matteo messina denaro martina gentile

“SE I FIGLI SI FANNO CRESCERE DANDO IMPORTANZA AD UN CERTO TIPO DI COSE, ALTRE IDEE NEMMENO VENGONO SFIORATE” – LEGGETE COME MARTINA GENTILE, 31ENNE FIGLIA DI LAURA BONAFEDE, L’AMANTE DI MATTEO MESSINA DENARO, PENSAVA DI EDUCARE LA BAMBINA AVUTA DUE ANNI FA – FINITA AGLI ARRESTI DOMICILIARI PER ESSERE STATA LA POSTINA DEL BOSS, È CRESCIUTA CON LUI PER DIECI ANNI, MA L’ARIA DI MAFIA LA RESPIRAVA ANCHE PRIMA: IL NONNO È MORTO DETENUTO, IL PADRE È ALL’ERGASTOLO E LEI SI È SEMPRE VANTATA DELLE SUE ORIGINI TANTO DA…

Estratto dell'articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

matteo messina denaro

Suo nonno Leonardo è morto nel 2020, a 88 anni d’età, detenuto per mafia. Suo padre Salvatore è in carcere dal 1996, condannato all’ergastolo per un paio di omicidi commessi insieme o per conto di Matteo Messina Denaro.

 

Sua madre Laura l’hanno arrestata ad aprile scorso, accusata di aver aiutato il boss catturato a gennaio e deceduto a settembre a restare latitante per tanto tempo. Si dice che Laura sia stata una delle amanti di Messina Denaro; di sicuro il capomafia ne ha cresciuto la figlia Martina come fosse sua, anche perché quella naturale — Lorenza — l’ha vista solo in galera e riconosciuta in punto di morte; prima aveva riversato l’affetto paterno su quella ragazza nata a febbraio 1992, mentre lui progettava di uccidere Giovanni Falcone per le strade di Roma

 

martina gentile 4

Difficile trovare un così denso ritratto di famiglia in un interno mafioso, che ieri s’è completato con l’arresto che ha colpito proprio lei, Martina Gentile, prelevata dai carabinieri sull’isola di Pantelleria dove insegnava come supplente in una scuola media e portata ai domiciliari anziché in carcere (come richiesto dalla Procura di Palermo) perché madre di una bambina di due anni.

 

È indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, con l’aggravante di avere aiutato Cosa Nostra: l’indagine ha accertato una serie di incontri con Messina Denaro latitante e il suo ruolo di «postina» dei messaggi del padrino smistati attraverso un’altra donna (Lorenza Lanceri alias Diletta, anch’essa annoverata tra le amanti del boss e arrestata a marzo insieme al marito).

 

[…]

martina gentile 2

Nelle riprese delle telecamere che la polizia aveva messo intorno alla casa dei Bonafede […] è spuntata più volte l’Alfa romeo di Messina Denaro. Il suo volto non compare, ma in almeno un’occasione si vede Martina che saluta; in altre occasioni esce o rientra dagli appuntamenti sospetti con la figlia in braccio o nella carrozzina.

 

Proprio la futura educazione di quella bambina è diventata uno degli indizi a carico di Marina Gentile alias Tany, estratto da una lettera di Laura Bonafede a Messina Denaro. Scritta sempre al maschile genere attribuito anche alla nipotina chiamata «mini-cugino». «Ti conoscerà dai miei racconti e da quelli di Tany — prometteva la donna — perché sei stato e sei troppo importante per noi. Non so che tipo sarà il mini-cugino ma ad una domanda che feci a Lupetta (altro appellativo di Martina, ndr ), questa mi rispose che secondo lei è fondamentale il tipo di educazione che si impartisce, che se i mini si fanno crescere dando importanza ad un certo tipo di cose, altre idee nemmeno vengono sfiorate».

 

laura bonafede matteo messina denaro

Frasi che dimostrano, commenta il giudice che l’ha fatta arrestare, come «l’odierna indagata sia totalmente impregnata della “cultura” mafiosa, e che intende trasferire i suoi malsani “ideali” persino alla figlia».

 

Del resto era stato lo stesso Messina Denaro a elogiare di proprio pugno, in una lettera indirizzata alle sorelle a marzo 2022, l’educazione di Martina, «cresciuta onestamente» e rispettosa delle tradizioni familiari (e mafiose); tutt’altra cosa rispetto alla figlia naturale Lorenza «degenerata nell’infimo». Era bastato leggere sul giornale un necrologio firmato dalla ragazza per il nonno morto da capomafia, in cui aveva scritto «onorata di appartenerti», per esaltarne le qualità morali

martina gentile 1

 

E in un altro biglietto, destinato alla sorella Giovanna, rivendicava di aver avuto un ruolo di primo piano nella formazione di quella ragazza a cui era mancato il padre ergastolano: «Io ho cresciuto una figlia che non è mia figlia biologica […] se vedessi il suo comportamento ti sembrerei io al femminile». Parlava di Martina Gentile, che secondo gli inquirenti ha vissuto una decina d’anni insieme a sua madre e al latitante, tra il 2007 e 2017 […]

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