disney florida

CACCIA AL TOPOLINO - IL GOVERNATORE DELLA FLORIDA ROY DESANTIS VUOLE CANCELLARE I PRIVILEGI CONCESSI ALLA DISNEY NEL 1967 CHE L'HANNO RESA UN VERO E PROPRIO PARADISO FISCALE - NON SOLO: MINACCIA DI FAR PERDERE IL COPYRIGHT A TOPOLINO - DA QUANDO SI E' ARRESA ALLA CANCEL CULTURE, RISCRIVENDO FIABE CLASSICHE IN VERSIONE POLITICAMENTE CORRETTA, LA MULTINAZIONALE E' DIVENTATA UN BERSAGLIO DELL'AMERICA CONSERVATRICE - E DOPO AVER SOSPESO I FINANZIAMENTI AL PARTITO REPUBBLICANO...

Federico Rampini per il “Corriere della Sera”

 

Bob Chapek, a sinistra, e Bob Iger

Da una parte c'è Ron DeSantis, l'italo-americano che governa la Florida, più trumpiano di Donald. Dall'altra la Disney, multinazionale da 73 miliardi di dollari di fatturato che è diventata un simbolo del capitalismo di sinistra. Lui ha 43 anni, esordì come giurista delle forze armate Usa sul fronte iracheno guadagnandosi medaglie, un curriculum di tutto rispetto per contendere a Trump la nomination repubblicana del 2024.

 

Icone Disney+

La Disney è un bersaglio dell'America conservatrice da tempo: questo gigante che spazia dai film ai parchi attrazioni alle crociere si è arreso alla cancel culture, riscrive fiabe classiche da Biancaneve a Peter Pan chiedendo scusa perché non erano politicamente corrette.

 

Spesso gruppi di destra picchettano gli ingressi di Magic World a Orlando per contestare la nuova Disney, dove eroine ed eroi devono appartenere a minoranze etniche o Lgbtq+.

L'ultima guerra tra Disney e la Florida è scoppiata sul terreno della scuola, l'arma dei repubblicani sono le tasse. E Topolino rischia perfino di perdere il copyright.

 

Parco divertimenti Disney

Il detonatore è una legge varata da DeSantis, il Parental Rights in Education Bill. La sua difesa dei «diritti dei genitori nell'istruzione» è bollata dall'opposizione di sinistra - minoritaria in Florida - come la legge che «proibisce di dire gay».

 

Regola l'educazione sessuale nelle scuole pubbliche dello Stato, vietando che dalla materna alla terza elementare si affrontino i temi dell'orientamento sessuale e della identità di genere. Dopo la terza elementare l'educazione sessuale è consentita purché il materiale didattico sia «adeguato all'età degli alunni». «I genitori mandano i figli a scuola perché ricevano un'istruzione, non un indottrinamento militante», dice DeSantis.

 

disney e lgbtq+ 8

La preoccupazione è nata dalle famiglie. Discutere in età così giovane, e senza coinvolgere i genitori, i temi dell'identità sessuale «fluida» o del cambio di sesso, spaventa molte famiglie. Da quando l'agenda politica dei diritti dei transgender o binari o fluidi si è imposta a livello nazionale, le indagini demoscopiche rivelano un'impennata della percentuale di bambini e adolescenti che rimettono in discussione il proprio sesso. C'è chi teme che si tratti anche di una moda, trainata da nuovi modelli culturali e icone giovanili.

 

disney e lgbtq+ 7

La Disney, per la sua presenza imponente in Florida dove ha 80 mila dipendenti e il più grande parco attrazioni del mondo con 58 milioni di visitatori annui, ha subito enormi pressioni interne: dei gruppi di dipendenti hanno accusato il chief executive officer Bob Chapek di non difendere le minoranze sessuali oppresse. Il top manager si è piegato, dichiarando l'ostilità dell'azienda al Parental Rights. Ha annunciato inoltre che sospenderà ogni finanziamento elettorale ai repubblicani della Florida (dove la Disney, come altrove, versa contributi a entrambe i partiti).

 

disney e lgbtq+ 5

DeSantis sferra la sua contromossa: cancellerà l'esenzione fiscale di cui gode la multinazionale. Nel 1967, su richiesta del fondatore Walt Disney, la Florida disegnò attorno al Magic Kingdom una circoscrizione amministrativa speciale. Si chiama Reedy Creek Improvement District, funziona come una provincia autonoma. Ha lo status di un paradiso fiscale.

 

In quel territorio ricavato appositamente per contenere il parco Disney World, l'azienda gode di sgravi e anche di una deregulation sulle norme ambientali e urbanistiche. Il deputato repubblicano della Florida Matt Gaetz stima che l'insieme di questi privilegi «fa risparmiare 592 milioni di dollari all'anno alla Disney e li scarica sugli altri contribuenti del nostro Stato».

 

disney e lgbtq+ 4

L'offensiva si allarga a livello nazionale. Al Congresso di Washington il deputato repubblicano Jim Banks dell'Indiana propone di non estendere più il copyright che protegge Topolino e tutti i giochi o gadget che ne usano l'immagine: in passato i diritti d'autore furono rinnovati periodicamente oltre la loro scadenza naturale. In questa guerra di religione, tra una multinazionale simbolo del capitalismo progressista e il bastione dell'America conservatrice che è la Florida, i repubblicani non risparmiano nessun colpo.

 

Sui media di destra vengono citate le concessioni che la Disney fa in nome del suo business miliardario a regimi stranieri liberticidi, omofobi, dove regna la censura contro le minoranze sessuali: il servizio di streaming Disney+ ha stretto accordi con una lunga lista di paesi islamici dove l'omosessualità è un reato; ha censurato alcuni film per sottostare ai diktat del governo di Pechino.

 

ron desantis con donald trump 3

Nelle legislative di metà mandato, a novembre, molti genitori americani andranno a votare pensando alle battaglie culturali che divampano nelle aule scolastiche, forse più che a una lontana guerra sul suolo europeo.

disney e lgbtq+ 1disney e lgbtq+ 3 ron desantis 4disney e lgbtq+ 2

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…