gucci hub palus e la moglie pinault

UCCI UCCI, CHE GUAIO PER GUCCI! L’HUB DI MILANO CHE RACCOGLIE UFFICI E SPAZI ESPOSITIVI DELLA MAISON E’ AL CENTRO DI UN ESPOSTO AL FISCO CONTRO KERING PER EVASIONE E CONFLITTI DI INTERESSE - SECONDO “DOMANI” PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO IMMOBILIARE DA 100 MILIONI DI EURO LA HOLDING DI FRANÇOIS-HENRI PINAULT AVREBBE SCELTO COME FORNITORE, UNA SOCIETÀ PARTECIPATA DALLA MOGLIE DI JEAN-FRANÇOIS PALUS, ATTUALE NUMERO 2 DEL GRUPPO - LA REPLICA DI KERING

Stefano Vergine per Domani – www.editorialedomani.it - Estratti

 

palus pinault

Affari di famiglia. Si può riassumere così la vicenda descritta in un esposto ricevuto il 10 febbraio del 2023 dall'Agenzia delle Entrate italiana. Il documento, ottenuto da Domani e Mediapart, è stato inviato alle autorità fiscali da un ex collaboratore di Kering e svela alcuni fatti inediti relativi alla realizzazione del Gucci Hub di Milano, un enorme edificio che raggruppa gli uffici della maison, gli spazi espositivi e e passerelle.

 

 

Ridotta ai minimi termini, la storia è questa. Per la costruzione del Gucci Hub, Kering ha scelto come consulente una società della moglie del numero due del gruppo, Jean-François Palus. Nell'esposto si chiede all'Agenzia delle Entrate di verificare in che misura l'impresa della moglie di Palus abbia lavorato al progetto di via Mecenate, perché le fatture emesse potrebbero essere state gonfiate e Kering avrebbe così evaso le tasse.

PALUS E LA MOGLIE

 

Nell'ipotesi descritta nell'esposto, le fatture sarebbero infatti state messe a bilancio dal gruppo della moda come costi, così da ridurre la base imponibile e pagare meno imposte. Evasione o no, resta comunque un fatto: Kering ha scelto come fornitore la società della moglie di uno dei suoi manager più importanti, e non l’ha mai comunicato al mercato.

 

 

Stiamo parlando di una delle più grandi aziende del lusso al mondo, con un fatturato che l'anno scorso ha sfiorato i 20 miliardi di euro. Quotata alla Borsa di Parigi, Kering ha tra i suoi marchi più conosciuti Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga e, appunto, Gucci. Presidente, amministratore delegato e azionista di maggioranza del gruppo è il francese François-Henri Pinault. Il suo braccio destro è da sempre Palus, suo compagno di università, per anni direttore generale e responsabile finanziario di Kering, oggi presidente e amministratore delegato di Gucci.

gucci hub

 

Per comprendere la vicenda bisogna partire dal 2012, quando il cda di Kering Italia dà il via libera alla ristrutturazione della sede di via Mecenate, a Milano, non lontano dall'aeroporto di Linate. È lo spazio oggi conosciuto come Gucci Hub. Per il progetto architettonico e la direzione dei lavori, Kering sceglie lo studio italiano Piuarch. La ristrutturazione costa in tutto alla multinazionale circa 100 milioni di euro. E termina nel settembre del 2016. Nemmeno un anno prima, il 21 dicembre 2015, succede però qualcosa di particolare. Quel giorno, mentre i lavori entrano in fase finale, Kering Italia decide di coinvolgere nel progetto una società di consulenza. Si chiama Argi Consulting Ltd, ha sede a Londra, è stata costituita un mese prima e ha tra i suoi azionisti Angele Marie Palus. Proprio lei: la moglie del numero due del gruppo, Jean-François Palus.

 

(...)

 

jean francois palus

Primo: la visura commerciale della Argi è consultabile sul sito del registro commerciale britannico. Accedendovi, come fatto anche da noi, Duplaix avrebbe scoperto che la signora Palus era (la società è stata chiusa nel 2020 ) amministratrice e azionista con il 20 per cento delle quote. Secondo: il conflitto d'interesse era «di pubblico dominio all’interno del gruppo Kering», con relative «critiche da parte di vari dipendenti e dirigenti», si legge nell'esposto.

