diego della valle tods tod's

LO “SCARPARO” A PALLINI È FINITO IMPALLINATO – TRE MANAGER DI TOD'S E LA STESSA SOCIETÀ PRESIEDUTA DA DIEGO DELLA VALLE SONO INDAGATI PER CAPORALATO NELL'INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO CHE, A OTTOBRE, HA PORTATO A CHIEDERE L'AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA PER IL COLOSSO DELLA MODA PER OMESSI CONTROLLI NELLA CATENA DEI SUBAPPALTI – SECONDO LA PROCURA DI MILANO, I MANAGER NON HANNO TENUTO "MINIMAMENTE CONTO DEI RISULTATI" DI ALCUNE "ISPEZIONI" NEGLI OPIFICI CINESI CHE "DAVANO ATTO DI NUMEROSI INDICI DI SFRUTTAMENTO" DEI LAVORATORI, TRA ORARI DI LAVORO, PAGHE E "CONDIZIONI ALLOGGIATIVE DEGRADANTI" – IL PM CHIEDE IL DIVIETO PER TOD’S DI PUBBLICIZZARE I SUOI PRODOTTI DEL SEI MESI – E PENSARE CHE ALL’INIZIO DELL’INDAGINE DELLA VALLE PARLÒ DI “MANCANZA DI RISPETTO”...

TOD'S E TRE MANAGER INDAGATI PER CAPORALATO DA PM MILANO

diego della valle

(ANSA) - MILANO, 20 NOV - Tre manager di Tod's spa sono indagati per caporalato e la stessa società è stata iscritta per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, in relazione allo stesso reato, in un'inchiesta della Procura di Milano che già nei mesi scorsi, come emerso ad ottobre, aveva portato a chiedere l'amministrazione giudiziaria per il colosso della moda per omessi controlli nella catena dei subappalti della produzione in opifici cinesi.   

 

Ora il pm di Milano Paolo Storari, come risulta da una richiesta al gip Domenico Santoro di interdittiva per Tod's dal pubblicizzare i propri prodotti per sei mesi, anticipata sulle pagine economiche del Corriere della Sera, ha individuato non più solo responsabilità omissive dei responsabili dell'azienda ma anche ipotesi dolose.   

 

opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per tods

In particolare, i manager della società di Diego Della Valle, come si legge negli atti delle indagini del Nucleo ispettorato lavoro dei carabinieri, non avrebbero tenuto "minimamente conto dei risultati" di alcune "ispezioni" negli opifici cinesi - sei tra le province di Milano, Pavia, Macerata e Fermo - e di "audit" su quei fornitori che "davano atto di numerosi indici di sfruttamento" dei lavoratori, per quanto riguardava, tra l'altro, gli orari di lavoro, le paghe, le norme di sicurezza e le "condizioni alloggiative degradanti".

 

Lo scorso 8 ottobre, si era saputo che a dicembre 2024 il pm Storari, che aveva già chiesto e ottenuto l'amministrazione giudiziaria per altre cinque griffe del lusso per responsabilità colpose in omissioni di controlli sul caporalato in opifici-dormitorio, aveva chiesto lo stesso provvedimento alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale per Tod's.

 

Si è creata, però, una questione di competenza territoriale e la Cassazione (udienza ieri) deve decidere se il procedimento di prevenzione può rimanere a Milano o deve essere trasferito ad Ancona.   

 

diego della valle - tods

Nel frattempo, però, il pm con un atto di 144 pagine ha depositato al gip una richiesta di interdittiva, con cui chiede che Tod's per sei mesi non pubblicizzi più i suoi prodotti. Il giudice Santoro dovrà decidere dopo l'udienza di discussione fissata per il 3 dicembre.

 

Proprio da quell'istanza emerge che ora la società è indagata, così come i suoi manager e dirigenti Simone Bernardini, Mirko Bartoloni e Vittorio Mascioni, i quali, scrive la Procura, avrebbero utilizzato "manodopera in condizioni di sfruttamento e approfittando dello stato di bisogno di cittadini cinesi", che lavoravano nei sei opifici per la produzione in particolare delle divise per i commessi dei negozi del brand, ma anche tomaie delle scarpe.   

