
LA FLOTILLA TIRA DRITTO – LA MEDIAZIONE CON IL GOVERNO NON È SERVITA A NIENTE, LE IMBARCAZIONI PRO PAL SONO RIPARTITE DA CRETA, DIRETTE A GAZA. TAJANI: “COSÌ SONO A RISCHIO, SCONSIGLIO DI FORZARE IL BLOCCO NAVALE” – RIFIUTATA LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA CEI, MATTEO ZUPPI, DI CONSEGNARE GLI AIUTI AL PATRIARCATO LATINO A CIPRO –L’ALLARME DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI: SONO POSSIBILI NUOVI ATTACCHI DI DRONI ISRAELIANI, BEN PRIMA CHE LE NAVI RAGGIUNGANO LE ACQUE DELLO STATO EBRAICO. E STAVOLTA POTREBBERO NON ESSERE SEMPLICI FLASH BANG, ORDIGNI ASSORDANTI, COME CINQUE NOTTI FA – ISRAELE FA SAPERE CHE SE LA FLOTILLA AVANZA UNA REAZIONE CI SARA’...
LA FLOTILLA VERSO GAZA TAJANI SENTE LA PORTAVOCE: RISCHI A FORZARE IL BLOCCO
Estratto dell’articolo di Alessia Candito per “la Repubblica”
roma Sole pronto a tramontare, vento che molla la presa, quarantasei barche che una dopo l'altra mettono la prua a Sud. Dopo due giorni di sosta obbligata a Creta per riparare barche e animi dopo gli attacchi subiti, riparte la Global Sumud Flotilla, mentre da Otranto e Catania altre tredici barche si muovono verso la Striscia.
Fedele a quanto annunciato, la flotta umanitaria non modifica la rotta, anche se a Roma la trattativa, quanto meno con la delegazione italiana, va avanti. Nella serata di ieri c'è stata una prima telefonata di mezz'ora tra la portavoce Maria Elena Delia e il ministro Antonio Tajani, che subito dopo si è confrontato con la premier Giorgia Meloni.
guido crosetto antonio tajani vertice nato di vilnius
Il vicepremier sostiene di aver parlato «da padre», raccomandando «prudenza e un atteggiamento non violento» e soprattutto«sconsigliando di forzare il blocco». Gli israeliani, rivela, gli avrebbero garantito che non useranno la violenza, tuttavia, ammette, «la situazione è preoccupante», anche perché gli italiani sono sparpagliati su barche con bandiere diverse e la fregata Alpino non potrà «in nessun caso» essere impegnata «in operazioni militari».[...]
Agli atti resta la proposta, ribadita dal presidente Cei Matteo Zuppi, di consegnare gli aiuti al Patriarcato latino a Cipro: «C'è speranza». Per gli attivisti però una soluzione di compromesso passa solo dall'apertura di un canale umanitario permanente. Già oggi o domani Delia potrebbe vedere Tajani. Contatti ci sarebbero anche con il ministro Crosetto, ma nessun appuntamento è ancora fissato. In agenda per oggi sono invece gli incontri con Elly Schlein, segretaria Pd, e Giuseppe Conte, leader M5s.
SERGIO MATTARELLA E L'APPELLO ALLA FLOTILLA - VIGNETTA BY VUKIC
Nel frattempo la Flotilla continua il suo viaggio. «Direzione Gaza, senza ulteriori soste», assicurano dal comitato direttivo della Sumud, quando l'isola di Koufonisi è già alle spalle. È un rischio partire di notte: le acque territoriali sono solo sei miglia e fuori dall'ombrello garantito dalla Grecia, tutti sanno che potrebbe esserci un altro attacco. Fonti dei servizi nei giorni scorsi lo hanno fatto sapere agli equipaggi, sottolineando che potrebbe essere anche più duro dei precedenti, mentre Israele non ha certo lesinato minacce a quella che definisce la "Flotilla di Hamas".
[...] Un po' per paura, un po' per stanchezza, alcuni, fra cui dieci italiani, hanno preferito sbarcare. «Ma andiamo avanti, siamo 40», fa sapere la delegazione del nostro Paese.
attacco di droni contro la flotilla
Anche Arci, che sulla sua Karma ospita i parlamentari Annalisa Corrado e Arturo Scotto e il consigliere regionale Paolo Romano, tutti del Pd, continua la missione «per rompere l'assedio e fermare il genocidio» e al goveno chiede di proteggere barche e equipaggi «da atti di pirateria e azioni violente dell'esercito israeliano».
