"IL DENARO E' FINITO ANCHE AI PARENTI DEI KAMIKAZE" - ECCO A CHI ANDAVANO I SOLDI DI HANNOUN, L’IMAM DI GENOVA ARRESTATO CON L’ACCUSA DI AVER FINANZIATO HAMAS - ANCORA DA INDIVIDUARE I FIANCHEGGIATORI DELLA CELLULA E CHI ORGANIZZAVA CON HANNOUN I TRASFERIMENTI DI SOLDI PER HAMAS SU CAMION CARICHI DI AIUTI UMANITARI – NELLE PERQUISIZIONI TROVATO PIÙ DI UN MILIONE DI EURO IN CONTANTI – I BONIFICI DALLE "CAUSALI FASULLE" E I CONTATTI CON GIORNALISTI E EX PARLAMENTARI - UNO DEI PUNTI CENTRALI DELL'INDAGINE RIGUARDA L'UTILIZZABILITÀ DI ATTI PROVENIENTI DALL'INTELLIGENCE ISRAELIANA...
CELLULA DI HAMAS IN ITALIA, IL «VIAGGIO» DEL DENARO: AI PARENTI DEI KAMIKAZE O NEI CAMION CON GLI AIUTI DESTINATI A GAZA
Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
operazione domino sui fondi ad hamas
Un flusso di denaro proveniente dalle tre società di beneficenza italiane che passando da associazioni turche era destinato ad altre 19 palestinesi (fuorilegge per Tel Aviv) presenti a Gaza, Hebron, Ramallah e Betlemme «appartenenti, controllate o comunque collegate ad Hamas», non solo per «contribuire consapevolmente all’attività dell’organizzazione terroristica nella componente civile e in quella militare».
Oltre che assistere gli orfani, uno degli scopi per cui sono stati utilizzati i soldi delle donazioni era indirettamente anche «provvedere al sostentamento dei familiari di persone coinvolte in attentati terroristici o di detenuti per reati terroristici, rafforzando così l’intento di un numero indeterminato di componenti di Hamas di aderire alla strategia terroristica e al programma criminoso del gruppo, anche compiendo attentati suicidi».
È il gip genovese Silvia Carpanini a scriverlo a chiare lettere nell’ordinanza che ha smantellato quella che, da chi indaga, viene considerata la cellula italiana del Movimento di resistenza islamica, guidata dall’imam di Genova Mohammad Hannoun, ora in carcere. Fra domani e mercoledì sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia insieme con gli altri sei arrestati.
Per i due latitanti invece sarà chiesta una rogatoria internazionale. Quello dell’aiuto ai parenti dei kamikaze è un altro aspetto inquietante dell’inchiesta della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, insieme con la corsa degli ultimi mesi a far sparire qualsiasi riferimento ai soldi trasferiti a Gaza.
«Ho cancellato tutto», diceva intercettato nel giugno scorso Abu Falastine, soprannome di Ra’Ed Hussny Mousa Dawoud, a capo della Cupola d’Oro di Milano, che definiva la strage in Israele del 7 ottobre 2023 «l’inizio della nostra liberazione». «I vecchi file tutti cancellati — assicurava a un sodale —, tutte le ricevute cancellate. Ovviamente ho tenuto una copia e l’ho messa in un hard disk e l’ho lasciata da un amico di fiducia».
mohammad hannoun con il capo di hamas ismail haniyeh
Chi sia, questo è tuttora un mistero, ma le indagini non sono concluse. Anzi. Da individuare ci sono i fiancheggiatori della cellula, chi organizzava con Hannoun i trasferimenti di soldi per Hamas, in un caso anche per Hezbollah, su camion carichi di aiuti umanitari. Anche questi collegati a manifestazioni organizzate in Italia. Pure in chiesa: il 22 febbraio 2024 a San Lorenzo in Lucina, nel centro di Roma, l’iniziativa «Il convoglio della pace per Gaza».
L’imam definiva su Facebook il testimonial Modestino Preziosi «garante» dell’iban e dell’iniziativa. Sempre l’anno scorso un contatto di Hannoun gli rivelò di aver approntato dieci veicoli con 3-4 borse piene di dollari, precisando che ormai a Gaza «nessuno vuole più farina, perché ce n’è in abbondanza».
CORTEO PRO-PAL DOPO L ARRESTO DI MOHAMMAD HANNOUN
Polizia e Guardia di Finanza hanno ricostruito il giro milionario di «zakat» — non solo un semplice atto di carità per i musulmani, bensì un vero e proprio impegno ad aiutare il prossimo meno fortunato — destinato almeno per il 71% del totale a finanziare invece le attività militari di Hamas. Per l’accusa dunque anche in sostegno alle famiglie di chi ha compiuto attentati suicidi.
Ipotesi tuttavia rigettata dal gip nel 2006. Tre anni prima, ribadisce però il giudice di oggi, proprio Hannoun era in rapporti con persone vicine alla Fondazione Al Aqsa di Aachen, in Germania, illegale per i suoi collegamenti con Hamas e per «il ritenuto finanziamento a famiglie di terroristi» morti.
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mohammad hannoun a laria che tira.
I BONIFICI CAMUFFATI DI HANNOUN "ADOZIONI A DISTANZA E VIVERI" TROVATO UN MILIONE IN CONTANTI
Giuliano Foschini e Marco Preve per “la Repubblica”
Più di un milione di euro in contanti, nascosti negli sgabuzzini, tra pacchi di pasta o nei vasi sparsi per casa. Computer murati dentro un'intercapedine ricavata in una parete di cartongesso; chiavette Usb, una bandiera di Hamas e materiale informativo. È il bilancio delle 17 perquisizioni eseguite da Digos e Guardia di Finanza subito dopo il blitz sull'inchiesta genovese sui finanziamenti a Hamas.