 

Nell'atto sono ripercorse tutte le presunte violazioni, dalla "normativa" sull'orario di lavoro alle "retribuzioni" sotto soglia. E ancora sulla sicurezza e l'igiene e poi quei dormitori "degradanti".

 

opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per tods

Il tutto, secondo la Procura, nella "piena consapevolezza" dell'azienda della "condizione di sfruttamento", anche perché i responsabili del brand avrebbero ignorato gli audit di un certificatore esterno che, tra 2023 e quest'anno, davano conto delle "gravi violazioni".   

 

"Il nostro è un gruppo rispettato nel mondo, facciamo dei valori etici una bandiera. Non siamo quelle porcheriole. Il pm Paolo Storari venga a vedere le nostre aziende", aveva detto Diego Della Valle in una conferenza stampa il 10 ottobre.

 

INCHIESTA TOD’S, LE RICHIESTE DEL PM

Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

DIEGO E ANDREA DELLA VALLE - TODS

Vietare per 6 mesi all’indagata Tod’s di fare pubblicità dei prodotti, misura interdittiva per arginare «la cecità intenzionale di Tod’s» sullo «sfruttamento di manodopera in stato di bisogno», come 53 cinesi in 6 opifici di fornitori e subfornitori ispezionati dai carabinieri del Nucleo Tutela Lavoro tra il 15 ottobre 2024 e il 27 maggio 2025 a Milano, Vigevano e Macerata.

 

All’Ufficio Gip di Milano, che deciderà nell’udienza notificata per il 3 dicembre al non indagato legale rappresentante Diego Della Valle dal gip Domenico Santoro, lo ha chiesto il 29 ottobre la Procura dopo aver acquisito «i significativi risultati» degli audit commissionati in passato da Tod’s al suo certificatore «Veritas Bureau», e poi però ignorati da Tod’s nonostante le «rimarcate gravi violazioni» su «15 fornitori nel 2023, 24 nel 2024, 28 nel 2025».

 

[...]

 

DIEGO DELLA VALLE - TODS

Dagli audit, e da microstorie di operai ignoti alle cronache (come il cinese che nel maggio 2025 denuncia e fa arrestare il patron di un opificio subfornitore di Tod’s, Clover Moda srl a Baranzate, che l’aveva picchiato solo perché reclamava la propria mercede), la Procura ricava paghe sotto metà dei 10 euro lordi contrattuali, dispositivi di sicurezza rimossi dalle macchine, dormitori dove i padroncini per quell’insalubre vitto e alloggio trattenevano una quota di stipendio.

 

Perciò la Procura non si limita più (come il 9 dicembre 2024) a chiedere alla Sezione Misure di Prevenzione l’amministrazione giudiziaria dell’allora non indagata Tod’s, i cui «inadeguati modelli organizzativi» avrebbero «colposamente agevolato» lo sfruttamento di operai praticato a sua insaputa da subappaltatori (fascicolo in cui ieri il pg di Cassazione Luigi Birritteri ha chiesto il rigetto del ricorso del pm Paolo Storari contro la competenza di Ancona, anziché Milano, individuata da Tribunale e Appello). Ma passa a contestare a Tod’s il dolo.

 

opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per tods

E cioè ne indaga per caporalato la persona giuridica in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai dirigenti nell’interesse aziendale. Indagati sono i manager destinatari degli audit: Simone Bernardini, Mirko Bartolini e Vittorio Mancini.

 

Da Tod’s, interpellata, ieri nessun commento. «Noi non siamo quelle porcheriole, mettere in discussione con leggerezza il made in Italy crea danni enormi, questa mancanza di rispetto per la nostra reputazione è una vergogna», aveva reagito Della Valle agli esordi dell’inchiesta, «la gente come il procuratore Paolo Storari deve pensare che non si può mettere alla berlina la reputazione di persone come noi».

opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per todsDIEGO DELLA VALLE CON SCARPE TODS

 

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