saltalamacchia tiziano renzi

W LA FUGA (DI NOTIZIE) - DURANTE UNA GRIGLIATA A RIGNANO, IL GENERALE SALTALAMACCHIA SEGNALÒ A TIZIANO RENZI DI NON PARLARE CON ALFREDO ROMEO - MA CHI HA SVELATO IN TEMPO REALE AL PADRE DELL'EX PREMIER CHE LE SUE UTENZE ERANO SOTTO CONTROLLO?

TIZIANO RENZITIZIANO RENZI

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

Tra i filoni più riservati e sensibili dell' inchiesta Consip ce n' è uno che conduce a Rignano sull' Arno. E più precisamente in frazione Torri, dove la famiglia Renzi ha una grande casa che i genitori dell' ex premier hanno venduto come nuda proprietà ai quattro figli nel 2012. In questo edificio all' incrocio di due strade bianche, i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) hanno piazzato le microspie e si sono messi per giorni in appostamento dentro al bosco per ascoltare le conversazioni provenienti dall' interno dell' immobile.

 

EMANUELE SALTALAMACCHIAEMANUELE SALTALAMACCHIA

Mentre l' ex premier Matteo preparava il referendum, alcuni suoi collaboratori e familiari venivano ascoltati e registrati dai detective, nascosti fra le piante. Probabilmente le cimici hanno captato anche la voce del Rottamatore, che non di rado la domenica fa visita ai genitori. Venerdì 3 marzo 2016 i pm Mario Palazzi e Henry John Woodcock, presso il comando provinciale dei carabinieri di Firenze, hanno torchiato due testimoni con numerose domande riguardanti una cena considerata di grande rilevanza investigativa.

 

Una «braciata» (grigliata in gergo toscano, ndr) che si è svolta nell' ìottobre scorso nella dimora di frazione Torri, con Tiziano Renzi a fare da Trimalcione e a rosolare la carne sul barbecue del giardino. Mancavano pochi giorni all'edizione 2016 della Leopolda (4-5-6 novembre) e le cimici piazzate dai carabinieri vicino alla brace captarono i discorsi della combriccola che si spostava dalla sala da pranzo all'esterno, dove sfrigolavano le braciole.

tiziano renzitiziano renzi

 

La tavolata era composta da una decina di invitati: c' erano Tiziano Renzi; il genero Andrea Conticini (indagato a Firenze per riciclaggio); il sindaco di Rignano, Daniele Lorenzini; l'ex assessore della giunta Renzi, Massimo Mattei, e il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, comandante della Legione Toscana (indagato a Roma per favoreggiamento e violazione del segreto investigativo nell' inchiesta Consip). Gli invitati erano tutti accompagnati dalle rispettive consorti.

ALFREDO ROMEO ALFREDO ROMEO

 

Durante la serata si parlò anche di inchieste giudiziarie e delle varie disavventure con la giustizia vissute da ciascuno dei presenti. Tiziano si lamentò dei 2 anni e mezzo di indagini a cui era stato sottoposto dai pm di Genova, prima di essere archiviato. Nella partita a poker con i testimoni, proprio come nei film, gli inquirenti hanno riportato una frase che Saltalamacchia avrebbe pronunciato tra una portata e l'altra.

 

Più precisamente un consiglio che avrebbe dato a Tiziano: «Non parlare con Alfredo Romeo». Per chi indaga, il generale avrebbe raggiunto le colline rignanesi per portare la delicata ambasciata e mangiare un po' di carne alla griglia in compagnia. Senza immaginare che quella sera, dentro al bosco, ci fosse ad ascoltarlo un convitato di pietra con la divisa del suo stesso colore. I pm, dopo aver convocato alcuni dei partecipanti a quella crapula, hanno chiesto conto del presunto audio di Saltalamacchia, senza però farlo ascoltare. A uno dei personaggi convocati in caserma è stata esibita la trascrizione di un discorso intercettato dalle microspie in quell' occasione conviviale. Che il testimone ha riconosciuto come avvenuto.

WOODCOCKWOODCOCK

 

Secondo le nostre fonti, gli investigatori avrebbero chiesto al sindaco Lorenzini di confermare quanto pubblicato dalla Verità il 6 novembre scorso sugli incontri carbonari che Renzi senior avrebbe tenuto nel bosco con i suoi interlocutori, a proposito dell' inchiesta di Napoli. Il babbo più famoso d'Italia chiama a rapporto e si confida con gli uomini a lui più vicini, dall'assessore-sassofonista Roberto «Billy» Bargilli al sindaco Lorenzini.

 

luigi marroniluigi marroni

Passeggiate che il signor Tiziano pensava di fare lontano da orecchie indiscrete e che invece avvenivano sotto lo sguardo vigile dei militari del Noe. La boscaglia in quel periodo era più trafficata del centro di Firenze. Allora come oggi, gli investigatori collegano l' ansia dell' illustre genitore alla cena con Saltalamacchia di fine ottobre.

 

Un crescendo di paura che ha raggiunto l' apice il 7 dicembre 2016. Quel giorno Bargilli (che si presenta come «l' autista del camper di Matteo») telefona all' apprendista faccendiere Carlo Russo e lo mette in guardia: «Scusami ti telefonavo per conto di babbo mi ha detto di dirti di non chiamarlo e non mandargli messaggi». Da due giorni Tiziano era sotto intercettazione e, dopo un rocambolesco viaggio a Fiumicino, fece arrivare questo messaggio a Russo, che però era intercettato a sua volta.

 

MATILDE RENZI E ANDREA CONTICINIMATILDE RENZI E ANDREA CONTICINI

Ma chi ha svelato in tempo reale al padre dell' ex premier che le sue utenze erano sotto controllo? I magistrati sospettano di un personaggio misterioso incontrato da babbo Renzi all' aeroporto di Roma. Nel mirino degli inquirenti c' è, però, anche l' indagato Saltalamacchia, citato in un verbale anche dall' amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni: «Con il generale Saltalamacchia intercorre un rapporto di amicizia da diversi anni e anche lui mi disse che il mio telefono era sotto controllo, anche in questo caso l' informazione la ricevetti prima dell' estate 2016.

 

Ho incontrato Saltalamacchia di recente, una domenica durante una passeggiata organizzata con le nostre signore () In disparte, in quell' occasione, ho chiesto al Saltalamacchia se il mio cellulare fosse ancora sotto controllo, ma lui mi disse che non aveva avuto aggiornamenti e quindi la cosa per me finì lì». Non per gli inquirenti, che ipotizzano che il generale sia uno dei propalatori delle fughe di notizie.

Ultimi Dagoreport

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...