aria condizionata ufficio

MAL D’ARIA (CONDIZIONATA) - GLI SBALZI DI TEMPERATURA, CON ESTERNI TORRIDI E CASE O UFFICI GELATI, POSSONO METTERE A DURA PROVA LE VIE RESPIRATORIE - GLI EFFETTI SONO PIÙ DANNOSI SU CHI FUMA: LA BRONCO-COSTRIZIONE DA FREDDO È PIÙ ACCENTUATA E IL RISCHIO DI RESPIRARE PEGGIO È CONCRETO - I DANNI SI VEDONO GIA’ A PARTIRE DAI 24 GRADI

Elena Meli per il “Corriere della Sera”

 

Fino a qualche tempo fa erano gli americani i fanatici dell' aria condizionata, quelli che in uffici e negozi sparavano getti d' aria ghiacciata incuranti delle temperature torride all' esterno. Ora però la tendenza è arrivata anche da questa parte dell' oceano: basta entrare in un centro commerciale per congelarsi quasi all'istante.

ARIA CONDIZIONATA IN UFFICIO

 

Il sospetto che tutto ciò non sia salutare c' è da tempo, ora una ricerca italiana appena pubblicata su Clinical and Translational Allergy elenca punto per punto i motivi per cui l'apparato respiratorio è messo a rischio dall' uso eccessivo e scorretto dell' aria condizionata.

«Il problema maggiore è il passaggio immediato, senza gradualità, da un ambiente con aria calda a uno molto raffreddato: la diminuzione improvvisa della temperatura, senza possibilità di adattamento, stimola l'irritazione e l' infiammazione delle vie aeree, favorendo pure le infezioni - spiega Gennaro D' Amato, coordinatore della ricerca e presidente della commissione su Climate Change, Aerobiology and Respiratory Allergy della World Allergy Organization -. Anche sbalzi di temperatura di due o tre gradi sono deleteri, ma quando il divario supera i cinque gradi il rischio di conseguenze negative è alto».

 

ARIA CONDIZIONATA IN UFFICIO

Che cosa succede nelle vie respiratorie quando dal caldo della strada entriamo in un locale freddo? Innanzitutto le ciglia sulle cellule che tappezzano le vie aeree e aiutano a espellere micropolveri o germi si bloccano, i vasi sanguigni locali si restringono e così scarseggia l'apporto di nutrienti e ossigeno alle mucose e al sistema linfatico locale; inoltre la frequenza respiratoria aumenta, contribuendo a raffreddare rapidamente trachea e bronchi e comportando pure un'evaporazione più marcata e veloce del sottile strato di fluido che ricopre le vie aeree per proteggerle.

 

La conseguenza è che si «seccano» di più e quindi si irritano, con incremento dell'infiammazione locale e contemporaneo calo delle difese: «Al freddo infatti diminuisce o addirittura si blocca l' attività dei macrofagi (cellule del sistema immunitario che si trovano nelle mucose: sono gli "spazzini" dell' organismo e una prima difesa nei confronti dei germi, ndr) ed è perciò più probabile contrarre un' infezione - dice D' Amato -. Le bronchiti e le polmoniti estive dipendono spesso dall' uso sconsiderato dell' aria condizionata, a maggior ragione se i filtri non sono adeguatamente puliti e veicolano microrganismi dannosi.

ARIA CONDIZIONATA

 

L'abitacolo delle auto è un esempio tipico di ambiente che può diventare poco salubre proprio per questo motivo: l'aria condizionata gelida unita a cruscotto e tappetini poco puliti possono irritare non poco le vie aeree. Il rischio c'è per tutti, ma i pazienti che già soffrono di malattie respiratorie hanno una probabilità più alta di andare incontro a guai da aria condizionata: chi ha una rinite e il naso ostruito e congestionato, per esempio gli allergici ai pollini, quando la temperatura dell' aria cala tende a iperventilare ancora di più e gli effetti di irritazione e infiammazione si acuiscono.

 

Lo stesso succede in chi soffre d' asma o nei pazienti con broncopneumopatie croniche ostruttive, come enfisema o bronchiti croniche: l'aria fredda stimola i recettori della tosse, induce lo spasmo e la contrazione dei bronchi e può perciò portare a crisi respiratorie anche consistenti, con sintomi come fiato corto e sibilo».

 

L' aria condizionata, poi, ha effetti più dannosi su chi fuma: la bronco-costrizione da freddo in questi soggetti è più accentuata e il rischio di respirare peggio è concreto, anche perché il fumo si associa ad anomalie delle cellule che tappezzano le vie aeree, che diventano meno capaci di spazzare via tutto ciò che potrebbe irritarle. Difficile però pensare di fare a meno della climatizzazione, ormai: l'unica soluzione quindi è usarla in modo corretto, innanzitutto senza esagerare con il gelo.

ARIA CONDIZIONATA IN UFFICIO

 

«La normativa indica di non scendere improvvisamente al di sotto dei 22°C, ma gli studi scientifici dimostrano che i danni alle vie aeree si vedono già se la temperatura è inferiore a 24°C: se fuori è molto caldo, passare di punto in bianco in un' auto o un negozio raffreddato a 23-24°C senza aver modo di adattarsi a temperature intermedie è già uno shock per l'apparato respiratorio - fa notare D' Amato -. La prima regola, quindi, è tenere l' aria condizionata a temperature non inferiori ai 24°C e fare in modo che il passaggio dal caldo al freddo sia sempre graduale».

 

Un esempio? Non programmare l' impianto di casa in modo che sia gelido al nostro arrivo, ma accenderlo quando torniamo perché l' aria si raffreddi in nostra presenza. Altrettanto necessario seguire le regole per la manutenzione degli impianti, pulendo e cambiando i filtri del condizionatore di casa e dell' auto quando previsto.

 

ARIA CONDIZIONATA AUTO

Attenzione poi agli impianti con il ricircolo di aria, usato spesso in centri commerciali e negozi per diminuire i costi del condizionamento: riducendo gli scambi d' aria con l'esterno sale la probabilità di concentrare nell' aria fredda e secca all' interno inquinanti di vario tipo, dai pollini ai composti irritanti, dai virus ai batteri.

 

«Se dobbiamo andare in un centro commerciale che sappiamo sarà gelido, infine, per proteggersi è sempre bene portare con sé un golf o una sciarpa con cui coprire la bocca per poter respirare aria un poco più calda. Un' accortezza utile per tutti, ma decisamente indispensabile per allergici, asmatici e per chi ha patologie respiratorie in genere», conclude D'Amato.

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…