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LACERENZA, UNO SENZA DECENZA – SELVAGGIA LUCARELLI E LE NOTTI TRAGICHE DEL TITOLARE DELLA "GINTONERIA", ARRESTATO PER SPACCIO E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE: “LE ESCORT DOVEVANO AVERE RAPPORTI SESSUALI CON LUI PER TESTARNE LA QUALITÀ. SI VANTAVA DI ASSUMERE 20 GRAMMI IN UNA SERA. PENSAVA SOLO A COME SPENNARE MEGLIO I CLIENTI. E WANNA MARCHI LO ODIAVA" - "INTERESSATO SOLO AL DENARO, SPINGEVA RAGAZZE GIOVANISSIME A DROGARSI E PROSTITUIRSI. PERFINO UNA MINORENNE, CHE LUI CHIAMA '2005' O 'LA PICCOLA'" - LACERENZA PARLANDO DI UNA ESCORT: "HA 18 ANNI MA È SCEMA, È DA DUE ORE CON UNO DEVE DARE 20 MINUTI A ’STI COGLIONI, PERCHÉ SE TROVA UNO CON IL CAZZO DURO LA SFONDA" - VIDEO

 

Dalla newsletter “Vale Tutto” di Selvaggia Lucarelli

 

CHI ERA DAVVERO DAVIDE LACERENZA

 

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

Le escort dovevano avere rapporti sessuali con lui per testarne la qualità. Si vantava di assumere 20 grammi in una sera. Pensava solo a come spennare meglio i clienti. E Wanna Marchi lo odiava.

 

Dimenticate l’immagine del Lacerenza versione social, quello strafatto, sì, ma che ride, scherza, sembra un simpatico personaggio da circo della notte, sempre “sopra le righe”, dedito al divertimento e alla gioiosa trasgressione. Quello che Giuseppe Cruciani (E NON SOLO LUI) trattava come un giullare, un tossico gioviale e bonaccione vittima delle sue dipendenze, e niente più.

 

Dalle carte dell’ordinanza che ha portato al suo arresto (oltre che a quello di Stefania Nobile e del factotum Davide Ariganello), il Davide Lacerenza come forse lo avete a lungo immaginato NON ESISTE.

DAVIDE LACERENZA IN FERRARI

 

Il ritratto che esce di lui è anzi quello di una persona spietata, spregiudicata, interessata solo al denaro, che aveva un rapporto perfino dominante nei confronti di Marchi e Nobile e che spingeva ragazze giovanissime a drogarsi e prostituirsi. Perfino una minorenne, che lui chiama “2005” o “la piccola” con assoluto cinismo. Non solo.

 

Le ragazze, per lavorare con i clienti del suo locale, erano invitate ad avere rapporti sessuali con lui, che voleva testare “la qualità” e la durata delle loro performance.

 

wanna marchi stefania nobile

Inoltre regalava loro droga, perché più erano su di giri e disinibite, più riuscivano a far comprare bottiglie ai clienti. E poi, come sempre si è sospettato, mostrava sui social bottiglie di champagne vuote per far credere di aver guadagnato decine di migliaia di euro in una sera solo con l’alcol, quando in realtà vendeva anche e soprattutto droga e procurava prostitute ai clienti. E di droga ce n’era di tutti i tipi, compresa la COCAINA ROSA, un mix di ketamina e MDMA che costa fino a 400 euro al grammo.

 

Lacerenza non era un semplice consumatore ma era soprattutto un compratore e spacciatore. Nascondeva la droga nel locale. La Gintoneria e lo champagne erano una vetrina per le sue attività illecite, a tal punto che di fronte al locale ufficiale c’era un altro locale, sempre con le saracinesche abbassate, in cui andavano i clienti disposti a spendere oltre 5000 euro.

 

selvaggia lucarelli 2

Un locale con la moquette rosa chiamato Malmaison in cui Lacerenza metteva a disposizione dei facoltosi clienti champagne, droga e prostitute con cui potevano consumare rapporti sessuali al piano di sopra. Il locale era pieno di telecamere sia all’esterno che all’interno, perchè Lacerenza voleva monitorare tutto (compresi i rapporti sessuali) e i clienti lo sapevano. Non solo. Il locale offriva il servizio “delivery” come fosse un ristorante.

