“NESSUNO SA COSA C’È DENTRO GLI ‘EPSTEIN FILES’, MA LA CASA BIANCA HA IL CONTROLLO SU QUELLO CHE VIENE DIFFUSO” - IL GIORNALISTA MICHAEL WOLFF, CHE HA TRASCORSO MOLTE ORE CON EPSTEIN PER CARPIRNE I SEGRETI, È CERTO CHE INIZIERANNO GLI INSABBIAMENTI: “C’È UN’AMPIA LIBERTÀ D’AZIONE PER TRUMP SU COME DISSEMINARE LE INFORMAZIONI: IN QUALE ORDINE, CON QUALI TEMPI, COSA ANNERIRE E COSA NO. PUBBLICHERANNO LE INFORMAZIONI IN STADI DIVERSI: IN QUELLI INIZIALI DIFFONDERANNO QUELLE CHE INCRIMINANO GLI ALTRI. NON C’È UN UNICO DOCUMENTO MA UNA ENORME QUANTITÀ DI MATERIALE SPARPAGLIATA NEGLI UFFICI DEL GOVERNO AMERICANO, ALTRI POTREBBERO ESSERE IN MANO A PRIVATI…”
Estratto Dell’articolo Di Viviana Mazza Per Il “Corriere Della Sera”
Michael Wolff, autore di bestseller sulla presidenza Trump, conosceva Jeffrey Epstein, registrò le loro conversazioni, ne scrisse in un libro, condivise alcuni di quegli audio prima delle elezioni del 2024 e ora ogni giorno commenta sul caso su Instagram.
Wolff appare in diverse email con Epstein, diffuse di recente dai repubblicani della Commissione Vigilanza della Camera: a chi solleva un sopracciglio sui suoi rapporti con il finanziere incriminato per traffico sessuale, il giornalista spiega in un video su Instagram che, nonostante Epstein fosse «un mostro», aveva informazioni di valore, ed essergli vicino serviva per incastrare «il mostro che è sfuggito», ovvero Trump. […]
Il deputato repubblicano Thomas Massie, che ha co-sponsorizzato la legge che obbliga il governo a pubblicare i file, ci ha detto che «sarebbe illegale» se il dipartimento di Giustizia ne selezionasse solo alcuni da rendere pubblici. Lei su Instagram sostiene che ora ci sarà una «terza fase» di insabbiamento, con la pubblicazione di informazioni selettive. Cosa intende?
DONALD TRUMP - INGRID SEYNHAEVE - JEFFREY EPSTEIN
«Non è davvero illegale. Cosa c’è nei file? Nessuno lo sa. C’è un’ampia libertà d’azione per la Casa Bianca di Trump su come disseminare queste informazioni: in quale ordine, con quali tempi, che cosa redigere e annerire e cosa no. La Casa Bianca ha il controllo su quello che viene diffuso.
E nessuno sa cosa sono gli Epstein files: di fatto non c’è un unico file di Epstein, c’è una enorme quantità di materiale sparpagliata negli uffici del governo americano: dipartimento di Giustizia, Fbi, uffici di singoli procuratori, Fisco. Quello che si può immaginare è che probabilmente pubblicheranno le informazioni in stadi diversi, e negli stadi iniziali diffonderanno informazioni che incriminano tutti gli altri. E poi non sappiamo che cosa è stato censurato in questi documenti negli ultimi anni, già a partire dalla prima amministrazione Trump. Non c’è una catena di prove».
Potrebbero esserci file in mano a individui privati? Lei ha detto di aver visto foto che Epstein teneva in cassaforte di Trump in compagnia di ragazze, ma non sa dove siano finite.
«Esatto. Per me questa caccia ai file di Epstein è in un certo senso politica, ma non è davvero così che si procede in un’indagine per ottenere informazioni in modo procedurale e coerente».
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Lei pensa che Trump voglia nascondere qualcosa di specifico?
«Probabilmente qualcosa sa. Gli è stato detto che viene menzionato nei file. E sa quale rapporto aveva con Epstein. Probabilmente la notte a letto pensa a “quella volta con Jeffrey” e spera che non emerga. E poi credo che sua moglie sia esposta nella storia di Epstein. Non c’è niente di buono per lui. Negli anni Novanta conduceva una vita con comportamenti che oggi verrebbero considerati spregevoli e inaccettabili».
E lei sperava che Epstein ne parlasse?
«No, volevo quella storia per me, ma pensavo anche: “Gesù, un debosciato verrà eletto presidente e Jeffrey Epstein ha quel che serve per evitarlo”».
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JEFFREY EPSTEIN A MAR-A-LAGO CON DONALD TRUMP
DONALD E MELANIA TRUMP - PRINCIPE ANDREA - JEFFREY EPSTEIN - GHISLAINE MAXWELL A MAR-A-LAGO
jeffrey epstein virginia giuffre donald trump



