
"MI HANNO STUPRATO IN QUATTRO, IL QUINTO FILMAVA"- IL RACCONTO DI UNA 19ENNE VENETA CHE HA DENUNCIATO CINQUE RAGAZZI PUGLIESI PER AVERLA ABUSATA A MALTA: QUATTRO BRINDISINI, TRA I 18 E I 19 ANNI, L’AVREBBERO VIOLENTATA MENTRE IL QUINTO MINORENNE FACEVA VIDEO E FOTO - LA GIOVANE HA RIVELATO DI AVER CONOSCIUTO IL GRUPPO E DI AVER FATTO UN GIRO DEI LOCALI DURANTE IL QUALE L’AVREBBERO FATTA UBRIACARE. DOPO L’AVREBBERO PORTATA NEL LORO APPARTAMENTO PER STUPRARLA…
Estratto dell’articolo di Denis Barea per il "Corriere della Sera"
«Sono stata violentata da quattro di loro, il quinto faceva foto e video». Questa, in sintesi, la denuncia fatta a fine luglio da una studentessa universitaria di 19 anni di Conegliano, in provincia di Treviso, nei confronti di cinque ragazzi pugliesi, ora indagati a Brindisi per violenza sessuale di gruppo aggravata.
I fatti risalgono alla sera del 22 luglio, a Malta, isola in cui i cinque si trovavano per festeggiare la fine della scuola e la Maturità, la studentessa per le vacanze. Il gruppo e la ragazza si sarebbero conosciuti qualche giorno prima, poi quella sera si sarebbero rivisti: insieme avrebbero fatto un giro di locali, avrebbero bevuto tanto e avrebbero trascorso la serata insieme. Poi, secondo quanto racconta la ragazza, i cinque l’avrebbero condotta nell’appartamento che avevano preso in affitto. Ed è lì che sarebbe stata violentata.
In quattro, tutti brindisini tra i 18 e i 19 anni, avrebbero stuprato la studentessa veneta, immobilizzandola sul letto e costringendola a subire ripetuti abusi. Secondo l’accusa, i ragazzi avrebbero approfittato del fatto che la ragazza avesse bevuto tanto, e si trovasse quindi in condizioni «di inferiorità psichica e fisica».
Il quinto del gruppo, un minorenne della provincia di Lecce, pur non avendo partecipato alle violenze avrebbe — sempre secondo quanto racconta la ragazza — scattato foto e probabilmente anche girato video degli abusi.
La denuncia è stata presentata dalla giovane una volta rientrata a casa, a Conegliano, dopo aver confidato quanto successo ai genitori.
Gli atti dell’inchiesta sono poi stati inviati per competenza alla Procura di Brindisi, che ha aperto un fascicolo per violenza sessuale di gruppo aggravata.
I ragazzi sono stati tutti sentiti e hanno negato la violenza, ma non i rapporti sessuali. Che, secondo loro, sarebbero stati consenzienti.
Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, che comunque sulla vicenda mantengono uno strettissimo riserbo, è che la ragazza sia stata anche costretta a bere tanti alcolici.
Il fatto, molto delicato, ha spinto gli investigatori a disporre il sequestro dei cellulari dei ragazzi, per verificare se effettivamente i rapporti siano stati fotografati e ripresi e, soprattutto, se le immagini siano state poi condivise tra le chat.
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