 

Volevi cocaina, prostitute e champagne a casa? Lacerenza te le portava direttamente o li faceva portare dal suo factotum Ariganello. Nelle carte c’è il racconto di una notte “folle” del cliente più spendente della Gintoneria, tale S.S., il quale in tre mesi ha speso 641.000 euro. Una notte il tizio (battezzato “Lo Sconosciuto” da Nobile e Lacerenza) continuava a chiedere droga e escort una dopo l’altra e senza sosta tanto che Ariganello a un certo punto deve pure portargli a spasso il cane. Il degrado e il senso di impunità che emerge dalle intercettazioni è spaventoso.

 

DAVIDE LACERENZA

Lacerenza: dimmi Righello (soprannome di Ariganello ndr) ohh, vedi che son andate via le puttane, ehh cacciali via, (bestemmia) I! ho un magnum tremila euro, cacciali e siamo apposto, cazzo è complicat.., no dico, chiude tra mezz'ora e che dopo li mandiam via, basta. (…) Io do una botta qua e siamo la, ma chi è che c'è di là?

 

Ariganello: noo, quattro poveri, ho fatto una bottiglia di Sulintè (fonetico) e ti ho taggato

 

Lacerenza: va be, ok, va be (incomprensibile) dorme adesso arrivo io tra un pò, e li mandiamo via vabuo, ok

 

Quando manda le escort a casa dei clienti Lacerenza le rassicura sul fatto che troveranno la droga (“la fresca”) e che ne potranno usufruire a piacimento:

 

selvaggia lucarelli

C. (Escort): Oh stiamo arrivando

 

Lacerenza: Ma sei già fatta, hai fatto tutto?

 

C.: Sì stiamo tornando

 

Lacerenza: Bravissima amore, c’è la fresca pronta lì dai!

 

In un telefonata si preoccupa del fatto che la minorenne sia stata pagata.

 

Lacerenza: ehi Righello

 

Ariganello: devo saldare la piccola?

 

Lacerenza: la piccola da 500 euro?

 

Ariganello: dai, saldo io

 

DAVIDE LACERENZA - 2

Tra una bestemmia e l’altra Lacerenza commenta con Stefania Nobile anche le prestazioni sessuali che vede nei video del suo locale “privato”, dileggiando in particolare una prostituta soprannominata “la puzzola” perché a detta loro emanerebbe cattivo odore.

 

NOBILE: cosa ha combinato?

 

LACERENZA: (bestemmia)… è salito su con la puzzola, quella gli puzzano le ascelle, è stato su un'ora, gli succhiava il c…o, lei puzzava di brutto

 

NOBILE: Mamma mia che schifo

 

LACERENZA: gli leccava le ascelle

 

Nobile: lui?

 

LACERENZA: sì sì le leccava le ascelle, c’ho i video, c’ho tutto. Proprio un maiale un male vero. (…) Lei voleva 750 euro. Io sono arrivato a 500, ho fatto pagare a lui anche le bottiglie!

 

NOBILE: hai fatto bene

 

DAVIDE LACERENZA - 1

Insomma, Stefania Nobile era perfettamente al corrente di ciò che accadeva nel locale. E così anche Wanna Marchi, la quale sebbene detestasse Lacerenza si guardava bene dal denunciare i gravi fatti di cui era a conoscenza.

 

In una conversazione col figlio Maurizio commentava così:

 

WANNA MARCHI (parlando del giro di prostituzione di Lacerenza) :… è il buffone, il buffone vero..

 

Maurizio: e poi le pagherà ste ragazze , non credo siano lì gratis

 

WANNA MARCHI: ah le pagano gli uomini. Ce n’è una adesso che va per la maggiore, è minorenne.

 

DAVIDE LACERENZA

Lacerenza poi si lamenta di una ragazza che si intrattiene troppo a lungo con i clienti, cosa che ovviamente gli fa perdere soldi: “C’ho una ragazzina di 18 anni ma è scema, è da due ore con uno (..), deve dare il tempo a ’sti coglioni, 20 minuti, perché se trova uno con il cazzo duro la sfonda”.

