fabrizio piscitelli diabolik salvatore casamonica

I CASAMONICA ALL’ASSALTO DEL FORTINO DI “DIABOLIK” – PISCITELLI AVEVA MOSSO PEDINE INTOCCABILI NELLO SCACCHIERE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ROMANA: STAVA ALZANDO TROPPO IL TIRO E VOLEVA ALLARGARE IL GIRO D’AFFARI DELLA DROGA (E ABBASSARE IL PREZZO) – ORA A PRENDERE IL SUO POSTO SONO STATI GLI ALBANESI TELECOMANDATI DAL CLAN SENESE – E  I CASAMONICA E GLI SPADA SI SONO BUTTATI SU PONTE MILVIO – COCAINA, ESCORT E CELLULARI CRIPTATI: LA TESTIMONIANZA DI UNA DONNA ROMANA

1 – DAL LITORALE A PONTE MILVIO. L’EREDITÀ DIABOLIK AI NARCOS

Flaminia Savelli per “il Messaggero”

 

fabrizio piscitelli diabolik 11

Dal Tuscolano a Ponte Milvio fino a Boccea, Primavalle e al litorale romano. È questa la direttrice sulla quale si muovevano gli affari di Fabrizio Piscitelli, il capo ultras della Lazio freddato con un colpo di pistola alla testa al parco degli Acquedotti.

 

Non un luogo a caso: perché nella mappa del malaffare romano, ogni quadrante è ben spartito e i confini delineati. E secondo gli investigatori il movente che ha caricato l'arma di Raul Esteban Calderon, il presunto killer argentino al soldo della mafia albanese appena arrestato, sarebbe maturato perché Piscitelli, alias Diabolik, stava alzando il tiro e voleva allargare il giro d'affari.

michele senese

 

Era già arrivato a stringere accordi a Roma Nord e a Ostia. Più di un'ipotesi per gli investigatori. Intanto mentre il cerchio delle complicate indagini si chiude intorno al delitto del Diablo, gli inquirenti sorvegliano le piazze dello spaccio della Capitale. Dove sopravvivono vecchi legami e nascono nuove alleanze.

 

LA MAFIA ALBANESE

Un ruolo di spicco quello di Piscitelli e a distanza di 16 mesi dal delitto restano ancora molti punti bui. Secondo quanto riportato nell'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) è stata accertata «l'operatività di un sodalizio tipo mafioso italo-albanese con qualificati collegamenti con esponenti della ndrangheta».

 

fiori per diabolik foto mezzelani gmt001

E il posto lasciato vuoto da Piscitelli, sarebbe stato preso proprio dagli albanesi sotto la guida del clan Senese. La famiglia campana in affari con la camorra, che insieme al fiume di droga ha costruito un impero economico attraverso l'usura e il riciclaggio.

 

Sono ancora i Senese che per primi, già alla fine degli anni Novanta, reclutano gli albanesi per lo spaccio di sostanze stupefacenti nel quadrante Est della Capitale. Dal Tuscolano tra Cinecittà e Don Bosco. E sempre loro che sono in affari con Piscitelli. Un'amicizia che li accompagna per oltre 30 anni: è uno dei fratelli Senese, Gennaro, che gli presenta la moglie Rita Corazza.

 

villette sgomberate ai casamonica 2

Ma oggi il profilo criminale della città è cambiato anche se, le pistole non hanno mai smesso di sparare. C'è infatti un filo rosso che lega la criminalità albanese allo spaccio romano. Con una organizzazione ben ramificata su cui i riflettori sono già accesi.

 

IL FILONE ARGENTINO

Un'intricata matassa, un equilibrio delicatissimo in cui vecchi e nuovi padroni gestiscono le piazze dello spaccio all'indomani della morte di Piscitelli. Intanto si continua a sparare: Selavdi Shehaj, un 38enne di origini albanesi con precedenti per droga, viene freddato sulla spiaggia di Torvaianica.

 

ADRIAN PASCU

La matrice è la stessa di Piscitelli: lo capiscono subito i carabinieri che indagano e che per primi allargano le indagini che arrivano fino all'Argentino, Calderon. Tra le due morti c'è altro sangue che scorre nelle piazze dello spaccio. Il 16 novembre, in via di Boccea, viene colpito all'addome Leandro Bennato, trafficante di droga arrestato in Spagna nel 2003.

 

Durante le indagini, i carabinieri accertano lo stretto rapporto che lo lega ai Fasciani, il clan del litorale di Ostia. Il 26 gennaio del 2020, al Tufello, viene invece ucciso con una raffica di colpi alla schiena Gentan Kasa, uno spacciatore albanese in permesso premio. E poi l'ultimo agguato, quello del 6 dicembre a Primavalle dove è rimasto ucciso Adrain Pascu, l'albanese che in un recente passato aveva incrociato Diabolik lavorando in una pizzeria di Ponte Milvio.

fabrizio piscitelli diabolik 10

 

C'è infine un ultimo tassello che resta da inserire: la criminalità organizzata sud americana già operativa nel litorale pontino e dove sarebbe stato reclutato Calderon. Gli argentini starebbero infatti spingendo per entrare nel ricco mercato dello spaccio capitale.

