palamara

“LE CHIEDIAMO DI METTERE A DISPOSIZIONE DELLA MAGISTRATURA LA MESSAGGISTICA INTRATTENUTA CON I COLLEGHI” - 24 TOGHE SCRIVONO A PALAMARA E GLI CHIEDONO DI RENDERE PUBBLICI GLI SMS PER “PREVENIRE QUALUNQUE TENTATIVO DI INSABBIAMENTO CHE RISCHIA DI FARLO DIVENTARE UNICO CAPRO ESPIATORIO” - I MAGISTRATI SONO CONVINTI CHE IL SISTEMA FUNZIONASSE GIÀ PRIMA DELL’ARRIVO DI PALAMARA, E SOPRATTUTTO CHE NON SIA STATO SMANTELLATO…

luca palamara

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

Una richiesta singolare. Girata direttamente all'incolpato: «Ciò che le chiediamo è di mettere a disposizione della magistratura italiana la messaggistica da lei intrattenuta con i colleghi». Così scrivono 24 toghe, rivolgendosi con parole mai sentite a Luca Palamara.

 

È una lettera aperta senza precedenti quella che il Giornale pubblica: Palamara è stato presidente dell'Associazione nazionale magistrati e consigliere del Csm; soprattutto era uno dei punti di riferimento del sistema di potere delle toghe tricolori. Poi è arrivata l'inchiesta della Procura di Perugia, le intercettazioni a tappeto con il trojan e tutto il resto: il sistema che porta il suo nome è stato smascherato, ma solo in parte.

luca palamara

 

Soprattutto ha colpito la sua rapidissima espulsione dall'Anm: lui voleva spiegare, raccontare, allargare il quadro. Non gliene hanno dato il tempo: l'hanno cacciato dopo un procedimento velocissimo, troppo veloce e circoscritto secondo la difesa dell'ex leader di Unicost, la corrente di centro della magistratura. Palamara, questo il sospetto e anzi più di un sospetto, sa molte altre cose e potrebbe svelare gli intrecci di potere, gli scambi sottobanco, le lottizzazioni degli incarichi.

luca palamara

 

Insomma, se c'era un sistema, è impensabile che quel modello si reggesse solo su un singolo o i suoi amici. Per carità, il Csm è stato decimato dalla pubblicazione a puntate dei documenti emersi a Perugia, ma l'impressione è che ci siano altre carte ancora nascoste o comunque non ancora pubbliche. Palamara ha più volte detto di volersi prendere le proprie responsabilità ma di non accettare la parte del parafulmine solitario.

 

luca palamara giuseppe cascini

Gli incontri fra i capi delle correnti, di destra come di sinistra, le mediazioni estenuanti, i veti su questo o quel nome, e la contiguità con la politica, erano tutti segreti di Pulcinella. E però evidentemente una parte sia pure minoritaria del potere giudiziario non si fida completamente di quel che la magistratura competente - la Procura di Perugia e il Csm - sta facendo per portare a galla tutta la rete di rapporti obliqui e opachi. Palamara incontrava tutti e si è occupato di nomine su nomine. Cosa è venuto fuori e cosa no? I 24 - appartenenti a uffici giudiziari del Nord e del Sud - chiedono chiarezza e lo fanno rivolgendosi direttamente a lui, un tempo potentissimo e riverito, oggi in disgrazia e scaricato da tutti.

 

«Gentile dottor Palamara - ecco l'incipit del testo - sono i suoi colleghi che le scrivono, in nome di quel culto della verità e della giustizia che lei ha dichiarato di nutrire anche nel momento della dismissione della toga.

palamara adele attisani

 

Si è professato vittima di un sistema i cui meccanismi ha imparato a utilizzare non meno di altri che l'hanno preceduta e di altri ancora che sono rimasti ancorati ai medesimi ingranaggi. La magistratura - prosegue la lettera - soffre di una crisi che sarebbe riduttivo definire di immagine. Di qui la domanda formulata senza tanti giri di parole: Palamara dia «il suo contributo a prevenire qualunque tentativo di insabbiamento che possa essere messo in atto dalle correnti generatrici di questo sistema e che rischia di farlo diventare il suo unico capro espiatorio».

 

GIOVANNI LEGNINI LUCA PALAMARA

È la frase chiave del testo: i 24 sono convinti che ci sia ancora molto nascosto sotto la superficie. Il cosiddetto sistema Palamara funzionava anche prima del suo avvento e non è stato smantellato con la sua uscita di scena, in un processo lampo alla Disciplinare di Palazzo dei Marescialli. Per questo le toghe - fra cui è nota all'opinione pubblica almeno Clementina Forleo, un tempo gip a Milano e oggi al tribunale di Roma - vogliono verità. E sperano che lui tiri fuori tutti, ma proprio tutti i messaggi scambiati in anni di frenetiche frequentazioni e manovre di potere. Spingendo così la magistratura a voltare pagina. E ad abbandonare quella logica di scambio che l'ha indebolita e le ha fatto perdere autorevolezza davanti agli occhi del Paese.

luca palamara luca palamaraluca palamara luca palamarapalamara palamara valerio fracassipalamara - lotitoPalamara Cascini luca palamara a passeggio con cosimo ferri

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?