 

 

PALUS PINAULT

Per dimostrarlo, all'Agenzia delle Entrate è stata inviata anche un'intercettazione telefonica effettuata il 7 novembre 2016 e disposta dalla Procura di Milano nell'ambito di un procedimento penale che nulla a che fare con questa vicenda. A parlare sono due manager che all'epoca lavoravano per Kering, Carmine Rotondaro e Mirko Goretti, e questo è lo scambio evidenziato:

 

Rotondaro: «Però anche lì purtroppo la polemica non paga perché quella roba di Mecenate è come la corrente a 220 volt. Perché Argi chi sono?». Goretti: «Palus». Rotondaro: «Chi tocca muore». Goretti: «Ma anche questo! A me Bizzarri (Marco Bizzarri, presidente e amministratore delegato di Gucci dal 2015 al 2023, ndr), due settimane fa, quando ero in ufficio da lui con i due geni di Argi, mi fa: “Ma questi sono quelli in società con la moglie di Palus?” E io: “Eh, a quanto pare”. “Bello schifo”, mi fa, “Ma che figure si fa?”».

 

LA CASA E LA PROMESSA D’AIUTO

GUCCI

Oltre alla moglie di Palus, Argi aveva altri due soci, entrambi francesi e proprietari ciascuno del 40 per cento delle azioni: Cedric Curutchet e Luc Germain. Il primo è un ingegnere, il secondo un architetto. Non un architetto qualsiasi. Nel 2011 Germain si è infatti occupato della costruzione della casa francese dei coniugi Palus. A scriverlo è la stessa Angele Marie Palus, in una email inviata il 15 dicembre del 2014 a Rotondaro, allora consulente di Kering sulle questioni immobiliari. Dopo aver spiegato di essere stati piacevolmente sorpresi dalle qualità lavorative di Germain in quell'occasione, la signora Palus scrive che lei e il marito hanno «proposto a Luc di aiutarlo a sviluppare la sua attività». È da qui che Germain inizia a lavorare per Kering. E non solo per il Gucci Hub.

 

francois henry pinault

Nell'esposto presentato all'Agenzia delle Entrate viene infatti citato un altro affare, quello della ristrutturazione degli uffici del gruppo a Buckingham Gate, a Londra, avvenuta tra il 2014 e il 2016. In questo caso, si legge, Kering ha scelto come fornitore la Luc Germain Design Studio Ltd. Anche questa è una società britannica, costituita poco prima (18 settembre 2014) di iniziare a lavorare per Kering. E pure stavolta nell'impresa compare come azionista al 20 per cento la moglie di Palus, mentre l'80 per cento delle quote risulta intestata all'architetto Germain. Secondo i documenti contabili interni a Kering e allegati all'esposto, i lavori di Buckingham Gate sono costati al gruppo 2,3 milioni di sterline: di questi, 200mila sterline sono andati alla Luc Germain Design Studio Ltd.

jean francois palus

 

Alla fine, tra Gucci Hub e Buckingham Gate, le società della signora Palus quanto hanno incassato da Kering? Germain, Palus, Curutchet e Bizzarri non hanno risposto alle domande. L'Agenzia delle Entrate ci ha ricordato di non potere fornire questo tipo di informazioni perché «coperte da segreto d’ufficio».

 

 

A Kering abbiamo chiesto quanto sono state pagate le due società della moglie di Palus, che tipo di lavoro hanno svolto, ma abbiamo anche domandato se il cda sapeva degli interessi della signora nelle due società britanniche. Il gruppo ha preferito inviarci un commento generale: «I servizi forniti tra il 2014 e il 2016 dagli studi di architettura da voi indicati corrispondono a veri e propri servizi documentati di auditing, consulenza e assistenza alla gestione dei progetti, che si sono rivelati di comprovato beneficio per Kering e hanno comportato un notevole risparmio sul costo totale dei lavori di ristrutturazione. Tali servizi sono stati fatturati e pagati a tariffe di mercato». Insomma, il gruppo assicura che le fatture erano reali, dunque nessun beneficio fiscale, ma preferisce non divulgare le cifre versate né chiarire se il cda sapeva che tra i fornitori c'era la moglie di Palus.

kering pinault

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...