a gaza i palestinesi scavano tra le macerie per cercare i parenti dispersi

SI FA PRESTO A DIRE PACE - ISRAELE DA DOMANI CHIUDERÀ IL VALICO DI RAFAH, RIDUCENDO IL TRANSITO DI AIUTI UMANITARI FINO A QUANDO NON AVRÀ RICEVUTO DA HAMAS I CORPI DEGLI OSTAGGI DECEDUTI - LA CROCE ROSSA RIBADISCE CHE CI VUOLE TEMPO A LOCALIZZARE I RESTI SOTTO LE MACERIE A GAZA: “C’È LA POSSIBILITÀ CHE NON VENGANO MAI RITROVATI”. E ISRAELE NE APPROFITTA PER UNA RITORSIONE - PER AL JAZEERA L’IDF HA UCCISO 44  PALESTINESI, NONOSTANTE IL CESSATE IL FUOCO, PERCHÉ “SOSPETTATI” DI AVER ATTRAVERSATO LA LINEA GIALLA, DOVE SI È RITIRATO L’ESERCITO ISRAELIANO A GAZA CITY - E LA FASE DUE, CON LO SCHIERAMENTO DELLA FORZA DI STABILIZZAZIONE INTERNAZIONALE RESTA UN MIRAGGIO…

1. ISRAELE CHIUDE IL VALICO DI RAFAH «FINO ALLA RESTITUZIONE DEI CORPI DEGLI OSTAGGI». AL JAZEERA: «L'IDF HA UCCISO 44 PALESTINESI IN 24 ORE»

Estratto dell’articolo da www.corriere.it

 

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Israele da domani chiude il valico di Rafah e riduce il transito di aiuti a Gaza fino al ritorno dei corpi degli ostaggi

Israele ha deciso di chiudere, da domani, 15 ottobre, il valico di Rafah, al confine sud della Striscia di Gaza con l'Egitto, e di ridurre il transito di aiuti umanitari fino a quando non avrà ricevuto da Hamas i corpi degli ostaggi deceduti.

 

Lo riferisce l'emittente televisiva israeliana «Channel 13», secondo cui, con l'attuazione di questa decisione, la leadership politica di Israele ha seguito le raccomandazioni degli apparati di sicurezza che consigliavano di imporre sanzioni al gruppo islamista palestinese Hamas in caso di mancato rispetto delle clausole dell'accordo per il cessate il fuoco.

 

LE TAPPE DEL RITIRO DELL ESERCITO ISRAELIANO DA GAZA

Dopo il rilascio di 20 ostaggi vivi, Hamas avrebbe dovuto consegnare i corpi di 28 ostaggi, ma ne ha restituiti soltanto quattro. All'origine della mancata consegna di 24 salme vi sarebbe la difficoltà a trovarli a causa dei bombardamenti dei mesi scorsi, che Hamas aveva segnalato più volte. Una difficolta confermata anche dalla Croce Rossa. 

 

Non è la prima volta che Israele utilizza la «politica» del blocco degli aiuti alla popolazione stremata. Diverse organizzazioni internazionali, dalla Caritas all'Unrwa, in questi mesi hanno accusato Israele di usare «la fame della popolazione come arma di guerra».

 

La Croce Rossa ribadisce: «La consegna delle salme dei rapiti a Gaza è una sfida enorme, servirà tempo: possibile non si trovino»

a gaza i palestinesi scavano tra le macerie per cercare i parenti dispersi 8

La restituzione delle salme degli ostaggi è una «sfida enorme» e l'operazione «richiederà tempo» data la difficoltà di localizzare i resti sotto le macerie a Gaza. Lo ha affermato un portavoce della Croce Rossa Internazionale sottolineando le difficoltà maggiori rispetto alla liberazione dei rapiti vivi. «Potrebbero volerci giorni o settimane, e c'è la possibilità che non vengano mai ritrovati», ha sostenuto.

 

Hamas, recuperati più di 250 corpi da cessate il fuoco, oltre 10 mila persone ancora sotto le macerie

BENJAMIN NETANYAHU REGALA UNA COLOMBA DORO A DONALD TRUMP

Dalla fine della guerra nella Striscia di Gaza, la Difesa civile di Gaza, controllata dal movimento islamista palestinese Hamas, ha recuperato più di 250 corpi nella Striscia, «alcuni dei quali giacevano per strada».

 

Lo ha dichiarato il portavoce della Protezione civile di Gaza all'emittente panaraba qatariota «Al Jazeera». «Stiamo affrontando una grave carenza di attrezzature pesanti per rimuovere le macerie. Più di 10 mila persone si trovano ancora sotto le rovine e non abbiamo i mezzi per raggiungerle», ha aggiunto, avvertendo che «i residuati bellici e i materiali esplosivi rappresentano una grave minaccia per la vita delle persone».

 

a gaza i palestinesi scavano tra le macerie per cercare i parenti dispersi 6

Al Jazeera: l'Idf ha ucciso 44 palestinesi a Gaza nelle ultime 24 ore

Sono 44 i palestinesi uccisi e 29 i feriti dalle forze israeliane a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce al Jazeera citando fonti del ministero della Sanità della Striscia. Il ministero ha reso noto che 38 corpi sono stati estratti da sotto le macerie e altri ancora sarebbero intrappolati.

 

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Sei i palestinesi uccisi da un bombardamento israeliano su Gaza City e Khan Yunis, nel nord e nel sud della Striscia, nonostante la tregua in vigore nell'enclave.

