DOPO LO SCAMBIO DI EMBRIONI, CHI SONO I GENITORI? LA LEGGE SCIOGLIE IL DUBBIO: SONO DI CHI DÀ IL COGNOME AI FIGLI - CIOÈ NON LA COPPIA GENETICA, MA LA GESTANTE - RESTA UNA CERTEZZA: RISARCIMENTI MILIONARI PER TUTTI

Grazia Longo per “La Stampa

 

EMBRIONEEMBRIONE

Li ha portati in grembo, nutriti, protetti per otto mesi, e ora li ha dati alla luce. «Siamo contenti. Molto contenti: i nostri figli sono nati, stanno bene e li abbiamo già registrati all’anagrafe. Nessuno potrà più toglierceli». È una felicità senza confini quella di Francesca, nome di fantasia della donna rimasta incinta dopo lo scambio di embrioni, lo scorso 4 dicembre, all’ospedale Pertini.

 

Il motivo della sua gioia è semplice, perché la legge italiana è inequivocabile: l’iscrizione all’anagrafe dei gemelli - un maschio e una femmina - con il cognome di suo marito Paolo sancisce a tutti gli effetti il loro «status filiale». Il parto, avvenuto già lo scorso 3 agosto, è dunque un colpo di scena che, inevitabilmente, vanificherà l’udienza di stamattina, in tribunale, di fronte al giudice civile Silvia Albano.

 

L’incontro era stato sollecitato dalla coppia biologica che, assistita dall’avvocato Nicolò Paoletti, rivendicava la condizione di «veri genitori, perché i geni sono i nostri e i gemelli assomiglieranno in tutto e per tutto a noi». I genitori biologici avevano pertanto presentato un ricorso urgente per diffidare gli ufficiali di stato civile a registrare all’anagrafe i bambini. Ma la natura ha fatto il suo corso e i gemelli sono nati con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza prevista intorno al 12 agosto.

Embrione umanoEmbrione umano

 

Il parto, con taglio cesareo, è avvenuto lontano da Roma, in un’altra regione, dove Paolo e Francesca rimarranno ancora qualche settimana a godersi i loro bimbi, lontano dalle pressioni mediatiche. «Abbiamo bisogno di serenità. Abbiamo già sofferto molto in questi mesi, per noi è finalmente arrivato il tempo di essere una famiglia». 

 

Un momento così dolce, tuttavia, non impedisce loro di esprimere dispiacere per l’altra coppia. «Ci rendiamo conto della loro sofferenza e questo ci fa male, ma noi eravamo stati disponibili ad incontrarli. C’è una email che dimostra come avessimo chiesto di conoscere il motivo dell’incontro, e invece non ci hanno neppure risposto». Da una parte le ragioni di Paolo e Francesca, assistiti dall’avvocato Michele Ambrosini, dall’altra quelle della coppia di genitori biologici. Da una parte un sogno che si realizza, dall’altra un desiderio che si infrange e si trasforma in un incubo che non conosce limiti. 

OSPEDALE pertini romaOSPEDALE pertini roma

 

I primi ora sono tutti presi tra culle e biberon. Il loro unico desiderio è quello di coccolare e vezzeggiare il più possibile i due amatissimi gemellini. Del resto non hanno mai nascosto le loro convinzioni. «Il rapporto che mia moglie ha con i bambini attraverso il cordone ombelicale è fondamentale - aveva più volte dichiarato Paolo -. E la mia presenza al suo fianco in una fase così delicata non può essere trascurata. Basta consultare i volumi scientifici dell’epigenetica, ossia dell’adeguamento del Dna alle influenze dell’ambiente».

 

Ma accanto a questa famiglia per la quale da giorni si sono aperte le porte del paradiso, ce n’è un’altra che da stamattina rischia di sprofondare ancora di più nella disperazione. La fiducia in un’eventuale ordinanza del giudice civile a loro favore, da oggi vacilla. Le aspettative erano altre, come dimostra la sostanza del loro ricorso urgente con cui avevano chiesto «attenzione su tutte le informazioni sullo stato di salute dei nascituri nonché dove e quando avverrà il parto affinché i ricorrenti possano formare l’atto di nascita dal quale risultino come genitori».

TRIBUNALE LA LEGGE E UGUALE PER TUTTI TRIBUNALE LA LEGGE E UGUALE PER TUTTI

 

Non basta, suggerivano inoltre al tribunale di «diffidare tutti gli ufficiali dello stato civile presso le anagrafi della Repubblica dal formare l’atto di nascita dei due gemelli in contrasto con la verità genetica». Oramai è troppo tardi. I gemelli sono regolari cittadini italiani, figli di una coppia regolarmente sposata. Ciò non toglie, ovviamente, che ci troviamo di fronte a un caso controverso e drammatico, unico al mondo. Una vicenda umana e giuridica che ha fatto molto discutere in questi mesi.

 

Corte costituzionale Corte costituzionale

Giuristi, psicologici, genetisti: in molti si sono confrontati sul tema per cercare di dirimere una questione assai delicata e spinosa. A partire dalle parole necessarie per raccontarla. Prima fra tutte: «appartengono». La domanda principale è infatti sempre stata: a chi appartengono i bambini? Alla coppia genetica o a quella gestante? Ma i bambini non sono oggetti e non appartengono a nessuno. Il termine, tuttavia, per quanto brutale aiuta a districarsi in una storia già di per sé complessa e sconvolgente.

 

Per la legge, salvo un intervento della Corte Costituzionale, i gemelli appartengono dunque alla coppia gestante. Ma anche il Comitato bioetico nazionale, oltre a vari psichiatri, ha suggerito una collaborazione tra le due coppie. Le famiglie coinvolte, è l’auspicio del Cbn, «siano in grado di accedere alla dimensione della responsabilità nei confronti dei nati, anche con la garanzia giuridica di non esclusione (esempio diritto di visita)» e riconoscano il diritto dei nati di «conoscere le proprie origini (modalità di concepimento e di gestazione), attraverso una consulenza e un sostegno appropriati». 

 

CORTE COSTITUZIONALE CORTE COSTITUZIONALE

E non bisogna neppure tralasciare l’aspetto economico: entrambe le coppie, ora che i gemelli sono nati, esigeranno dall’ospedale Pertini un risarcimento milionario.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....