 

C’è poi un passaggio surreale in cui Vanna Marchi racconta come Lacerenza abbia offerto droghe e prostitute anche al proprietario dell’immobile dove ha sede la Gintoneria. Il tutto in presenza degli agenti immobiliari con cui stava visionando le mura: “Lui ha fatto una roba terribile, dice che ha preso il proprietario dei muri quello storico e gli ha detto: senti vuoi una puttana? Vuoi della bamba? Vuoi una puttana? Vuoi darglielo in culo? Davanti a queste qui dell’agenzia”.

 

AUTOBIOGRAFIA DI DAVIDE LACERENZA

Con Stefania Nobile:

 

Lacerenza, al telefono: “A Federico ho già fatto scopare la ragazza, la 2005”.

 

Nobile: “Ah, vai per anno tu!”

 

Riguardo la famosa notte folle in cui “Lo sconosciuto” (tale S.S.) spende 70 000 euro, Lacerenza intercettato dice: tre puttane gli ho portato, tre volte ha preso i soldi, poi gli ha detto adesso fai partire i bonifici, siamo a 60 000 già fatti, però adesso mi deve altri 10 000 euro… non riesce a fare il bonifico. Righello è già alla terza puttana che gli porta….

 

“Gli deve portare il cane (fuori, ndr), arrivano altre due fighe, ma io non le voglio (bestemmia), gliele chiavo io dopo (bestemmia)…

 

In una telefonata tra Lacerenza e Nobile lui le spiega che pubblicherà delle storie su Instagram in cui mostrerà delle bottiglie di champagne vuote lasciando intendere di aver passato la serata nel locale con clienti facoltosi. Tutto questo perchè Nobile è preoccupata del fatto che dovrà giustificare l’entrata di bonifici così importanti (che sono principalmente per la droga).

 

DAVIDE LACERENZA STEFANIA NOBILE

“Faccio la scena del crimine che mettiamo un po’ di bottiglie vuote, facciamo vedere che siamo stati qui con dei clienti potentissimi”, scrive Lacerenza via whatsapp a Nobile.

 

“Lo Sconosciuto”, a indagine avviata, viene sentito dalle forze dell’ordine e questa è parte della sua testimonianza: “Nel 2020 per la prima volta sono andato nel suo locale. In qualche circostanza Lacerenza è venuto a trovarmi presso la mia abitazione con ragazze, in alcuni casi anche cinque ragazze.

 

Abbiamo stappato varie bottiglie di champagne che Lacerenza portava con sé. Le bottiglie, anche tre o quattro in una serata venivano pagate da me”. “Lacerenza portava sostanze stupefacenti, a detta di Lacerenza si trattava di cocaina. Lo stupefacente era pagato dal sottoscritto. Il pacchetto che io pagavo comprendeva il vino, le ragazze e la droga. La droga serve per aumentare il consumo di alcol e quindi di champagne nel mio caso”.

 

SELVAGGIA LUCARELLI CONTRO DAVIDE LACERENZA

La testimonianza di una giovane escort, sentita dagli inquirenti come persona informata sui fatti, spiega bene come Lacerenza si finga affabile e simpatico sui social, ma sia ben diverso quando ha a che fare con le ragazze: “ Nelle storie Instagram Lacerenza lo fa con tutte le escort e in generale le donne (il simpatico, ndr) , tendenzialmente quando è sotto effetto di alcol. Quando Lacerenza è sobrio e libero dai social non è affatto così.Posso dire che anche nei miei confronti ha utilizzato modi gentili e affettuosi SOLO NELLE STORIE.

 

In realtà non mi ha mai considerata più di tanto. La sua gentilezza era dovuta al fatto che io all’interno dei locali gli servivo per vendere bottiglie, per soddisfare i clienti e lui stesso. Lacerenza chiede alle escort di avere dei rapporti per testare il loro rapporto qualitativo e la loro durata nella performance. Ho accettato sapendo che più si è gentili con lui e più si ottengono dei vantaggi: cibo, alcol, conoscenze legali e nel mondo delle forze di polizia”.

davide lacerenza

 

Quanto a Stefania Nobile la ragazza rivelava che trattasi della “contabile” che io sappia. Io non ho mai visto altro. Sono a conoscenza del fatto che Stefania odia tutte le escort chiamandole drogate. Ho sentito analoghe considerazioni anche dalla madre. Con alcune escort, tra cui anche me, ha tentato addirittura di aggredirmi e Lacerenza ha impedito ciò”. Di Ariganello la ragazza dice che anche lui “pretendeva” rapporti sessuali con le ragazze: “So che molte escort hanno avuto rapporti sessuali con lui compresa me”.