 

Lo riferisce l'emittente panaraba qatariota «Al Jazeera», secondo cui ci sono stati anche numerosi feriti. In particolare, fonti dell'ospedale Al Mamadani hanno riferito che cinque civili sono stati uccisi quando droni israeliani hanno aperto il fuoco su persone che stavano ispezionando le proprie abitazioni nel quartiere di Shujaiya, a est di Gaza City.

IL TWEET DI BENJAMIN NETANYAHU - NOBEL PER LA PACE A DONALD TRUMP

 

Le forze israeliane, in una dichiarazione, hanno affermato di aver aperto il fuoco per rimuovere una «minaccia», dopo aver individuato dei «sospetti» che tentavano di oltrepassare la «linea gialla» nella Striscia di Gaza. 

 

Nel nord della Striscia, una fonte dei servizi di emergenza ha riferito del ferimento di alcuni palestinesi da parte delle forze israeliane nella zona di Halawa, a Jabaliya al Balad. Nel sud, fonti palestinesi hanno reso noto che una persona è stata uccisa e altre sono rimaste ferite dal fuoco di un drone israeliano nella località di Al Fakhari, a est di Khan Yunis, mentre il complesso medico Nasser ha riferito del ferimento di due persone da parte delle forze israeliane.

 

2. La FASE DUE E LE INCOGNITE

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

[…]

La fase due dell’accordo prevede lo schieramento della forza di stabilizzazione internazionale, l’Isf. Al momento ci sono pochi dettagli sulla composizione. Solo gli Usa hanno messo il primo tassello istituendo il centro di comando nella base israeliana di Hatzor con l’invio di 200 soldati.

 

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L’avanguardia, però, non entrerà a Gaza. Il resto del contingente e le regole di ingaggio vanno discusse. Il piano ha previsto la partecipazione di Qatar, Turchia, Egitto e forse Emirati. Serviranno migliaia di uomini: egiziani e turchi li hanno, a loro potrebbero aggiungersi gli indonesiani e altri Paesi musulmani.

 

Il Cairo ha fatto sapere di addestrare, insieme ai giordani, 5 mila poliziotti palestinesi. Un ruolo di training che magari sarà integrato da programmi analoghi (paralleli all’iniziativa statunitense) dell’Unione europea e dei suoi Stati membri. Tra questi l’Italia.

 

esecuzioni pubbliche by hamas nella striscia di gaza 2

[…] Serve tempo in quanto ci vogliono garanzie, linee guida, numeri, obiettivi. I soldati devono garantire ordine e sicurezza, dare protezione ai civili, assistere il governo di tecnocrati (da formare anche quello) e il «board», l’organismo chiamato ad accompagnare la transizione.

 

Come è noto si è fatto il nome dell’ex premier britannico Tony Blair in qualità di supervisore, personalità subito «impallinata» da Hamas e non solo: è sgradito. Più morbida sul candidato inglese la posizione dell’Autorità palestinese.

 

miliziani di hamas fanno passare le auto della croce rossa a gaza

Trump ha fiutato l’aria ed ha messo le mani avanti: «Tony mi è sempre piaciuto, però bisogna capire se tutti lo accetteranno». Insomma, pare più fuori che dentro. E ieri il presidente statunitense ha aggiunto alla lista dei papabili il leader egiziano Al Sisi, un riconoscimento per il suo ruolo nella crisi.

 

Ancora il fattore tempo. In attesa dell’Idf, Hamas si riprende gli spazi, elimina brutalmente gli avversari, attacca i clan nemici in diversi settori della Striscia. In azione l’Unità Ombra, il lungo braccio delle Brigate al Kassam.

 

Le immagini mostrano regolamenti di conti e mosse per evitare il caos, una situazione che Trump ha definito temporanea ed è sembrato persino tollerarla.

 

[…] il movimento lascia che siano altri palestinesi a governare la Striscia — come prevede il piano — ma mantiene di fatto il potere e la capacità di influenzare gli eventi.

idf 1

Gli unici che in teoria possono frenare i mujaheddin sono i mediatori-sponsor, gli stessi che hanno costretto la fazione ad accettare lo scambio. Qatar e Turchia, per piegare la resistenza, hanno minacciato di espellere i dirigenti togliendo loro qualsiasi copertura.

 

[…] La vera prova del nove sta nel disarmo di Hamas e della moltitudine di formazioni.

Dopo aver detto sì i dirigenti hanno fatto sbarramento escludendo di cedere l’intero arsenale.

 

netanyahu hamas

Sono ancora i qatarini a indicare un doppio scoglio: se e come consegnare fucili, lanciagranate, razzi, esplosivi (perché di questo si tratta); a chi, eventualmente, consegnarli.

 

La violazione — seria — può diventare motivo per una reazione dell’Idf. C’è sempre il pericolo di una ripresa dell’offensiva, di un rinvio del ripiegamento, di nuovi strike. Le date del ritiro israeliano non sono state scritte sul calendario, anche qui c’è un margine di manovra. Le esperienze del passato suonano come un monito.

LA PACE E' VICINA - VIGNETTA BY GIANNELLI

 

Durante la seconda intifada gli Usa idearono un meccanismo concatenato (il piano Zinni) per costringere le parti a rispettarlo. Non si ebbe il risultato sperato perché bastava bloccare una tappa per compromettere il resto. I sabotatori sono di casa in Medio Oriente.

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