massimo carminati

“NON È DA ESCLUDERE CHE MASSIMO CARMINATI ABBIA GIÀ SCONTATO TUTTO” - IL LEGALE DEL “CECATO” GIÀ GODE: SARÀ IL NUOVO PROCESSO D’APPELLO A STABILIRE LE PENE PER I 14 IMPUTATI DELL’INCHIESTA SUL “MONDO DI MEZZO” - LA SMART, LE INTERCETTAZIONI E QUELLE PENE SEMPRE PIÙ DURE. LA STORIA DI 5 ANNI DI PROCESSI…

1 - IL NUOVO PROCESSO STABILIRÀ LE PENE PER 14 IMPUTATI

Giu. Sca. per “il Messaggero”

 

carminati londra

«Non è da escludere che Massimo Carminati abbia già scontato tutto». È una ipotesi quella rappresentata dal suo legale, Cesare Placanica. Ovviamente saranno i giudici d'Appello a stabilire quanto, effettivamente, il Nero dovrà ancora scontare. Di fatto per 14 imputati: Carminati, Buzzi, Riccardo Brugia, Claudio Caldarelli, Matteo Calvio, Paolo Di Ninno, Alessandra Garrone, Luca Gramazio, Carlo Maria Guarany, Roberto Lacopo, Carlo Pucci, Fabrizio Franco Testa, Franco Panzironi (quest'ultimo in riferimento al concorso esterno) Agostino Gaglianone (per lui cade anche l'associazione semplice) - la Cassazione ha annullato la condanna dello scorso anno della Corte di Appello di Roma per associazione mafiosa. Per questa ragione, si legge nel dispositivo della suprema Corte, un'altra sezione della corte di Appello dovrà riqualificare le pene «per i reati associativi come riqualificati».

 

carminati

2 - LA SMART, LE INTERCETTAZIONI E QUELLE PENE SEMPRE PIÙ DURE. LA STORIA DI 5 ANNI DI PROCESSI

Valentina Errante e Alessia Marani per “il Messaggero”

 

Quando la Smart di Massimo Carminati viene bloccata su un viottolo stretto di campagna a due passi dalla villa di Sacrofano, alle porte di Roma, dai carabinieri del Ros, mancano 48 ore al 2 dicembre del 2014. Comincia il ciclone dell'inchiesta sul Mondo di mezzo, chiamata poi mafia Capitale, e stravolge la città.

 

I militari gli si parano davanti contromano. Lui è stupito, poi guarda i mitra, non c'è da scherzare, scende dall'auto, alza le mani e si arrende. Due giorni dopo tutta l'Italia guarderà quelle immagini registrate: l'ex Nar, il cecato o il pirata, per via della benda che copre l'occhio offeso dal proiettile sparato dalla polizia quando, giovanissimo, tentava di fuggire all'estero, viene arrestato.

carminati michele senese

 

L'INIZIO

È l'inizio del Mondo di Mezzo. La maxi-inchiesta della Procura di Roma di Giuseppe Pignatone. L'allora pm Paolo Ielo, oggi aggiunto, i sostituti Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini, lavorano da anni sugli affari di Carminati. Parte una raffica di arresti, il suono delle manette scuote nel profondo la Città Eterna che si scopre marcia e corrotta. Il terremoto giudiziario investe e coinvolge mondi apparentemente diversi che, però, secondo gli inquirenti, trovano una congiunzione quando c'è da fare business.

 

Mondi che fanno leva sulla paura e sulle intimidazioni per incassare appalti e commesse pubbliche, grazie anche alla complicità dei colletti bianchi corrotti in seno a ogni grado dell'amministrazione. Nel mirino del pool di magistrati che fanno capo all'ex procuratore Pignatone finiscono vecchi e nuovi criminali, politici di destra e di sinistra, persino le cooperative. Tutti pronti a darsi una mano se c'è da guadagnare, spolpando e drenando le risorse pubbliche.

giuseppe pignatone

 

Trentasette persone arrestate (28 in carcere e nove ai domiciliari) e decine di perquisizioni eccellenti, tra cui quella nei confronti dell'ex sindaco Gianni Alemanno, indagato per associazione di stampo mafioso, reato derubricato poi in corruzione. La procura racconta un sistema collaudato in cui l'ex Nar, forte della propria capacità intimidatrice, eroe negativo di una saga che ha le radici nella destra criminale degli anni Novanta, ha stretto un patto scellerato con Salvatore Buzzi, re delle coop rosse, che gestisce milioni di euro in appalti.

 

PAOLO IELO

L'alleanza usa la chiave dell'omertà e delle minacce, per consentire a Buzzi, il rosso, di fare affari con l'amministrazione di centrodestra. I reati contestati partono dal 2010. Il manifesto dell'associazione è stampato in un'intercettazione di Carminati. La più suggestiva: «È la teoria del mondo di mezzo, Ci stanno, come se dice, i vivi sopra e li morti sotto e noi stamo ner mezzo ce sta un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano e dici: cazzo, com'è possibile che un domani io posso stare a cena con Berlusconi? il mondo di mezzo è quello invece dove tutto si incontra».

 

IL SECONDO ROUND

salvatore buzzi con il quarto stato alle spalle

Sei mesi dopo altri 44 arresti: 19 persone in carcere, 25 ai domiciliari, altre 21 indagate a piede libero e altrettante perquisizioni. È un altro terremoto. Gli affari riguardano anche i migranti. Buzzi ha un uomo al Tavolo del ministero del ministero dell'Interno che decide su appalti e affidamenti alle coop,è Luca Odevaine, che ha patteggiato una pena a cinque anni e due mesi per corruzione. Al telefono con una collaboratrice Buzzi spiega «Tu c'hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno». A Roma servizi come l'accoglienza agli stranieri, la manutenzione del verde pubblico o la gestione dei campi rom si traducono in una rete di corruttele e pressioni che, secondo la procura si esplicano con «metodo mafioso».

 

STOP APPALTI

LUCA ODEVAINE

Gli appalti vengono congelati. Il ministero degli Interni sceglie un pool di prefetti con a capo Franco Gabrielli per stabilire se il Comune debba essere sciolto per mafia, dopo avere fatto un accesso agli atti ed esaminato la posizione di migliaia di funzionari e valutato centinaia di gare o affidamenti, l'ipotesi viene scartata.

 

I PROCESSI

Il 5 novembre 2015 comincia il processo davanti alla decima sezione del tribunale. Autorizzate le riprese televisive in aula «alla luce dell'interesse sociale in relazione alla natura delle imputazioni, ai soggetti coinvolti e alla gravità dei fatti contestati». Dopo 240 udienze, a luglio 2017, il Tribunale, presieduto da Rosanna Ianniello, boccia l'ipotesi della mafia. Stabilisce che Carminati è a capo di due associazioni a delinquere semplici, una dedita alle estorsioni, l'altra della quale fa parte anche Buzzi, alla corruzione.

franco gabrielli foto di bacco

 

Le pene sono altissime: per il Nero 20 anni, 19 per il re delle coop. In secondo grado il collegio presieduto da Claudio Tortora decide di non riaprire il dibattimento ma a settembre 2018 ribalta la sentenza accogliendo la tesi della procura: il Mondo di mezzo è mafia. Il 416 bis viene riconosciuto per 18 su 43 imputati. Le pene però si riducono: Salvatore Buzzi dai 19 anni del primo grado passa a 18 anni e 4 mesi. Per Carminati, i 20 anni del primo grado diventano 14 anni e sei mesi.

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…