Una ventina i nuovi indagati di un'indagine tutt'altro che finita: dal materiale sequestrato stanno emergendo conferme e nuovi fronti. Tra questi anche contatti con figure italiane — giornalisti, ex parlamentari, mondo dell'associazionismo — che, secondo gli inquirenti, non sarebbero state consapevoli del reale utilizzo del denaro raccolto da Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione dei Palestinesi in Italia e, per l'accusa, vertice della cellula italiana di Hamas.
david parenzo vs mohammad hannoun a laria che tira
La raccolta tra i fedeli Ecco perché gli investigatori non sono stati sorpresi nel trovare oltre un milione di euro nelle varie sedi dell'Abspp. Dalla ricostruzione investigativa, la raccolta delle "sovvenzioni", la zakat, avveniva soprattutto in occasione di eventi religiosi. Veniva versata, si legge nell'ordinanza della gip del tribunale di Genova Silvia Carpanini, «nei luoghi di preghiera, nelle moschee e durante manifestazioni che vedono la partecipazione di un grande numero di fedeli».
mohammad hannoun a laria che tira
Un ruolo centrale è attribuito alle visite di predicatori autorevoli, i cosiddetti sceicchi. Il denaro raccolto veniva poi trasferito alle sedi, spesso in contanti. Le intercettazioni documentano consegne periodiche di somme rilevanti, portate da referenti locali alla sede milanese dell'associazione o scambiate in luoghi concordati, come i caselli autostradali. La Finanza sta verificando anche se una parte di quei fondi sia rimasta in Italia e sia stata utilizzata per investimenti, anche immobiliari, a favore dell'associazione.
mohammad hannoun a laria che tira 2
I destinatari mascherati Quei soldi partivano poi dall'Italia verso la Palestina. Talvolta con viaggi di "spalloni" attraverso la Turchia — il fatto che Hannoun avesse un passaporto turco è considerato un elemento di rilievo — oppure con bonifici dalle causali fasulle. Il gip si sofferma, per esempio, sulle decine di migliaia di euro partite per «adozione a distanza orfani».
Formalmente contributi per il mantenimento economico di minori rimasti senza genitori. Negli atti, tuttavia, si evidenzia che i bonifici erano diretti a entità palestinesi collegate a strutture o riconducibili ad Hamas. Quei soldi — secondo l'Antiterrorismo — non servivano insomma ad aiutare i bambini, ma ad armarli. Pacchi di cibo e pasti caldi Altre causali ricorrenti sono «pacchi viveri» e «pasti caldi». In base agli atti, indicano la fornitura di generi alimentari alla popolazione.
greta thunberg con mohammad hannoun
L'ex ministro latitante D'altronde, «la qualità dei rapporti» di Hannoun è più volte richiamata nelle informative della polizia giudiziaria. Prova ne sia che un mandato di arresto è stato spiccato per Osama Alisawi, 59 anni, già ministro dei trasporti del governo Hamas a Gaza sotto la presidenza di Ismail Haniyeh, ucciso in Iran nel luglio 2024 dagli israeliani.
È latitante perché si trova a Gaza, dove è da anni ricercato dall'Idf e proprio per questo «accende il telefono solo tre minuti al giorno». All'appello manca anche Abdu Saleh, il referente turco del gruppo di Hannoun, per come lo ha disegnato la procura antiterrorismo. Il profilo principale è però sicuramente quello di Alisawi. (…)
mohammad hannoun a laria che tira 2
Mi ha detto "come è possibile che abbiate effettuato la distribuzione di medicinali da noi al nord senza che me lo diceste?!"». Per la procura è anche la conferma che tra ala militare e civile non c'è distinzione. Nel 2016 parla con Hannoun della morte di sette miliziani di Hamas uccisi dal crollo di un tunnel sotterraneo:
«Gaza offre il meglio della sua gioventù… i sette astri (martiri o eroi caduti) non sono il primo sacrificio e non saranno l'ultimo, ma sono parte di un sistema che inizia con la parola e non finisce con i tunnel e i missili».
alessandro di battista con mohammad hannoun
L'utilizzabilità degli atti israeliani Alle certezze degli inquirenti fanno da contraltare le prime dichiarazioni dei tre avvocati di Hannoun, Dario Rossi, Emanuele Tambuscio e Fabio Sommovigo, che riguardano uno degli aspetti centrali dell'indagine: l'utilizzabilità di atti provenienti dall'intelligence israeliana:
«L'impostazione accusatoria è costruita su elementi probatori e valutazioni, anche giuridiche, di fonte israeliana, senza che sia possibile un reale e approfondito controllo su contenuti e rispetto dei principi costituzionali, convenzionali e codicistici di formazione della prova.
Il rischio piuttosto evidente è che azioni concrete di solidarietà alla popolazione palestinese martoriata siano di per ciò solo interpretate come azioni di sostegno, o addirittura di partecipazione, ad attività terroristiche, ammesso che tale qualificazione possa ritenersi, e in che misura, corretta».
Laura Boldrini con Mohammad Hannoun
alessandro di battista con mohammad hannoun
mohammad hannoun a laria che tira
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mohammad hannoun e marco furfaro
