depressione

“I CHIACCHIERICCI CONTINUAVANO ANCHE FUORI E A SCUOLA TUTTO CIÒ È STATO SEMPRE SOTTOVALUTATO” – SECONDO LA MADRE DELLA BAMBINA DI 13 ANNI MORTA SUICIDA DOMENICA SERA A TORPIGNATTARA, LA RAGAZZA VENIVA SPESSO BULLIZZATA PER IL SUO ASPETTO “ROBUSTO” E LA SUA INSICUREZZA DI GENERE – LA DONNA AVEVA ANCHE SCRITTO DIVERSE EMAIL ALL’ISTITUTO SCOLASTICO PER CHIEDERE AIUTO: “IO DA SOLA NON CE LA FACCIO” – NEL FRATTEMPO LA MADRE E’ INDAGATA PER ABBANDONO DI MINORE…

Alessia Marani per "il Messaggero"

 

bullismo

Bullizzata per la sua insicurezza di genere. Additata dai compagni di scuola come «maschio mignotto» quando si tagliò i capelli corti, presa di mira pure per il suo aspetto «robustello». Anche questo avrebbe spinto Laura (è un nome di fantasia), tredicenne di Torpignattara, periferia Est di Roma, a togliersi la vita domenica sera impiccandosi con un filo elettrico a una mensola della cameretta. Una fragilità la sua, su cui le critiche dei coetanei e la relativa sottovalutazione degli adulti avrebbero avuto un peso insostenibile. Fino alla morte.

 

Ne è convinta la mamma - paradossalmente finita indagata per abbandono di minore in quanto la domenica si era recata a fare le pulizie in un pub a pochi passi da casa - e così il suo legale, l' avvocato Marco Lepri.

 

suicidio 1

«La stessa consulenza della neuropsichiatria dell' Umberto I - spiega - al termine dei test ha evidenziato valori significativi di ansia e depressione. Un quadro perfettamente compatibile con gli atti di bullismo denunciati dalla madre. Non solo. Gli esperti - continua - sono chiari nell' affermare che la valutazione che Laura faceva di se stessa avveniva in base a quanto gli altri pensavano di lei. Per cui figuriamoci quanto certe affermazioni e certi sberleffi possano avere influito. Se ci sono state responsabilità in omissioni o sottovalutazioni vanno individuate».

 

La mamma della ragazza (i genitori si separarono quando lei era piccola) aveva più volte sollecitato la scuola a prendere provvedimenti. Laura che fino ai dieci anni era stata serena, con il passaggio alla prima media e il suo fisico che diventava quello di una donna, ha cominciato ad avere problemi.

bullismo scuola 7

 

L' EMAIL ALLA PRESIDE

«Quelle che una volta erano le sue amichette - spiega la madre - a un certo punto l' hanno esclusa, isolata. Ho dovuto lottare, alzare la voce, per ottenere che almeno quest' anno, in seconda, potesse cambiare sezione. Ma i chiacchiericci continuavano anche fuori e a scuola tutto ciò è stato sempre sottovalutato».

 

In un' email inviata la mattina del 27 novembre 2020 alla dirigente scolastica, la mamma della tredicenne lancia l' ennesimo Sos: «Gentile dirigente di plesso e gentili membri della Commissione Inclusione, dopo ripetuti colloqui vi scrivo per porre alla vostra attenzione la situazione di mia figlia che frequenta attualmente la seconda, dopo essere stata spostata di sezione per problematiche relazionali con alcune compagne di classe. Purtroppo anche dopo il cambiamento di classe continuano a sussistere le stesse problematiche: mia figlia è stata presa di mira da un gruppetto di ragazze principalmente per la sua fisicità, oggetto di derisione e di un chiacchiericcio che sembrerebbe essersi diffuso anche ad altre classi. Questo tipo di dinamiche, che forse in una certa misura potrebbero anche essere fisiologiche, di certo non lo sono per l' impatto che hanno su mia figlia, che sta iniziando a prendersela con se stessa... Noi siamo una famiglia monoparentale, siamo solo io e lei, e il protrarsi di queste dinamiche, che metterebbero a dura prova chiunque specialmente in un' età così complessa e delicata, è ancor più allarmante per noi, per la nostra situazione, soprattutto a seguito del lockdown e di tutto quello che ne sta derivando. Abbiamo bisogno della vostra attenzione e del vostro aiuto, io da sola non ce la faccio».

ragazzina depressa 1

 

Eppure non è bastato. Il 17 febbraio scorso un bambino in classe con Laura le fa uno scherzo, le urla improvvisamente dietro le orecchie, lei si volta di scatto per fermarlo e si fa male a un dito. La scuola chiama la mamma della tredicenne, quando lei arriva chiede che la figlia venga portata al pronto soccorso e l' ambulanza la porta all' Umberto I.

 

«Laura aveva un mezzo guantino sulla mano per nascondere i graffi che si era fatta con atti di autolesionismo, le dissi ora i medici ti chiederanno perché e tu devi dire tutto. Così è stato».

 

LA SCUOLA

bullismo scuola 5

Da quel momento l' ospedale attiverà anche i Servizi sociali del V Municipio. «La signora - spiega ancora l' avvocato Lepri - ripeté quella sua richiesta di aiuto, disse anche che doveva lavorare in orari serali, pur lasciando la bambina nella stessa piccola palazzina dove ci sono la zia e i vicini. Ecco perché anche l' indagine nei suoi confronti è più un atto dovuto; che potesse sfilare un cavo elettrico dal muro per togliersi la vita era impensabile». Ieri è stata svolta l' autopsia, ma la perizia più importante sarà quella sul telefonino (bloccato) e sul suo tablet, sequestrati dai carabinieri. «Temiamo che Laura possa avere ricevuto istruzioni in rete su come togliersi la vita o essere istigata in un gioco social». Domenica sera brevemente lo status di whatsapp della 13enne era cambiato, «vi saluto tutti» e lei aveva iniziato a mettere foto di quando era bambina nella chat di classe.

 

MESSAGGI A SCUOLA RAGAZZA SUICIDA TORPIGNATTARA

Qualche tempo fa si lasciò sfuggire a scuola che avrebbe presto incontrato di nuovo una compagnetta morta un mese fa per una malattia. Sul suo banco ieri c' erano fiori, sulla parete dell' aula un messaggio: «La tua presenza rimarrà in noi ovunque tu sia». Più eloquente lo striscione composto di messaggi e disegnini realizzato dalla classe lunedì mattina: in grande il nome neutro che si era scelta, «non identificabile né in uomo, né in donna», dice la mamma, e intorno le bandierine arcobaleno con la scritta Lgbt.

 

La dirigente scolastica, dal canto suo, afferma che per Laura «è stato fatto tutto quel che era possibile» e che «a scuola era felice». L' insicurezza sull' identità di genere? «Una preside, nel caso, è l' ultima a saperlo».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....