
TRUMP VEDE NEMICI DAPPERTUTTO – IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO CHIEDE LE DIMISSIONI DI LIP-BU TAN, CEO DI “INTEL”, ACCUSANDOO DI “CONFLITTO DI INTERESSI” – L’A.D. DEL COLOSSO TECNOLOGICO AMERICANO, ACCUSATO DI AVERE LEGAMI CON IL PARTITO COMUNISTA CINESE E L’ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE – AD APRILE “REUTERS” AVEVA RIVELATO CHE, TRA MARZO 2012 E DICEMBRE 2024, IL CEO DI INTEL AVREBBE INVESTITO ALMENO 200 MILIONI DI DOLLARI IN...
Valentina Iorio per il “Corriere della Sera”
Il presidente Usa Donald Trump ha chiesto le dimissioni «immediate» del ceo di Intel, Lip-Bu Tan[…], a pochi mesi dalla sua nomina alla guida del gruppo. «È fortemente in conflitto di interessi e deve dimettersi immediatamente. Non c’è altra soluzione a questo problema», ha scritto ieri Trump sulla sua piattaforma Truth Social.
Pochi giorni fa il senatore dell’Arkansas Tom Cotton aveva inviato una lettera al presidente del gruppo, Frank Yeary, per esprimere la sua «preoccupazione» per i possibili contatti tra Tan e aziende che avrebbero «legami con il partito comunista cinese e l’Esercito popolare di liberazione». Ad aprile l’agenzia Reuters aveva rivelato che, tra marzo 2012 e dicembre 2024, il ceo di Intel avrebbe investito almeno 200 milioni di dollari in centinaia di società cinesi di produzione avanzata di semiconduttori.
«Le aziende statunitensi che ricevono sovvenzioni governative dovrebbero gestire in modo responsabile i soldi dei contribuenti e rispettare rigide norme di sicurezza. Il consiglio di amministrazione di Intel deve una spiegazione al Congresso», ha scritto il senatore Cotton su X , allegando la lettera inviata al presidente di Intel. Rispondendo alla missiva del senatore repubblicano, l’azienda ha difeso il proprio ceo, respingendo l’accusa di mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.
Tan ha assunto la carica di ceo di Intel a marzo, subentrando a Pat Gelsinger che si è dimesso a dicembre dello scorso anno. L’addio di Gelsinger e la nomina di Tan erano legati a una fase di difficoltà per il gruppo che negli ultimi anni ha perso terreno rispetto a concorrenti come Nvidia.
Negli scorsi mesi Tan aveva dato il via a un drastico piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 25 mila posti di lavoro e l’addio ai piani di costruzione di nuove fabbriche in Europa. Ieri, dopo che Trump ha chiesto le dimissioni del ceo, le azioni del colosso dei chip sono scivolate in Borsa.