 

 

Stefania Nobile si sente spesso vittima della personalità aggressiva di Lacerenza. In una conversazione con Ariganello lei inizia a piangere:

 

DAVIDE LACERENZA

“Io non ho aperto un locale in Albania per lui, ma perché?.. Ma io posso continuare a farmi umiliare così?…. Devo far rinchiudere lui, faccio una chiamata e lo rinchiudo, ma cosa faccio, sono combattuta. (…) Io lo denuncio che non è più in grado di ragionare, lo portano dentro, però come faccio … Facciamo qualcosa per lui, perchè se no io devo sparire … La cocaina 10 grammi al giorno ma ti rendi conto? TANTO DA UN MOMENTO ALL’ALTRO ARRIVANO, io me li aspetto, cioè non dormo, dormo mezz’ora, mi sveglio perchè arrivano, lo so, anche Jack me lo ha fatto capire. (Presumibilmente un appartenete alla forze dell’ordine ndr) ….Io sono già stata in galera, lui scherza e ride ma lui dopo due ore in galera si ammazza”.

 

C’è poi una intercettazione inquietante in cui Lacerenza racconta un episodio risalente al sabato precedente: una ragazza si è sentita male dopo che il suo factotum Ariganello gli ha dato la Tusi, ovvero la cocaina rosa: “Righello le ha dato la Tusi, sai quella rosa, quella roba che si pippa, figa, questa scema l’ha pippata tutta, le usciva sangue dal …oh l’ha portata in braccio fuori dopo l’ho messa sotto la doccia fredda l’ho tirata su stavo scivolando ma (bestemmia) non riuscivo a metterla a letto… (E lei:) “Chiama l’ambulanza sto morendo chiama la mia mamma! (Bestemmia)”.

davide lacerenza

 

Lacerenza è totalmente dipendente dall’uso di cocaina e più volte nelle intercettazioni se ne vanta. “Fa bene la cocaina oh… fallo pippare che gli fa bene la cocaina, la cocaina è importante nella vita!” “Sono a 20 grammi stasera totali (bestemmia)!”.

 

Quello che emerge con chiarezza è che Lacerenza spinge clienti e escort a consumare droga in quantità, e che non ha alcuno scrupolo morale a convincere giovani ragazze a farne uso: “Tutte le puttane che stanno con me o pippano o le faccio iniziare a pippare”, dice.

 

Stefania Nobile soffre la sua personalità ed è consapevole del fatto che prima o poi saranno arrestati, ma è anche consapevole del fatto che senza Lacerenza non fatturerà milioni l’anno. E le servono per mantenere il suo tenore di vita tra Lamborghini e viaggi all’estero. Vanna Marchi, che è più distante dagli affari del locale sebbene come già detto sappia molto di ciò che succede, riferisce al figlio un aneddoto su Lacerenza che lei odia profondamente:

 

davide lacerenza

“Era di fianco a me, ci aveva detto che lui la sua vita la spende come gli pare, fa quello che vuole. E io ho detto ma va là buffone. Lui ha tirato fuori dalla tasca (la droga ndr) e l’ha fatta davanti a me guardandomi. Allora io gli ho detto ti dovresti vergognare, meriti solo la morte, devi morire porco, ho detto davanti a tutti”.

 

Insomma, quello che ancora oggi il Corriere della sera, che l’estate scorsa ha dedicato un articolo celebrativo alla Gintoneria, chiama “Davidone” pubblicizzando il suo libro definito “capolavoro trash” non era un fenomeno di costume. E neppure un simpatico tossico. Era una feroce e spregiudicata macchina da soldi che non si fermava di fronte a nulla. Neppure a ragazze minorenni e, come da lui stesso raccontato tra una bestemmia e l’altra, a persone che rischiavano di morire per la droga che assumevano nel suo locale. Nota di merito a Vanna Marchi che lo schifava.

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