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GRAZIE, VIAGRA! - COMPIE VENT’ANNI LA PILLOLA CHE HA CAMBIATO IL SESSO, L’AMORE E LE RELAZIONI TRA I SESSI – E HA DATO LAVORO A MOLTI DIVORZISTI: “MIO MARITO, UN BELL' UOMO DI 62 ANNI, AVEVA PROBLEMI DI EREZIONE E IO MINIMIZZAVO PER NON UMILIARLO. POI NEL GIRO DI SEI MESI SI È INNAMORATO DI UNA 37ENNE E…” - ROBERTO GERVASO: "L'HO PROVATA, ECCO CON CHI LA USEREI OGGI''

1. RIVOLUZIONE VIAGRA, COSÌ È CAMBIATA L' ITALIA

Viviana Ponchia per “il Giorno - la Nazione - il Resto del Carlino”

 

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La pillola blu che ha fatto arrossire compie 20 anni. Nato il 27 marzo 1998 da un caso di serendipity (si cercava un rimedio per l'angina pectoris, ma i pazienti sotto osservazione si sdraiavano imbarazzati sul lettino a pancia in giù), il Viagra ha cambiato le regole dell'amore e fatto impennare le azioni della Pfizer, salvato e sfasciato matrimoni, colonizzato dizionari e barzellette. Hugh Hefner, il fondatore di Playboy morto lo scorso settembre a 91 anni, ha lasciato il mondo contento: «Ringrazio il Viagra che ha creato una rivoluzione simile, per impatto sociale e culturale, a quella della pillola anticoncezionale».

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È stato il crollo dell'ultimo tabù, non solo la riscossa sessuale dell' anziano (la media dei grandi consumatori è 50-55 anni). Il principio attivo del sildenafil ha illuso un po' tutti che il problema della virilità potesse risolversi con la chimica, senza dare un'occhiata alla psiche. Convinto addirittura i ragazzini che la pastiglia color puffo fosse innocua come una ricarica telefonica prima della discoteca. Nei licei, durante le ore di educazione sessuale, la domanda cade sempre lì, non sui preservativi. Colpa dell' ansia precoce da prestazione.

 

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E il popolo degli anta? Un medico di base torinese ricorda che anni fa i pazienti entravano circospetti accompagnati dalla moglie e poi facevano shopping in farmacie lontane. Oggi c'è una spavalderia diversa. E giù ricette. Per fare felici a casa, per un festino gay, per stupire la badante. Uno degli effetti collaterali è la proliferazione delle 'vedove del Viagra'.

 

La professoressa Alessandra Graziottin, direttrice del centro di ginecologia al San Raffaele Resnati di Milano e presidente della Fondazione Graziottin per la cura del dolore della donna, riceve lettere come questa: 'Mio marito, un bell' uomo di 62 anni, aveva problemi di erezione e io minimizzavo per non umiliarlo. Poi è andato da un urologo di fama che gli ha detto: lei è sanissimo, ma è una Ferrari senza benzina. La pastiglia blu gli ha tolto 20 anni. Nel giro di sei mesi si è innamorato di una ragazza di 37, vuole cominciare una nuova vita e io sono rimasta sola'.

 

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La Ferrari, il gran premio della vita. Metafore pesanti. «La donna deve stare in campana molto prima - spiega la professoressa Graziottin - e prendersi cura di sè con uno stile di vita appropriato, utilizzando terapie ormonali su misura. Altrimenti la coppia prende due velocità incompatibili. Lei invecchia, lui accelera».

 

E comunque tanti auguri al Viagra, che ha portato i riflettori sull'importanza della soddisfazione sessuale: «L' uomo è aiutato da tutti i punti di vista a mantenere perfomance adeguate al desiderio, in una società sempre più laica dove il piacere è diventato l'eccellenza della vita - spiega la Graziottin -. Perché la sua compagna no?». Gli avvocati confermano il gap. Tante mogli in menopausa vengono messe da parte per ragazze più giovani e presentano conti salati in tribunale. Mentre i figli dei vedovi che si risposano fanno causa perché trovano i conti prosciugati.

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Potere del Viagra. E dei suoi fratelli: i farmaci illegali contro l'impotenza, spesso prodotti in India o in Cina e venduti sul web. In questo caso, il rischio vero è che la Ferrari vada a schiantarsi alla prima curva.

 

2 - GERVASO: SÌ, HO PROVATO LA PILLOLA BLU «MA LA RIPRENDEREI SOLO PER BELEN»

Donatella Barbetta per “il Giorno - la Nazione - il Resto del Carlino”

 

«SÌ, ho preso la pillola blu, è miracolosa, anche se il miglior Viagra è l'adulterio». Roberto Gervaso, 80 anni, giornalista, scrittore, polemista e mago degli aforismi, allievo di Montanelli, non perde mai il gusto di graffiare.

 

roberto gervaso e moglie

Come mai è ricorso all' aiuto farmacologico?

«In seguito all'intervento subìto per il tumore alla prostata. Del resto, sono stato un satiro - ammette con ironia - e non volevo che si spegnesse il desiderio sessuale».

 

Visto che lo ha provato, lo consiglierebbe?

«Certo. Dietro controllo cardiologico lo consiglio a tutti, anche a me stesso, sebbene oggi sarebbe denaro buttato via», risponde con schiettezza.

 

Il principio attivo sildenafil è considerato un portento per l'autostima maschile.

«Sì, ma è pur sempre un'autostima artificiale - in ogni caso benvenuta - che ridà il gusto della conquista. Chi ha il Viagra in tasca non lo dice e così magari la partner dopo esclama 'che vampiro del sesso'. Però c'è un fondo di insoddisfazione».

 

roberto gervaso

Per quale motivo?

«Perché occorre il sostegno della chimica per fare quello che fino a ieri si faceva normalmente. Comunque, una normale vita sessuale tiene lontano da tanti malanni, come la depressione: le donne non accettano un uomo impotente, se non per interesse, pensiamo alla badante di 30 anni che va con un settantenne e alla fine si fa anche sposare».

 

Neanche se sono innamorate?

«Mah, direi che sono poche, comprese le mogli. È bellissimo, anche dopo 40 anni di matrimonio essere in grado di assolvere i doveri coniugali grazie al Viagra ed è ancora più facile assolvere quelli extra coniugali».

 

Per sedurre quale donna oggi lo assumerebbe?

«Per Belen, perché è sexy. Non per andare a letto con quelle manager di 35 anni belle, vestite eleganti, che pensano solo alla carriera e vanno in giro con tre cellulari. Per me perdono ogni sex appeal».

belen playboy

 

Un bilancio semiserio sui vent'anni di Viagra?

«La pillola blu ha cambiato il costume: oggi ci sono settantenni che si sentono leoni e riescono a fare una conquista dietro l'altra. La usano anche i giovani per aumentare le prestazioni. Certo, Casanova era un'altra cosa: un seduttore motivato, che aveva una grande considerazione di sé come amatore e scrittore».

belen playboy

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