alcol

L’ALCOL CHE DISTRUGGE LA MEMORIA – UNA NUOVA RICERCA TORNA A RIBADIRE CHE BERE TROPPI ALCOLICI PUÒ AUMENTARE IL RISCHIO DI ALZHEIMER – “RIDUCE LA CAPACITÀ DEL CERVELLO DI 'RIPARARSI' E DI ELIMINARE LE PROTEINE CATTIVE CHE SONO LA PRINCIPALE CAUSA DELLA MALATTIA”

DAGONEWS

 

ALCOL

Bere grandi quantità di alcol può aumentare il rischio di Alzheimer. A confermarlo è una nuova ricerca dell'Università dell'Illinois che mette in evidenza come l’alcol riduca la capacità del cervello di “ripararsi”, eliminando le proteine cattive che sono la principale causa di demenza.

 

alzheimer

I beta amiloide sono noti per essere causa di degenerazione cerebrale nei pazienti malati di Alzheimer. In un cervello sano, le cellule possono eliminare questa proteina, ma l'alcol riduce la sua capacità di farlo. Sono proprio i beta amiloide a distruggere le cellule nervose, innescando perdita di memoria.

 

Si tratta di un’ulteriore conferma, visto che già in passato altre ricerche avevano sottolineato il legame tra alcol e Alzheimer.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristina Marrone per "www.ilcorriere.it" del 21 febbraio 2018

 

alcol

Bere tanto e spesso può aumentare il rischio di sviluppare demenze e Alzheimer. Il legame è stato dimostrato in un grande studio pubblicato suLancet Pubblic Health da un team internazionale di ricercatori franco-canadesi che hanno analizzato le abitudini e lo stato di salute di oltre un milione di francesi ricoverati tra il 2008 e il 2013 .

 

Il rischio di demenza precoce

Più di un terzo, il 39% dei 57.000 casi di demenza precoce (diagnosticata prima dei 65 anni) sono risultati direttamente correlati al consumo di alcol e complessivamente è emerso che le persone alcolizzate hanno un rischio di tre volte più alto di sviluppare qualunque tipo di demenza .

alzheimer

 

La dottoressa Sara Imarisio, responsabile della ricerca presso l’Alzheimer’s Research in Gran Bretagna intervistata dal Guardian ha spiegato: «Lo studio ha esaminato solo persone ricoverate per alcolismo e per questo non rivela con completezza il legame tra consumo di alcol e rischio di demenza.

 

Ricerche precedenti hanno comunque rilevato che anche un consumo moderato di alcolici può avere un impatto negativo sulla salute del cervello e le persone non devono pensare che solo bere fino a finire in ospedale comporti un rischio».

 alcol

 

I fattori di rischio oltre all’alcol

Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio i disturbi legati all’alcol sono stati un importante fattore di rischio per l’insorgenza di tutti i tipi di demenza, in particolare di quella a esordio precoce e suggeriscono che lo screening sul consumo di alcol dovrebbe rientrare nelle normali cure mediche.

 

Ma quali sono i punti di contatto tra alcol e demenza? Certamente il danno cerebrale causato dall’alcol. Ma chi beve spesso fuma, ha il diabete, è iperteso, tutti fattori di rischio per le demenze. Infine chi soffre di alcolismo ha spesso patologie psichiatriche, anche queste legate a un maggior rischio di demenza.

ALCOL-ADOLESCENTI-Copia

 

La neurotossicità dell’alcol

«Da tempo sappiamo che l’alcol è neurotossico, la carenza di tiamina negli alcolisti devasta la memoria e condizioni legate all’alcol come la cirrosi e l’epilessia possono danneggiare il cervello.

 

Ma anche il consumo eccessivo di alcol, vediamo ora, è un importante fattore di rischio di demenza» ha commentato Robert Howard, professore di psichiatria geriatrica alla College University di Londra.

 

Il danno al cervello è irreversibile

REAGAN NEGLI ANNI DELL ALZHEIMER

Lo studio però non ha analizzato gli effetti sulla demenza dei bevitori moderati anche se la ricerca ha dimostrato che il danno fatto a cervello dall’alcol è irreversibile. I bevitori accaniti che per un certo periodo avevano rinunciato all’alcol non hanno ridotto il rischio di demenza, anche se avevano meno probabilità di morire presto.

 

«È sorprendente che il livello del rischio di demenza dei forti bevitori sia più o meno lo stesso in coloro che per un certo periodo hanno smesso di bere» ha dichiarato l’autore principale dello studio , il dott. Michaël Schwarzinger della Translational Health Economics Network in Francia.

alcol e gioventu

 

Tutto questo è comunque in linea con un altro studio pubblicato sul British Medical Journal l’anno scorso che ha evidenziato come coloro che hanno bevuto 14-21 bicchieri di vino alla settimana hanno sviluppato un rischio di tre volte superiore di danneggiare la parte del cervello interessata alla memoria.

 

Gli altri studi

Sul tema però non c’è sufficiente chiarezza nel mondo scientifico perché recentemente uno studio (su topi) dell’Università di Rochester Medical Center (URMC) pubblicato su Scientific Reports ha evidenziato come bere due bicchieri di vino al giorno (quindi consumo moderato) non solo riduce il rischio di malattie cardiovascolari e tumori, ma sarebbe protettivo dell’Alzheimer e del declino cognitivo. In precedenza un altro studio dell’Università di Valencia e pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease aveva concluso che l’alcol protegge dall’Alzheimer, soprattutto tra donne e non fumatori che bevono in modo leggero e moderato.

VILLAGGIO ALZHEIMER

 

Certo in questi casi il consumo era moderato, ma resta la confusione. Per Michaël Schwarzinger però si trattava di piccoli studi e conferma che l’alcol è devastante per l’uomo: «Bere fa male al fegato, al cuore e alle reni. Ora possiamo aggiungere alla lista anche il cervello»

ubriacoFUMO ALCOLalzheimerVILLAGGIO ALZHEIMER ALZHEIMERpububriachissimo

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO