
ISRAELE È IN TRATTATIVE CON CINQUE PAESI (INDONESIA, SOMALILAND, UGANDA, SUD SUDAN E LIBIA) PER IL REINSEDIAMENTO DEI PALESTINESI DALLA STRISCIA DI GAZA - LA NOTIZIA, RIPRESA DALLA STAMPA ISRAELIANA, SI AGGIUNGE ALLE AFFERMAZIONI DELL'ASSOCIATED PRESS SECONDO CUI ISRAELE AVREBBE DISCUSSO IL REINSEDIAMENTO DEI CITTADINI DI GAZA IN SUD SUDAN, UN'AFFERMAZIONE CHE IL GOVERNO DELLA NAZIONE AFRICANA HA RESPINTO COME "INFONDATA" - IL SOMALILAND, REGIONE SEPARATISTA DELLA SOMALIA, POTREBBE SPERARE DI OTTENERE IL RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE, GRAZIE A UN ACCORDO CON ISRAELE...
STRISCIA DI GAZA - PALESTINESI AFFAMATI
(ANSA) - ROMA, 13 AGO - Israele è in trattative con cinque Paesi - Indonesia, Somaliland, Uganda, Sud Sudan e Libia - per il potenziale reinsediamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, secondo quanto riporta Channel 12. "Alcuni Paesi stanno mostrando maggiore apertura rispetto al passato nell'accettare l'immigrazione volontaria dalla Striscia di Gaza", ha dichiarato una fonte diplomatica all'agenzia di stampa, citando in particolare Indonesia e Somaliland. Tuttavia, non sarebbe stata presa alcuna decisione concreta.
palestinesi accalcati davanti a un forno del pane
La notizia, ripresa dalla stampa israeliana, si aggiunge alle affermazioni dell'Associated Press secondo cui Israele avrebbe discusso il reinsediamento dei cittadini di Gaza in Sud Sudan, un'affermazione che il governo della nazione africana ha respinto come "infondata". Il Somaliland, da parte sua, regione separatista della Somalia, potrebbe sperare di ottenere, grazie a un accordo con Israele, il riconoscimento internazionale.
striscia di gaza - palestinesi in attesa di aiuti umanitari
In un'intervista rilasciata ieri sera al canale di notizie i24, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha espresso il suo sostegno all'emigrazione di massa dei cittadini di Gaza, una politica approvata dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'inizio di quest'anno, affermando che Israele è in contatto con "diversi Paesi" per l'assorbimento dei civili sfollati dal territorio devastato dalla guerra. "Tutti coloro che si preoccupano per i palestinesi e dicono di volerli aiutare dovrebbero aprire loro le porte", ha detto ieri il premier israeliano. Incalzato sul perché il processo non abbia fatto progressi, Netanyahu ha risposto: "Servono Paesi ospitanti. Stiamo parlando con diversi Paesi, non entrerò nei dettagli qui".