GIORGIA FA IL GIOCO DELLE TRE CARTE – MELONI HA INVIATO UN VIDEO-MESSAGGIO ALL'ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI COMUNI PER DIFENDERE LA FINANZIARIA: “PER LA PRIMA VOLTA DOPO MOLTI ANNI NON PREVEDE NUOVI TAGLI PER IL COMPARTO DEGLI ENTI LOCALI” – MA IL PRESIDENTE DELL’ANCI, IL SINDACO DI NAPOLI MANFREDI, LA SBUGIARDA FACENDO CAPIRE CHE I TAGLI C'ERANO GIA' STATI GLI ANNI SCORSI: “DOBBIAMO GESTIRE L'IMPATTO DELLE PRECEDENTI LEGGI DI BILANCIO: CIRCA 2 MILIARDI IN MENO DI CAPACITÀ OPERATIVA FINO AL 2029"
Estratto dell’articolo di Serena Riformato per il “Corriere della Sera”
gaetano manfredi all assemblea annuale dell anci foto lapresse
C'è un'urgenza ai piani alti del governo: invertire la percezione consolidata di una "legge di Bilancio per i ricchi". Dissimulare i tagli. Insistere sulla continuità con le manovre precedenti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari l'ha chiesto esplicitamente ai parlamentari di Fratelli d'Italia.
E non a caso, il video-messaggio inviato ieri dalla premier Giorgia Meloni all'assemblea nazionale dell'Anci a Bologna è tutto in difesa di una finanziaria che «per la prima volta dopo molti anni non prevede nuovi tagli per il comparto degli enti locali».
GIORGIA MELONI CON LA CALCOLATRICE A PORTA A PORTA
È la risposta alle rimostranze snocciolate dal presidente dell'associazione Gaetano Manfredi nell'audizione della settimana scorsa sulla legge di Bilancio. Una su tutte: via i Lep e gli obiettivi di servizio, fatiche aggiuntive sulle spalle dei primi cittadini.
La presidente del Consiglio, tra le parole di miele per gli amministratori («siete la prima linea dello Stato, vi siamo grati»), contrappone la sua versione: la manovra «incrementa il fondo per i minori affidati da 100 a 250 milioni di euro, stabilizza il contributo di 60 milioni per i centri estivi, amplia il fondo perequativo verticale e alleggerisce le rigidità del fondo crediti di dubbia esigibilità».
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gaetano manfredi – assemblea annuale anci
La lettura troppo dorata non piace a Manfredi che – pur tra i cortesi ringraziamenti d'ordinanza – subito dopo smentisce la premier con un quadro più fosco: «La spesa corrente – spiega il sindaco di Napoli – è il motore del nostro quotidiano, è lì la maggiore pressione, lavoriamo costantemente con il freno a mano tirato».
E poi, l'eredità delle ultime due manovre – entrambe firmate dal governo Meloni – è ancora un macigno, dice l'ex rettore: «Dobbiamo gestire l'impatto delle precedenti leggi di bilancio: circa 2 miliardi in meno di capacità operativa fino al 2029». Risultato: «La prospettiva del 2026 non è rosea».
giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse
È una guerra di numeri che si fa contesa politica. La segretaria del Pd Elly Schlein – alla vigilia di un evento con i suoi amministratori locali – si schiera al fianco dell'associazione: Meloni, attacca, «prende in giro i sindaci e dimentica che le sue manovre hanno già sottratto 10 miliardi e 700 milioni agli enti locali tra parte corrente e investimenti, di cui oltre 800 milioni in meno nel 2026, 1,2 miliardi nel 2027 e 1,4 miliardi nel 2028».
Quindi ironizza: «Le si è di nuovo rotta la calcolatrice». Sarcasmo che le viene restituito da una nota dei responsabili enti locali del centrodestra: «Non ci sono tagli, solo lei non l'ha capito: forse dovremmo riscriverglielo in tedesco». […] Ma è l'ultima stilettata quella più affilata: «Non a caso la maggioranza dei sindaci del suo partito non l'ha sostenuta nemmeno al congresso».
GIORGIA MELONI CON LA CALCOLATRICE A PORTA A PORTA MANOVRA
sergio mattarella - assemblea annuale anci a bologna