 

2 - "DAL REGNO DEL DIABLO AI RE DI PONTE MILVIO" PARLA LA SUPER TESTE

Andrea Ossino e Luca Monaco per “la Repubblica – Roma”

 

L'assalto al fortino di Diabolik è lento e silenzioso. Non occorrono pallottole, ma solo accordi. È una questione d'affari, di soldi. E il denaro le famiglie Casamonica e Spada lo hanno, o comunque ne hanno abbastanza per entrare in quello che un tempo era il regno di Fabrizio Piscitelli, Ponte Milvio.

ponte milvio

 

La vicenda è raccontata negli atti, aggiornata dagli inquirenti e cristallizzata da un testimone importante, una donna che svela particolari sulle dinamiche del mondo della droga, della prostituzione e della realtà in cui era coinvolta l'ultima vittima della lunga scia di sangue iniziata con il delitto Diabolik: Adrian Pascu, pizzaiolo inserito in contesti criminali di alto rango.

 

È stato ucciso due settimane fa davanti la porta della sua abitazione, a Primavalle, con tre proiettili allo stomaco. I numeri del business di Ponte Milvio Basta leggere i numeri per capire l'importanza della piazza che è allo stesso tempo simbolo della movida di Roma Nord e della malavita romana, rappresentazione di geografie criminali che si ripropongono in tutta la Capitale.

fabrizio piscitelli diabolik 4

 

La Confcommercio ricorda i 30 locali che fatturano 300 mila euro solo il sabato, 500 mila euro nel fine settimana. La strada parla di un giro di droga che nel fine settimana arriva a 130 mila euro. Di una media di 60 mila euro al giorno, quasi sempre di cocaina. Casamonica e Spada all'assalto della piazza di Diabolik Affari d'oro, legali e illegali, che fanno gola a molti.

 

Anche alla famiglia Spada, che avrebbe già messo le mani su un paio di locali. E se già le ordinanze di 7 anni fa fissano i primi e maldestri tentativi dei Casamonica di affacciarsi nella piazza mettendo le mani sul ristorante "Il Tappeziere" per stabilire una centrale dello spaccio, recenti ricostruzioni rivelano che ultimamente sono riusciti a sedersi al tavolo dove un tempo sedeva Diabolik. Letteralmente.

 

Perché dopo il 7 agosto 2019, dopo la morte del leader degli Irriducibili della Lazio, che gestiva anche una banda di trafficanti di alto livello, il locale frequentato da Piscitelli e dalla sua batteria di albanesi adesso ospita i Casamonica. Gli albanesi sono sempre lì. Solo che adesso sembrano fare affari con i Casamonica. A dirlo è anche una donna romana.

 

una tavola imbandita con pesce e champagne prima di una festa dei casamonica

La testimonianza inedita

Terrorizzata, ha parlato con gli inquirenti dopo un'aggressione "da parte di persone non note". Il suo racconto, nel 2019, si è rivelato essere la base per ricostruire ciò che accade in due locali di ponte Milvio. Ragazze immagine che si prostituiscono in una camera di hotel.

 

Cocaina che viene portata ai tavoli insieme alle bottiglie di champagne. E cellulari criptati e venduti a 3000 euro l'uno. Sembrerebbero essere proprio quelli di Alessandro Telich, l'ultras della Lazio che riforniva di cellulari criptati Diabolik e la sua banda: « Chiamate in completa sicurezza, che viaggiano su server assenti da intercettazioni esterne, in completa tranquillità», pubblicizzava " Tavoletta" elencando un prezziario: 300 euro per una bonifica, dai 1.500 ai 3.000 euro per uno smartphone con preinstallata l'app « Kline » .

fabrizio piscitelli diabolik 7

 

Nel 2019 erano molto richiesti: « Stanno tutti impauriti... mi sa che ti faccio lavorare di brutto, tutta Roma vuole fare le bonifiche » , dicevano a Telich alcuni indagati nell'inchiesta sugli affari di Diabolik. Il testimone parla di una banda di cui farebbero parte anche albanesi, Casamonica, alcune guardie giurate e di cui avrebbe fatto parte anche Adrian Pascu, il pizzaiolo ucciso.

 

fabrizio piscitelli diabolik 3

Del resto una settimana prima di morire, il 27 novembre, la polizia lo aveva identificato insieme a un esponente della famiglia Casamonica. Un cambio di rotta per una persone che fino al 27 febbraio 2018 era a casa del braccio destro di Diabolik, Fabrizio Fabietti, a parlare di droga insieme a Dorian Petoku, un noto criminale albanese, elemento di spicco della batteria di Ponte Milvio che si riuniva in quel locale sulla Flaminia insieme a camorristi di prim' ordine " da ritenersi operanti sotto l'egida del noto Michele Senese".

 

Quel locale, era la base di "un agguerrito gruppo criminale facente capo a Fabrizio Piscitelli, inteso "Diabolik",e comprendente anche soggetti provenienti da paesi dell'Est Europa". Adesso, quasi ogni sera, è frequentato dai Casamonica. 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…