soluzione dell'azienda di San Pietroburgo.

 

Julian AssangeJulian Assange

Il software dell'azienda russa ha diverse componenti, ma ce ne sono alcune fondamentali, come il sistema “Drs” (Data Retention System) per la conservazione dei dati del traffico telefonico. Le leggi russe consentono di mantenerle immagazzinate per tre anni, un limite enorme, se si considera che dopo lo scandalo innescato dai file di Snowden, la Corte di Giustizia europea ha dichiarato non valida la Direttiva per la conservazione di questi dati (che prevedeva un limite massimo di due anni), allo stesso tempo il tetto di tre anni appare quasi mite se si considera che in Italia si sta pensando di estenderlo a sei anni.

 

wikileaks-assangewikileaks-assange

Il sistema DRS della Peter-Service consente alle agenzie di stato russe di interrogare il database di tutti i dati immagazzinati alla ricerca di informazioni come le chiamate fatte da un certo cliente di una compagnia telefonica, i sistemi di pagamento usati, la cella a cui si è agganciato l'utente. I manuali pubblicati da WikiLeaks contengono le immagini delle interfacce che permettono di fare ricerche dentro questi enormi giacimenti di dati, in modo che l'accesso sia semplice e intuitivo.

 

Per registrare e monitorare i dati del traffico internet, invece, Peter-Service ha messo a punto uno strumento chiamato Tdm (Traffic Data Mart), che permette di interrogare il database in cui sono immagazzinati i dati del traffico internet degli utenti in modo da capire che siti visita, se frequenta forum, social media, se in particolare accede a pagine con contenuti terroristici o violenti, quanto tempo passa su un certo sito e da quale dispositivo elettronico vi accede.

 

wikileaks-assangewikileaks-assange

Nel segno dello zar. Le leggi in materia di intercettazioni in Russia sono molto severe e le aziende sono tenute a rispettarle, ma come fa notare WikiLeaks, più che una vittima del regime di Putin, Peter-Service appare come un'azienda convinta del valore strategico di questo business. In una presentazione aziendale disponibile pubblicamente sul sito della società (http://www.billing.ru/sites/billing/files/events/1_DPI_BBR_Forum_2013.pdf) e che risale al 2013 - pochi mesi dopo che le rivelazioni di Snowden avevano fatto emergere programmi di sorveglianza di massa tipo Prism - Peter-Service traccia una visione per il futuro della Russia in materia di controllo dei dati.

 

wikileaks-assangewikileaks-assange

Citando figure apprezzate da Vladimir Putin, come lo zar Alessandro III - secondo cui la Russia è sola e non ha amici, a parte due soli alleati: il suo esercito e la sua flotta - Peter-Service argomenta che Mosca deve mettersi in condizioni di sfruttare meglio la potenza dei dati e di far affidamento solo su se stessa. "Chi controlla le informazioni, controlla il mondo", conclude Peter-Service, sottolineando quanto il potere dell'America del presidente Obama sia fondato sulla sorveglianza di massa della NSA, rivelata da Snowden. "Dando la priorità alla produzione di tecnologie dall'impatto politico", spiega Peter-Service, "Obama manipola le coscienze in nome del soft power. Ha visto in programmi come Prism una sorta di sfera di cristallo, attraverso cui è possibile capire tutti i segreti del mondo".

putinputin

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…