mauri porro

MONDADORI REVOLUTION - A SEGRATE FINISCE L'ERA MAURI: DA APRILE SARÀ ANTONIO PORRO IL NUOVO AD DEL GRUPPO – COSA C’E’ DIETRO IL CAMBIO? SECONDO I BEN INFORMATI QUALCHE GUERRA INTESTINA C'E' STATA, SOPRATTUTTO NEGLI ULTIMI TEMPI. C'È CHI INVITA A GUARDARE ALLE FRESCHE DIMISSIONI DEL DIRETTORE FINANZIARIO ODDONE POZZI E DEL DIRETTORE DELL'AREA TRADE CAVAGNINO, CONSIDERATI MOLTO VICINI A MAURI…

Mario Baudino per “la Stampa”

 

marina berlusconi ernesto mauri

Conti in ordine nonostante i lockdown totali e parziali, prospettive ottimistiche sui mesi futuri e soprattutto un cambio al vertice di cui da tempo si sussurrava e ora diventa ufficiale.

 

L' amministratore delegato del Gruppo Mondadori, Ernesto Mauri, alla guida dal 2013, passa la mano sulla soglia dei 75 anni. L' addio sarà effettivo dall' aprile prossimo. Al suo posto Antonio Porro, anch' egli con una lunga militanza a Segrate, amministratore di Mondadori libri e di Mondadori Educational e di altre società del gruppo, 55 anni, milanese, laureato alla Cattolica, manager con alla spalle anche esperienze in Telecom.

porro

 

L' Ad uscente affida il suo passo d' addio al comunicato del gruppo editoriale, emesso in margine alla pubblicazione dei conti del terzo trimestre. Il consiglio d' amministrazione - si legge - «ha preso atto con rammarico della decisione»: motivata da parte di Mauri, dice ancora il comunicato, «spiegando al Consiglio di ritenere di aver portato a compimento un decisivo percorso di rilancio e riposizionamento strategico, caratterizzato da risanamento finanziario e solidi risultati economici, ponendo le basi da cui il management attuale - in totale continuità - potrà proiettare il Gruppo Mondadori in una nuova fase di sviluppo».

 

MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI

Al là di un avvicendamento ovvio anche per motivi anagrafici, e del tono necessariamente ufficiale anzi un po' burocratico del linguaggio d' azienda, è pur vero che sotto la guida di Mauri il più grande gruppo italiano ha vissuto un periodo di cruciali trasformazioni, a partire dall' acquisizione in un primo tempo contestata e contrastata della Rizzoli, nel 2015, quando le prospettive del mercato parevano assai diverse, per arrivare in seguito a una dura politica di tagli, con le cosiddette «esternalizzazioni» di molti servizi, la vendita di alcuni gioielli della corona - già in quell' anno si cominciò con la palazzina di via Sicilia dove aveva storicamente sede la redazione romana -, per finire con la cessione di testate giornalistiche come Panorama, o dalla riduzione della partecipazione all' interno della società editrice del Giornale, restringendo l' area dei periodici a sigle storiche come l' immarcescibile TV Sorrisi e Canzoni.

 

oddone pozzi

Sono state scelte anche tormentate e in qualche caso discusse. Mauri le rivendica come decisive per un' azienda che ha chiuso il terzo trimestre di un anno davvero difficile con un risultato netto in forte crescita (+72% sullo stesso periodo del 2019) e un utile per i primi nove mesi di 18 milioni, per un fatturato di gruppo, sempre al 30 settembre, di 541,9 milioni, in calo dai 658 milioni dello stesso periodo dell' anno precedente, col debito in diminuzione.

 

Le cifre confermano la vitalità del «gigante» di Segrate, arroccato sul 25% del mercato italiano nel settore dei libri. E, tuttavia, qualche guerra intestina non sembra essere mancata, soprattutto negli ultimi tempi.

 

C' è per esempio tra gli osservatori più attenti chi invita a guardare alle fresche dimissioni di due manager di altissimo livello, il direttore finanziario Oddone Pozzi (in marzo) e del direttore dell' area trade Giorgio Cavagnino (in luglio, nell' ambito di una riorganizzazione più ampia), personalità che all' interno venivano considerate vicine all' amministratore delegato.

MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI

 

I protagonisti lasciano parlare, com' è ovvio, i soli comunicati ufficiali, la riservatezza è un costume antico ed è anche d' obbligo. Mauri e il Cda sottolineano come le nuove decisioni vadano nel senso della continuità e le voci da Segrate fanno del resto osservare che i limiti d' età sono sempre stati rispettati, nella storia mondadoriana.

 

E se da qualche tempo le indiscrezioni di un cambio della guardia, per la verità, si facevano più insistenti, è vero che aprile sarà la scadenza naturale del mandato, perché è quella degli organi societari e anche il momento dell' approvazione del bilancio d' esercizio. Solo allora, come spiega l' azienda, la candidatura di Porro, «conforme alle risultanze del piano di successione adottato dal CdA, sarà sottoposta agli azionisti che presenteranno all' Assemblea le liste per la nomina del Consiglio».

 

ernesto mauriernesto mauri alfonso signorini

Al di là delle polemiche e delle divisioni più o meno sotterranee, Mauri se ne va conscio di aver portato a termine il lavoro a lui affidato nel 2013 da Marina Berlusconi, presidente del Gruppo, lasciando risultati economici e finanziari considerati buoni, anzi ottimi e, aggiunge, prospettive di rilancio.

 

Se il successore, scelto «in coerenza con il percorso di trasformazione strategica compiuto dall' azienda negli ultimi anni, che ha visto una progressiva focalizzazione sul core business Libri», sarà davvero un segno di continuità in questa direzione, come tutto fa credere, lo dirà il futuro: che nel mondo dell' editoria e non solo non sembra al momento facile per nessuno.

019 maria ardizzone mauri ernesto felice mauri alf 6348ernesto mauri MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI 022 alberto rusconi maurizio traglio ernesto felice mauri luca franzi de luca alf 6360

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO