
"MAI AVREMMO PENSATO CHE UN MAGAZZINIERE DIVENTASSE UNO DEGLI UOMINI PIÙ RICCHI DEL MONDO” – L'INARRIVABILE SNOBISMO DELLA DAMA VENEZIANA CHE DISTRUGGE JEFF BEZOS E IL RACCONTO DEL MATRIMONIO DI "MISTER AMAZON" E LAUREN SANCHEZ BY MASNERI - "I TRE GIORNI DI SPOSALIZIO SONO STATI UN INFINITO SANREMO MA D’ESTATE, CON LE CONFERENZE STAMPA, LE POLEMICHE, I SUPER OSPITI, IN PIÙ NELLA CALURA E UMIDITÀ DELLA LAGUNA. CHE POI, CI FREGA VERAMENTE QUALCOSA DELLE PROTESTE FARLOCCHE?" - LE PAROLE TOMBALI DI PEGGY GUGGENHEIM: “SPOSARSI A VENEZIA È IMPOSSIBILE, PERCHÉ TUTTI GLI OCCHI SARANNO PUNTATI SOLO SULLA CITTÀ E NON SUL VOSTRO AMATO/A”
Michele Masneri per “il Foglio” - Estratti
matrimonio di lauren sanchez e jeff bezos
Esiste la wedding fatigue? I tre giorni di sposalizio Bezos a Venezia sembrano un infinito Sanremo ma d’estate, con le conferenze stampa, le polemiche, i super ospiti, le classifiche, i cambi d’abito, in più nella calura e umidità della laguna. Che poi, ci frega veramente qualcosa dei novanta aerei privati, dei 27 cambi d’abito, delle proteste farlocche?
Sì, ci frega, ma non per Bezos e per la sua sposina, bensì perché è l’ennesima storia sulla ricchezza, su come si crea, come si accumula, come si distrugge, cioè le molle che hanno appassionato i romanzieri per duemila anni, prima che fosse inventata l’autofiction. Intanto lo sposalizio bezosiano è la conferma di Venezia come nuovo paradiso fiscale, specie di Dubai coi vicoli anzi calli roventi senza però aria condizionata dove tutti prima o poi passano.
“Di solito andavo a New York per affari e incontri, adesso sto fermo qui, perché tutti passano da Venezia almeno una volta all’anno, per il Festival del Cinema o per la Biennale”, mi dice un finanziere che si è appena comprato un palazzo a Venezia, come tutti.
Non c’è essere umano altospendente infatti che ormai non abbia la sua fondazione o palazzo a Venezia: da Pinault (che si è pure lui sposato qui) a Prada all’ultimo in ordine di tempo, lo stilista Hedi Slimane.
ACQUA ALTA A VENEZIA - LE NOZZE DI JEFF BEZOS E LAUREN SANCHEZ - VIGNETTA BY GIANNELLI
E poi nuovi ricchi di tutte le fogge, grazie alla legge Renzi, la flat tax che fa pagare centomila euro l’anno (poi portati a duecento), capitalisti di ogni genere e provenienza che si trasferiscono o tornano in Italia e dunque Milano Roma Venezia (mica vanno a stare a Sgurgola di Sotto). Tant’è vero che Nigel Farage, il buffo politico inglese sovranista, ha appena lanciato uno speciale visto, 250 mila sterline l’anno per trasferirsi in Uk, al grido di “riprendiamoci i ricconi dall’italia”.
Già, ma chi sono questi ricchi? Greenpeace, che ha organizzato proteste contro Bezos a Venezia, col cartellone di 20 metri per 20 col faccione del magnate e la scritta: “Se puoi affittare Venezia per il tuo matrimonio puoi anche pagare più tasse”, sul suo sito spiega chi siano davvero, e questo è utile perché ormai non si capisce più niente, soprattutto in Italia dove se guadagni 4.000 euro al mese sei un Bezos in sedicesimo. “Quando parliamo di tassare i super ricchi non parliamo di lavoratori anche benestanti con la Range Rover; parliamo di miliardari la cui ricchezza sta nascosta in paradisi fiscali, e il cui stile di vita inquinante contribuisce più del nostro a distruggere il pianeta”. E poi, a livello più pratico: “Se guadagni 100 mila l’anno ti serviranno 10 anni per diventare un milionario, ma 10 mila per diventare miliardario”, spiegano a Greenpeace.
Ecco, così si capisce meglio. Non che cambi molto per Venezia: dove comunque benestanti, milionari e miliardari continueranno ad amarsi e sposarsi. Anche trasgredendo l’insegnamento di una ricca veneziana abbastanza famosa: “Sposarsi a Venezia è impossibile, perché tutti gli occhi saranno puntati solo sulla città e non sul vostro amato/a”, sosteneva Peggy Guggenheim; lei e la sua fondazione sono un fantastico apologo sulla ricchezza;
(…) “Certo eravamo abituati ai ricchi, ma mai avremmo pensato che un magazziniere diventasse uno degli uomini più ricchi del mondo”, mi dice una dama veneziana decadente, e definire “magazziniere” Bezos mi sembra geniale. “Ma quello è. Uno che sposta pacchi”. Un’altra dama decadente a un pranzo veneziano di beneficenza, dei mille pranzi di beneficenza che si svolgono ogni giorno a Venezia, mi disse qualche tempo fa: “Ormai non c’è manco più un capitello da salvare in città con tutte queste organizzazioni benefiche”.
In effetti, oltre a quella a cui Bezos ha regalato tre milioni di dollari, è un trionfo di fondazioni Save Venice, aiutiamo Venezia, i giardini di Venezia, le pietre di Venezia, i peoci di Venezia. L’acqua alta intanto è finita, il Mose funziona, e se una volta Venezia sprofondava, ormai è il mondo che sprofonda e dunque Venezia è la sua capitale. Nessuno sa decadere così bene (a parte Roma, vabbè, ma è un’altra cosa).
(…)
leonardo di caprio 1 foto lapresse
Tra i nuovi veneziani non decadenti che partecipano al matrimonio c’è poi Diane von Fürstenberg, che si è installata in laguna da un paio d’anni (ma in affitto, come i veri ricchi) dai cugini a palazzo Brandolini d’adda (palazzo che non ha bisogno di trasformarsi in hotel grazie al ramo Agnelli che lo possiede, e che meriterebbe una serie tv tipo “only aristo in the building”, ci stanno oltre agli Agnelli tutti dei Rothschild, dei direttori del Louvre, delle prosapie micidiali).
Inventrice del wrap dress o vestito a vestaglietta e sposatrice seriale di gay molto liquidi, Diane von Fürstenberg nata Halfin è la nuova dogaressa della città: spende, consiglia, presenzia. Il suo attuale e secondo sposo, dopo il principe Egon Fürstenberg, è Barry Diller, leggendario produttore hollywoodiano, che ha appena pubblicato un memoir in cui fa coming out a 83 anni. Nessuno si è stupito di nulla, tranne lui che ha fatto una scoperta scioccante (dopo aver fatto tre presentazioni del libro è sbottato: “Ma è un lavoro infernale, ma come fate voi scrittori a girare in lungo e in largo per due spiccioli”). Diane von Fürstenberg ha avuto gli sposini Bezos a casa per un pre-pre-pre ricevimento. E lei sì che potrebbe dispensare consigli matrimoniali, sposando i suoi migliori amici, diventando principessa e miliardaria, miliardaria di suo, va detto, con la succitata vestaglietta.
(…)
Un’altra lavoratrice instancabile è Ivanka Trump: ieri tra le varie stories Instagram dalle nozze Bezos (visita a una vetreria a Murano, chissà se insieme al postino Roberto di Amazon) la figlia del presidente americano postava un suo libro, “Women who work”, donne che lavorano. Farà presentazioni? O Diller l’avrà sconsigliata?
Ma alla fine, possiamo dire? Meglio sposarsi che lavorare. Anche a livello fiscale, di indotto e di collettività. Andiamo con ordine: questi ricchi globali sembrano sempre perseguire lo stesso pattern: prima, sposano la donna che si fa strada con loro, conosciuta all’università o in azienda, fonda l’impero con loro, produce i figli, ecc. Poi, arrivati alla soglia della mezza età, quando hanno l’impero, scoprono che sono mortali pure loro, ritengono di doversi divertire e diventano ridicoli. Trovano Quella che Li fa Divertire.
jared kushner ivanka trump foto lapresse
“Non mi sono mai divertito tanto come con lei”, ha detto Bezos della sua nuova popputa. Lei l’ha instradato alla chirurgia estetica, alla dieta, alla palestra. Alle navi, agli elicotteri, ai viaggi su Marte o sulla Luna. Agli schiuma party come quello sul Koru, il barcone simil-amerigo Vespucci con cui i due Casamonica di fascia alta si aggirano per gli oceani. Voi direte: che cafoni, lo schiuma party. Certo, ma che deve fare un pòro cristo a sessant’anni dopo aver fatto 200 miliardi, nascendo oltretutto magazziniere (cioè, non magazziniere ma in realtà broker di Wall Street).
