attentati a parigi

L’ISIS HA COLPITO PARIGI ED È STATA UNA CARNEFICINA. IL BILANCIO DELLE VITTIME, IN CONTINUO AGGIORNAMENTO, È DI 128 MORTI E OLTRE 200 FERITI, TRA I QUALI DUE ITALIANI – I TERRORISTI, CHE GRIDAVANO “ALLAH È GRANDE” E “QUESTO È PER LA SIRIA”, HANNO SCELTO SIMBOLI DELLA VITA OCCIDENTALE: UN MC DONALD’S, UNA BRASSERIE, UN CONCERTO ROCK, UN RISTORANTE, UN BAR COI TAVOLINI FUORI E LO STADIO DOVE SI GIOCAVA FRANCIA-GERMANIA (VIDEO)

IL VIDEO CHOC DAL BATACLAN

 

Stefano Montefiori per “Il Corriere della Sera

 

ATTENTATI A PARIGIATTENTATI A PARIGI

L’attacco coordinato su larga scala che i servizi segreti francesi temevano ha avuto luogo. Le grida di «Allah Akhbar», Allah è grande, sono risuonate ieri sera a Parigi nel corso di una serie di attentati che hanno fatto in totale 112 morti e decine di feriti gravissimi (il bilancio è provvisorio). Oltre 70 cadaveri sono stati estratti dalla sala di concerti Bataclan, dove due terroristi hanno sparato sul pubblico, e preso ostaggi che poi sono stati uccisi. Almeno cinque poliziotti sono morti negli scontri con i terroristi nelle varie zone della capitale francesi.

 

Dopo le stragi di gennaio a Charlie Hebdo e al supermercato kosher, la jihad è tornata nel cuore della Francia, con un massacro senza precedenti. Le autorità hanno fatto scattare il «piano rosso Alpha», preparato per fare fronte a questo tipo di attacco coordinato. Hollande ha decretato lo stato di urgenza in tutta la Francia, per la prima volta dalla guerra di Algeria, e la chiusura delle frontiere. Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco, promettendo altre azioni a Londra, Roma e Washington, in risposta all’intervento aereo della coalizione in Iraq e Siria.

 

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I terroristi sono entrati in azione più o meno allo stesso momento in sette zone: in rue Bichat, nel quartiere della République, davanti al ristorante asiatico «Petit Cambodge»; al café Carillon dall’altra parte della strada; all’angolo tra rue de Charonne e rue Faidherbe nell’XI arrondissement contro il bar La Belle équipe; allo Stade de France, dove era in corso la partita amichevole Francia-Germania; all’interno della sala di concerti Bataclan; al McDonald’s di Belleville; nel quartiere di Les Halles.

 

Parigi è una città in preda al terrore e alla solidarietà. Nei quartieri dell’est della città dove sono scoppiate le sparatorie gli abitanti hanno aperto le porte ai passanti per offrire loro rifugio, anche facendo ricorso a Twitter e all’hashtag #PorteOuverte, porta aperta, al quale si è aggiunto #PrayForParis, pregate per Paerigi. La sindaco Anne Hidalgo ha chiesto ai cittadini di non uscire di casa, i poliziotti nelle strade vicino agli attentati fermavano chiunque chiedendo di mettere le mani in alto per controllarli e impedire ulteriori azioni.

 

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Al Carillon intorno alle 21 e 20 c’è stata una prima esplosione, scambiata inizialmente per un petardo. Poi un uomo a viso scoperto è entrato nel caffè e ha fatto fuoco. Secondo i testimoni il terrorista ha scaricato una serie di raffiche contro le persone sedute ai tavolini.

 

Poi ha attraversato la strada e ha fatto fuoco contro il ristorante Petit Cambodge. Poco lontano, a Belleville, davanti al Mc Donald’s, i testimoni hanno raccontato di avere visto una Renault Clio crivellata di colpi e una motocicletta a terra, con due persone gravemente ferite. È stato un massacro con decine di persone colpite, morte o ferite. «I terroristi avevano delle mitragliatrici e sparavano a caso, in tutte le direzioni».

 

Al Bataclan, una delle sale da concerto storiche di Parigi, era in corso lo show del gruppo rock americano Eagles of Death Metal. Dopo una grossa esplosione i terroristi hanno fatto fuoco sul pubblico, sono stati sparati almeno una trentina di colpi. Una persona del pubblico ha raccontato di avere sentito il grido del terrorista «È per la Siria».

attentati a Parigiattentati a Parigi

 

La Francia è impegnata da settimane in un’azione militare contro le postazioni dello Stato islamico in Siria, è il governo ha spiegato nei giorni scorsi che tra gli obiettivi dell’intervento c’è quello di colpire in modo mirato gli jihadisti, spesso di origine francesi, sospettati di preparare un attentato di grandi dimensioni sul territorio francese.

 

Gli attacchi di stanotte sarebbero una ritorsione contro i bombardamenti francesi in Siria, ma lo Stato islamico non ha aspettato i raid francesi per minacciare Parigi, nemico numero uno. All’inizio di ottobre il giudice anti-terrorismo Marc Trevidic aveva suggerito che la Francia era alla vigilia di un attacco senza precedenti, di grande dimensioni.

 

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Gli esperti si attendevano un attentato più grave di quelli di gennaio a Charlie Hebdo e al ristorante kosher, alcuni avevano parlato di una possibile azione in un grande magazzino, pochi giorni prima di Natale. I terroristi sono passati all’attacco prima, scegliendo comunque dei bersagli fortemente simbolici dello stile di vita occidentale: una sala di concerto per la musica rock, lo stadio con la partita Francia-Germania, un McDonald’s, i tavolini dei bar.

 

«Sono riusciti a scappare, c’era sangue ovunque — ha raccontato un testimone del Bataclan — hanno sparato con fucili a pompa sulla folla». I due terroristi hanno poi massacrato gli ostaggi prima di essere uccisi dalle forze speciali.

 

Un bilancio provvisorio parla di una settantina di morti. Qualche settimane fa l’Isis aveva diffuso degli annunci in francese con una foto di giovani a un concerto rock, e l’esortazione a fare una strage.

 

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Mentre era in corso l’attacco al concerto, due uomini hanno aperto il fuoco di nuovo sui tavolini del bar La Belle équipe di rue de Charonne, sparando almeno un centinaio di colpi. «Ho visto due persone — ha raccontato una donna a Libération — portavano dei fucili. Ho sentito i colpi da fuoco ma avevo l’impressione allo stesso tempo che fossero dei petardi. L’azione è durata almeno tre minuti. Poi sono saliti in auto e si sono diretti verso la stazione di metropolitana in rue de Charonne».

 

Allo Stade de France era in corso la partita amichevole Francia-Germania, 10 ore prima c’era stata l’evacuazione dell’albergo della squadra tedesca per la minaccia di esplosione di una bomba. Sembrava l’ennesimo falso allarme in una città ormai abituata a decine di controlli e evacuazioni, ma era probabilmente il frutto di una pista seguita dai servizi segreti. Durante la partita, al primo scoppio qualcuno ha pensato che fosse il sistema audio dello stadio che aveva un problema tecnico.

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Poi almeno altre tre esplosioni si sono distinte chiaramente, i giocatori stessi erano turbati e non sapevano che fare, gli spettatori hanno cominciato a gridare «un attacco, un attacco!». Un elicottero a luci spente ha sorvolato lo stadio.

 

La partita è continuata per gestire l’ordine pubblico mentre il presidente veniva fatto uscire dalle forze di sicurezza. Due corpi smembrati sono stati trovati all’esterno dello stadio. La Francia conosce per la prima volta l’orrore dei kamikaze.

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