[...] Sui social FdI li prende di mira e chiede ai leader del centrosinistra di «fermare l'assurda e inutile provocazione». Ma il Pd conferma il supporto ai «"senza potere" che - dice Francesco Boccia - fanno quello che i governi non hanno il coraggio di fare». «Qualsiasi decisione prendano, li sosterremo», afferma il leader 5S Giuseppe Conte. [...]
SCATTA L'ALLARME DEI SERVIZI PER GLI ATTACCHI ALLA MISSIONE
Estratto dell’articolo di Francesca Caferri e Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
barca alma della global sumud flotilla colpita da un drone
Con la Flotilla di nuovo in mare alla volta di Gaza, sul tavolo del governo - ma l'informazione è stata recapitata anche ad alcuni esponenti di opposizione - sono arrivati i report dei nostri servizi segreti. Il senso è chiaro: l'intelligence prospetta possibili, nuovi attacchi di droni israeliani contro le imbarcazioni della missione umanitaria. Ben prima che le navi raggiungano il limite delle acque israeliane.
L'offensiva potrebbe avvenire nelle prossime ore, in acque internazionali, è il senso dell'alert. E stavolta potrebbero non essere semplici flash bang, ordigni assordanti, come cinque notti fa. L'allarme a Palazzo Chigi è alto. Anche se Giorgia Meloni, dicono nella sua cerchia, ormai ragiona così: «Abbiamo fatto di tutto, abbiamo offerto in questi giorni due soluzioni diverse per consegnare gli aiuti in sicurezza e con tempi certi».
global sumud flotilla scotto corrado
Dunque se la flottiglia procede «è perché lo scopo è un altro». Cioè: politico. Questa è la tesi. «I rischi non sono secondari, mi auguro che gli attivisti ci ripensino, i nostri militari certamente non andranno a uno scontro a fuoco con Israele», avvisa il vicepremier Antonio Tajani.
[...] Il ministro degli Esteri in questi giorni ha sentito più volte l'omologo israeliano, Gideon Sa'ar. Chiedendo sostanzialmente «di non usare violenza». Cautela. Anche perché c'è un dialogo aperto con gli attivisti per valutare altri scenari, alternativi alla forzatura del blocco. Da Israele però, secondo canali diplomatici, è arrivata questa risposta: se la flottiglia avanza, la reazione di Israele ci sarà, a tutela dell'operazione in corso nella Striscia.
antonio tajani giorgia meloni al senato foto lapresse
Ecco perché la nostra Marina militare, che con la fregata Alpino ha il compito di soccorrere le barche, è già stata incaricata di diramare avvertimenti via radio alla flottiglia. Con la richiesta di «fermarsi», perché andare oltre, anche in acque internazionali, espone a rischi seri.
Sia la fregata italiana che quella spagnola si terranno a diverse miglia di distanza. E hanno già chiarito che non risponderanno ai droni, in caso di attacchi. Interverranno solo dopo, per fornire assistenza umanitaria. E a proposito di assistenza umanitaria: la Farnesina sta lavorando a una nuova evacuazione sanitaria da Gaza, la 15esima. Fra i bambini la piccola Tuleen, una neonata affetta da una grave malformazione congenita.
L'urgenza però è trovare uno sbocco alla Flotilla, che preveda un cambio di rotta. Al governo non credono nell'opzione Egitto, cioè Rafah, valico chiuso da mesi. Ieri Israele ha proposto all'Italia di far approdare le navi in uno dei suoi porti, quello di Ashdod, il più vicino a Gaza, trenta minuti di auto dai valichi Nord.
Da qui gli aiuti verrebbero fatti sbarcare e raggiungerebbero poi la Striscia con la mediazione del Patriarcato latino di Gerusalemme. Difficile pensare che la proposta possa essere accettata: arrivare lì significherebbe per la Flotilla interfacciarsi con le autorità israeliane. «Lo scopo è chiaro – spiega una fonte diplomatica che segue la vicenda – dimostrare che la missione non è umanitaria ma politica, anzi offensiva.
Avendo offerto di far entrare gli aiuti sotto l'egida del Patriarcato, sia che arrivino a Cipro che ad Ashdod, gli israeliani dicono di essere pronti ad accettare il lato umanitario della missione. Se tenteranno di forzare il blocco, agli occhi di Israele lo faranno per motivi politici: e dunque le forze armate saranno autorizzate a rispondere». [...]
FLOTILLA - LA ROTTA DELLE IMBARCAZIONI SOTTO TIRO - LA STAMPA
attacco di droni contro la flotilla
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