Ricordate il caso Scaglia? Il fondatore di Fastweb: anche lì, prima moglie discreta e dietro le quinte, arrivato all’apice trova la Seconda: in questo caso la vibratile ebrea russa Julia Haart (piccoletta anche lei, il mondo è delle piccolette) che gli insegna cosa vuol dire divertirsi: giù elicotteri, aerei privati, Bentley bicolori, e perfino un auto-documentario Netflix col povero Scaglia che si nascondeva dietro le tende per la vergogna e che, almeno quello, a Bezos è stato risparmiato. Poi a volte questi ricconi si pentono e vorrebbero smettere di divertirsi e tornare all’esistenza di prima, come Bill Gates (presente a Venezia in questi giorni) che ha detto che mollare la moglie è stato un enorme errore (e infatti, non potendo tornare indietro, si è preso una sosia, tale Paula Hurd, ex moglie di Mark Hurd, numero uno di Oracle).
jennifer goicoechea usher foto lapresse
Ma, e veniamo al punto fiscale, le seconde nozze sono meglio di un Pnrr, meglio di un Giubileo, meglio di una patrimoniale (Greenpeace, ascolta): Bezos e la prima moglie, MacKenzie Scott, nonostante lei abbia un nome da studio legale, non avevano un accordo prematrimoniale e dunque lei col divorzio si è presa 53 miliardi di dollari diventando improvvisamente la ventiduesima persona più ricca del
mondo. Poi si è risposata pure lei, e poi ha divorziato generando altri ricchi che genereranno altri ricchi. Melinda French Gates vale invece oggi 30 miliardi di dollari e non c’è, ma alle nozze veneziane è presente invece una campionessa del matrimonio carpiato: Dasha Zhukova, già signora Abramovic, ora ha sposato non il postino di Murano ma un Niarchos; ma ecco che sua madre Elena l’ha sorpassata in curva, sposando nientemeno che quel frugoletto di Rupert Murdoch. Insomma tra alimenti, spese legali, professionisti, schiuma party, questi matrimoni e divorzi di ricchi hanno un moltiplicatore della ricchezza keynesiano che altro che riarmo europeo.
Meglio sposarsi che lavorare. Oppure morire, nel caso italiano. L’unico modo di diventare ricchi da noi è infatti ereditare, come certificano i dati Oxfam, per cui il 63 per cento dei miliardari italiani ereditano dai genitori, contro il 36 per cento a livello internazionale.
Comunque non dobbiamo buttarci giù e non dobbiamo invidiarli, questi ricchi, perché non è tutto rose e fiori: il primo party dei Bezos è stato rovinato dal maltempo (certo niente di paragonabile al crollo della passerella quando rovinarono nel canale vari ospiti a un evento della Fondazione Prada anni fa). E nelle foto paparazzate si intravedono Kris Jenner con la faccia (rifatta apposta per il matrimonio) stravolta, Sánchez perplessa strizzata in un abito tipo Ferrero Rocher, e ci si immagina che ci saranno squadre di parrucchieri con piastre capitanati da dei Bertolaso tricologici per combattere l’umidità veneziana che arriccia i capelli delle povere come delle miliardarie.
Insomma (o è magari wishful thinking o pia illusione) il matrimonio Bezos fa l’effetto “anche i ricchi piangono”, perché diciamoci la verità, nessuno vorrebbe veramente essere al loro posto in questi giorni.
L’incubo di Venezia d’estate con seicento gradi e l’umidità al tremila per cento, i tremila cambi d’abito coi piedi gonfi quantunque foderati Louboutin; incastrati, piegati in due nelle pance dei taxi veneziani quantunque con gli interni in pelle, ma con la sciatica che non distingue proletari e billionaire.
kim e khloe kardashian foto lapresse
L’incubo di Venezia rovente che il comune mortale prova alle biennali e alle regate si somma a quello anche più tragico del matrimonio estivo nella splendida cornice, questa usanza che dovrebbe essere abolita costituzionalmente, quando ti invitano per le nozze in luglio e agosto nel casale arroventato o nella cittadina infuocata. Insomma inutile invidiarli, Bezos e i loro derivati, e inutile contestarli. Stanno combattendo una loro battaglia che noi purtroppo conosciamo, ancorché poveri.
no bezos proteste a venezia
no bezos proteste a venezia
leonardo di caprio foto lapresse
oprah winfrey
bill gates e Paula Hurd
bill gates e Paula Hurd
john elkann lavinia borromeo
kylie e kendall jenner
corey gamble kris jenner foto lapresse
jewel kilcher
bill gates foto lapresse
tom brady foto lapresse
rania di giordania foto lapresse
khloe kardashian foto lapresse
jeff bezos 2 foto lapresse
john elkann e lavinia borromeo foto lapresse
jared kushner ivanka trump 1 foto lapresse
brooks nader foto lapresse
ivanka trump foto lapresse
khloe kardashian kim kardashian foto lapresse
kim kardashian foto lapresse
kim e khloe kardashian foto lapresse
bill gates . 1 foto lapresse
usher jennifer goicoechea foto lapresse
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peggy guggenheim con un'opera della figlia pegeen
brooks nader 1 foto lapresse
vittoria cerretti foto lapresse
lauren sanchez foto lapresse
orlando bloom 1 foto lapresse
no bezos proteste a venezia
NO KINGS NO BEZOS - PROTESTA IN PIAZZA SAN MARCO
no bezos proteste a venezia
no bezos proteste a venezia
no bezos proteste a venezia