emmanuel macron giorgia meloni ocean viking

FRONTE DEL PORTO – FATE SAPERE A MELONI E SALVINI CHE È TORNATA IN MARE LA “OCEAN VIKING”, LA NAVE AL CENTRO DELLO SCAZZO DIPLOMATICO SULL'ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI TRA LA DUCETTA E MACRON – IL PRESIDENTE DELLA ONG “SOS MEDITERRANÉE”: “NEL MEDITERRANEO CI SONO PERSONE CHE MUOIONO SENZA NEANCHE TESTIMONI. SIAMO IN UN CONTESTO DI GUERRA, BENCHÉ NON DICHIARATA”

Estratto dell'articolo di Alessia Candito per “la Repubblica”

 

ocean viking

Scafo rosso, bassa sull'acqua, sulle murate una dichiarazione d'intenti e una promessa: rescue zone . Quando scende la sera sul porto di Marsiglia, la Ocean Viking ondeggia quieta. Il ruggito di trapani, argani, attrezzi che ha scandito il tempo per l'intera giornata si è spento, sul ponte c'è solo silenzio, interrotto a volte solo dal gracchiare delle radio. I lavori sono finiti da poco, l'equipaggio tira il fiato.

 

La partenza è fissata a ore. La nave finita al centro della crisi diplomatica fra Italia e Francia, approdata a Tolone dopo un braccio di ferro silenzioso con il governo Meloni, torna in missione. Tappa tecnica a Barcellona per rifornimento carburante e ultimi test, poi rotta come sempre verso il Mediterraneo centrale. A terra, sarà Natale. […]

 

OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI

Oltre ai nove dell'equipaggio tecnico, sono ventitré. Per il governo Meloni sono pirati, su di loro incombe l'ombra di nuove e non meglio precisate sanzioni, ma hanno scelto di tornare in mare comunque. E da settimane si preparano.

 

Non è semplice pianificare una missione. Ancor meno se da mettere in conto c'è anche una possibile lunga attesa prima di tornare in porto. Una nave è un ecosistema a parte. Tutto dev'essere pensato, pianificato, programmato, imprevisti inclusi. Tutti quelli che ci stanno sopra devono essere pronti. Margine di errore non ce n'è. In mezzo al mare, non ti puoi fermare, riparare quello che non va, comprare provviste che ti mancano. E non ci si può permettere di crollare. Ci sono vite umane di mezzo. Quelle dei naufraghi, cui non deve mancare nulla. Come quelle dell'equipaggio. […]

 

ocean viking al largo di catania

L'attesa rischia di consumare. Quando i tempi si dilatano, anche di più. Fra le persone oggi a bordo, c'è chi ne ha memoria precisa. Alcuni erano su anche a novembre, quando la Ocean Viking è riuscita ad attraccare solo dopo 21 giorni di missione. «Si è trattato di un caso eccezionale e di una decisione dettata da elementi molto precisi - dice Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranée adesso a bordo di Ocean Viking - Quarantasei richieste di porto sicuro senza risposta, notizie su assurde procedure di sbarco selettivo, naufraghi bloccati a bordo per giorni. Una situazione che non deve più ripetersi».

 

ocean viking 3

Il rischio c'è, si sa. «Ma lì in mezzo al mare - aggiunge - ci sono persone che muoiono senza neanche testimoni. Siamo in un contesto di guerra, benché non dichiarata». E se ci sono pirati, dice, più che sulle navi Ong, vanno cercati fra chi rallenta le operazioni in mare, «perché impedire un soccorso sì che è un atto di pirateria».

 

Quindi si torna nel Mediterraneo, quale che sia il prezzo. L'opzione di sospendere le missioni non è inclusa. «Aiuta sapere che fuori non c'è solo chi ti blocca, ma anche chi ti sostiene», dice Mouhal, siriano d'origine da tempo espatriato in Nord Europa. «Non resta - spiega Lisa - che prepararsi a dare quel che si ha, in termini fisici e mentali, e curarsi di chi non ne ha, siano profughi o parte della crew ».

 

ocean viking 2

In nave, la solidarietà è una cosa semplice. Nasce con una vita comune in spazi ristretti che diventano casa per quella sorta di strana famiglia che si crea a bordo, si cementa nella quotidianità che vede tutti impegnati nei lavori per la nave e sulla nave, che sia il ponte da pulire o un camion da quattro tonnellate di cibo da scaricare. Oltre ai naufraghi, per i quali c'è una fornitura a parte, ci sono trentadue persone che per un periodo impossibile da definire dovranno mangiare e bere.

 

OCEAN VIKING

Sulla Ocean Viking, la vita comincia che ancora è buio e a Marsiglia fa freddo. Tira il mistral e ti gela. Quando smette, dal cielo viene giù il diluvio. Si segue il ritmo che il meteo impone, anche se da fare c'è tanto. I rhib , le lance veloci che servono per i soccorsi, da revisionare, preparare, testare. Lo stesso vale i gonfiabili, le zattere di supporto, centinaia di giubbotti di salvataggio. E poi chilometri di cime da revisionare e mettere in ordine. Qualche settimana fa, sulla Ocean Viking è arrivato Easy1: amichevolmente c'è già chi lo chiama "la bestia".

 

OCEAN VIKING

È un gommone di salvataggio più grande e stabile del suo predecessore, relegato al rango di rhib di supporto, pronto a essere calato in mare insieme a una terza barca d'appoggio. Ognuno in acqua ha una funzione, una posizione da tenere, un preciso compito. Ecco perché prima delle esercitazioni in mare si studia: i possibili scenari, le manovre, le diverse imbarcazioni - gommoni, barche di legno, motopesca - che ci si può trovare a soccorrere. Quando l'allarme scatta, non c'è spazio per l'improvvisazione, come non ce n'è sul ponte. Anche lì nulla può essere lasciato al caso: i pasti che sarà necessario fornire, l'acqua, i farmaci.

 

OCEAN VIKING

O ancora, i kit per i naufraghi, tutti uguali per evitare che qualcuno si senta discriminato o meno curato, il numero di vestitini, coperte e pannolini per i bambini. Nel container clinica se ne immagazzinano centinaia, mentre si fa l'inventario dei farmaci. Chi sopravvive al mare è fragile, da tutti i punti di vista. Una lavagna appesa nello shelter degli uomini lo racconta. C'è qualche disegno, un cuore abbozzato, due grandi, malinconiche scritte "Syria". E poi, proprio al centro, un calendario su cui campeggia un grande venti. Era il 10 novembre scorso, quel giorno Ocean Viking è stata autorizzata a entrare in porto a Tolone ed è finito un incubo. «Adesso speriamo solo di poterlo cancellare e che nessuno sia obbligato a riscriverlo».

ocean viking ripartitaocean viking, migranti sbarcano a taranto 8ocean viking, migranti sbarcano a taranto 9ocean vikingocean viking 1

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…