le quattro jihad. lo scontro tra islam e occidente da napoleone a hamas domenico quirico

“DIETRO LA BARRICATA DELLA 'GUERRA AL TERRORISMO', NON VOGLIAMO AMMETTERE CHE IL JIHAD HA A CHE FARE CON LA MODERNITÀ” – NEL NUOVO LIBRO “LE QUATTRO JIHAD” DOMENICO QUIRICO SPIEGA ALL’OCCIDENTE CHE LA GUERRA SANTA DEI MUSULMANI E' UNA "RIVOLUZIONE" CONTRO "CONSUMI, COMPUTER E FAST FOOD, INFORMAZIONE E SPETTACOLO, PROGRESSO E POTERE" - PER I MUSULMANI "MODERNIZZARSI SIGNIFICAVA OCCIDENTALIZZARSI, RINUNCIARE A UNA PARTE DI SÉ. L'IMPOTENZA DAVANTI ALLA SUPERIORITA' DEL NUOVO OCCIDENTE, DIVENTA IL SIMBOLO DEL MALESSERE MUSULMANO. L'INSURREZIONE DIVENTA LOTTA IN NOME DELL'IDENTITA'…”

domenico quirico

Pubblichiamo un estratto dell'introduzione di Domenico Quirico al suo nuovo libro “Le quattro Jihad. Lo scontro tra islam e Occidente da Napoleone a Hamas” (Rizzoli), in uscita il prossimo 8 aprile

 

E se avessimo sbagliato tutto? Se le guerre sante non fossero le crociate e i vessilli catturati a Lepanto, qualcosa che ha a che fare con un fanatismo rozzo, le madrase, le scuole coraniche immerse in un immobile oscurantismo, vandee islamiche contro il progresso e la libertà, ma fossero semplicemente sanguinose rivoluzioni? Battono ore sinistre per l'Occidente ma sembra che non ce ne siamo ancora accorti.

 

le quattro jihad. lo scontro tra islam e occidente da napoleone a hamas di domenico quirico

Ben trincerati dietro la barricata della «guerra al terrorismo», non vogliamo ammettere che il jihad ha a che fare, e strettamente, non con il passato ma con la modernità, la nostra modernità, che è stata riassunta efficacemente come «McMondo»: profitti e consumi, computer e fast food, informazione e spettacolo senza barriere, mode e stili di vita, anche politica. E domani l'Intelligenza artificiale. Progresso ma soprattutto potere, il nostro potere.

 

C'è un dipinto di Paul Klee in cui un angelo vola all'indietro perché dal paradiso infuria la tempesta: non può chiudere le ali e contempla, annichilito, un paesaggio di rovine che si accumula, come la nuova Babele, fino al cielo. Può essere una sintesi efficace del jihad visto dai musulmani?

 

Poitiers, la vittoria di Carlo Martello che nel 732 per noi salvò Parigi dal dover portare il turbante, per l'islam fu una minuscola razzia andata male. Le crociate non sono apocalittiche guerre sante, per i musulmani: nella loro storia, soltanto una breve parentesi. Solo le discordie tra i veri credenti e i loro ambiziosi aspiranti califfi avevano concesso ai franchi di calpestare per poco tempo il terreno sacro di Gerusalemme.

campagna d'egitto

 

Poi quegli invasori avidi e primitivi furono ricacciati in mare. L'islam era potente, moderno, colto, ricco. Fu un'incursione di barbari vestiti di ferro, istigati da imam fanatici. Niente di più.

 

La storia moderna dell'Oriente musulmano si fa risalire non a caso al 1798, quando Bonaparte arrivò in Egitto, ed è per questo che abbiamo scelto questa data per iniziare questo libro.

 

Napoleone aveva un orizzonte continentale europeo, i mari e gli oceani erano uno scenario ostile e sconosciuto, dove non aveva effetto il suo talento strategico. In Egitto andò per tagliare la Via delle Indie all'irriducibile Inghilterra, difesa dalla propria insularità. Per la prima volta costrinse una parte dell'islam a subire il dominio di una potenza occidentale.

mamelucchi

 

Ma soprattutto, la sottopose al contatto diretto, quotidiano con le idee e i costumi del nuovo Occidente. E con la constatazione visiva, sconvolgente, della superiorità di una potenza moderna.

 

Gli abitanti del Cairo poterono assistere – assiepati sui tetti e sulle dune, sullo sfondo delle piramidi, come in un immenso teatro – all'agonia della medioevale cavalleria dei mamelucchi, gli schiavi diventati padroni che, fino ad allora, erano stati ritenuti invincibili.

 

preghiera islam

I cavalieri nelle loro armature che splendevano al sole furono falciati come spighe di grano dalla fucileria ritmica, industriale dei francesi. I cairoti ammutoliti li videro annegare a migliaia, tentando la fuga, nelle acque del Nilo.

