
"LEGGENDO LE CARTE, LE CHAT TRA ALCUNE PERSONE, COL SENNO DI POI POTREI DIRE: 'CERTO, FORSE AVREI FATTO MEGLIO A NON FARLO'" - COSÌ HA PARLATO AL GIP L'EX ASSESSORE DEL COMUNE DI MILANO, GIANCARLO TANCREDI, RIFERENDOSI A UNA "DISPONIBILITÀ A PARLARE" DELLE PROPOSTE SUI "NODI" E LE PORTE METROPOLITANE DELL'ALLORA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO, GIUSEPPE MARINONI - NELL'INTERROGATORIO PREVENTIVO TANCREDI, ORA AI DOMICILIARI COME MARINONI E ALTRI, NELL'INDAGINE SULL'URBANISTICA, HA POI DETTO: "QUI MI RENDO CONTO CHE LO SNODO MARINONI POTEVA CREARE QUALCHE IMBARAZZO"
(ANSA) - MILANO, 05 AGO - "Leggendo le carte, le chat tra alcune persone, col senno di poi potrei dire: 'certo, forse avrei fatto meglio a non farlo'". Così al gip Mattia Fiorentini, l'ex assessore del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, riferendosi a una "disponibilità a parlare" delle proposte sui "nodi" e le porte metropolitane dell'allora presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni. Nell'interrogatorio preventivo Tancredi, ora ai domiciliari come Marinoni e altri, nell'indagine sull'urbanistica, ha poi detto "qui mi rendo conto che lo snodo Marinoni poteva creare qualche imbarazzo" sostenendo di aver agito "nell'interesse pubblico".
GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA
Tancredi, come si legge nel verbale dell'interrogatorio, esordisce affermando: "non mi riconosco in nessuno dei capi d'accusa, ho sempre agito in piena buona fede, ho sempre agito nella convinzione di svolgere il mio ruolo nell'ambito del perimetro che mi era stato affidato, ho sempre agito nell'interesse pubblico e non ho mai percepito né direttamente né indirettamente delle utilità personali da nessun tipo di attività che io ho svolto".
Oltre ad aver affermato che il sindaco Giuseppe Sala (indagato) non ha proposto Marinoni a capo della Commissione al centro dell'indagine ma che "è stata una proposta che ho prima valutato anche con gli uffici" e che "non c'erano molti dubbi sulla sua candidatura come presidente" essendo "una persona senza altro di livello e di cultura proprio sull'architettura milanese", ha spiegato come funzionava il regolamento dell'organismo comunale deputato ad approvare i progetti.
E' inoltre entrato nel dettaglio in merito al conflitto di interessi aggiungendo di aver fatto presente, nel caso della Torre Futura (ex Torre Calvino) progettata da Alessandro Scandurra, componente della commissione pure lui ai domiciliari, che c'erano problemi. Facendo notare a Marinoni che loro avrebbero dovuto "dare l'esempio alla città, cioè i primi a dare l'esempio, se uno dei vostri membri" lavora a un progetto portato poi in commissione "questa cosa non va bene, poi è chiaro che se neanche si astiene, vabbè questo sarebbe gravissimo, non l'ho detto - ha ammesso - ma ovviamente lo davo per" scontato.
E ancora davanti al gip ha spiegato di aver fatto notare a Marinoni "insomma predicate molto bene ma poi agite in modo diverso, mettete in difficoltà voi stessi ma anche l'amministrazione". Quanto al fatto che "col senno di poi forse lo snodo Marinoni poteva creare qualche imbarazzo", si è riferito anche al patrocinio gratuito che il Comune ha dato allo studio sui "Nodi e Porte Metropolitane 2025", per i pm il "pgt ombra", firmato dall'architetto alla guida dello commissione per il paesaggio.