 

Era l'equivalente della battaglia di Valmy, quando Goethe, assistendo alla sconfitta delle truppe dell'Antico Regime contro le armate rivoluzionarie francesi, notò che iniziava un Mondo Nuovo.

 

Al di là della curiosità di alcuni (pochi) sapienti per le abitudini e le nozioni dei francesi, l'Egitto fu sconvolto dal loro dichiarato ateismo. Capirono subito che le manifestazioni di rispetto e di curiosità che esibivano nei confronti della profonda fede religiosa di quei sudditi erano uno stratagemma politico per ottenere obbedienza, che nel privato si trasformava in pietà e irrisione per pratiche primitive, fanciullesche.

jihad 1

 

In questo Napoleone, con i suoi proclami «islamici» e le arie da emiro, fece scuola anche a soldati e ufficiali.

 

Modernità e sottomissione, fin dalla prima invasione francese, si presentarono come termini equivalenti: modernizzarsi significava automaticamente occidentalizzarsi, rinunciare a una parte di sé. Il colonialismo ottocentesco, aperto fragorosamente dall'era napoleonica, sarà dunque nei Paesi dell'islam lo strumento di quella modernità così violenta e disgregatrice.

 

L'impotenza diventa il simbolo del malessere musulmano. Impotenza ad agire per affermare la volontà di essere, di fronte all'Altro, l'Occidente che vi nega, vi disprezza e vi domina. Impotenza, bruciante, nell'ammettere che si è una parte trascurabile sullo scacchiere del mondo, anche quando la partita si gioca su di voi.

 

jihad 2

I jihad che questo libro racconta sono la conseguenza di quella dura constatazione: l'Occidente, con il susseguirsi e il sovrapporsi delle potenze – Francia, impero britannico, la Russia nel Caucaso e in Asia centrale, infine gli Stati Uniti (persino l'Italia, micropotenza coloniale, in Libia dovette affrontare il suo jihad) – e la globalizzazione economica militare scientifica, è il nemico contro cui bisogna battersi.

 

La lotta religiosa in nome della fede è diventata insurrezione politica cruenta in nome di un'identità, definita in modo metafisico. Un complesso di caratteri comuni personali e collettivi da opporre alle uniformità paralizzanti della modernizzazione colonizzatrice del McMondo. Un «terzomondismo islamico» che, nelle manifestazioni più totalitarie, considera come dovere più alto il massacro degli altri in nome di una purezza biologica scritta da un certo islam.

jihad 2

 

Ogni jihad, come vedremo, si è modificato e aggiornato politicamente, è tutt'altro che espressione di immobile fanatismo. Analizza l'avversario e modifica i metodi di lotta e aggiorna i nemici. Al Cairo, nel 1798, fu pura rivolta di strada e di moschea, i capi restarono prudentemente all'ombra degli edifici sacri, anche se compare la figura, di cui vorremmo sapere di più, di un «emiro» di strada, detto «il Magrebino». Nel Sudan del Mahdi, che lotta contro un doppio, ambiguo colonialismo (in cui in prima linea ci sono altri musulmani, l'Egitto modernizzatore del khedivè, e alle spalle l'Inghilterra), emerge il tema dei «musulmani falsi», dei collaborazionisti. La prima necessità diventa dunque la purificazione del campo islamico. La riprenderanno Bin Laden contro i sauditi, difensori dei luoghi santi ma appestati dal rapporto con l'Occidente, e le stragi di musulmani durante le guerre del Califfato.

 

jihadisti isis

Ebbene: due delle maggiori potenze, Stati Uniti e Russia, il cui duello ha monopolizzato la seconda metà del Novecento, sono andate a Riad per definire di nuovo l'equilibrio del mondo dopo la guerra indiretta combattuta in Ucraina. E tra loro come mediatore c'è l'ambizioso erede al trono saudita, Bin Salman. L'Arabia: che ha fornito al jihad e ai suoi profeti il vangelo ideologico, un islam reazionario e aggressivo nella versione wahhabita… I sauditi: alleati «moderati» ma che applicano la sharia e l'oscurantismo come il califfo Abu Bakr… È forse, questa scena nei saloni della reggia saudita, la prova della vittoria finale dell'islam politico garantita dai petrodollari?

 

domenico quirico 2

Dietro le guerre sante, i martiri, gli attentati, un abile regista li ha utilizzati come diversivo per far valere la sua arma segreta, il dono che Allah ha nascosto nei loro deserti di sabbia… con cui hanno comprato il potere economico, che per noi inesorabilmente modella quello politico.

È il trionfo sunnita che Bin Laden ha invano sognato a colpi di stragi. Il secondo passaggio di una rivoluzione che ha avviato Khomeini, l'eretico sciita, dimostrando che Dio può portare al potere anche nel mondo moderno.

jihadRIBELLI JIHADISTI SIRIA ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 3jihad

Ultimi Dagoreport

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?