luca de filippis

NON SOLO EMANUELE: LA STORIA DI LUCA, 21 ANNI, AGGREDITO IN UN BAR MILANESE E DA ALLORA SEMI PARALIZZATO - LA FIDANZATA: ‘QUELL’UOMO IMPORTUNAVA SUA CUGINA DI 16 ANNI. MA SICCOME LUCA NON REAGIVA ALLE SUE PROVOCAZIONI, GLI HA RECISO LA CAROTIDE E IL NERVO VAGO’

Alberto Dandolo per ‘Oggi

 

Emanuele Morganti è morto a 20 anni, aggredito dalla ferocia cieca di un branco di assassini. Davanti a un anonimo locale di Alatri (Frosinone) e di fronte all’impotenza dei suoi amici e della sua fidanzata. La vita gli è sfuggita di mano tra l’indifferenza della gente, il silenzio e la paura di chi non ha saputo o potuto salvarlo. La stessa banalità del male che una sera qualunque di sei mesi fa ha cambiato per sempre la vita a un altro giovane, Luca De Filippis.

luca de filippis con chiaraluca de filippis con chiara

 

Luca, milanese, 21 anni compiuti a dicembre, orfano di madre dall’età di 7 anni, si manteneva facendo il magazziniere in un caseificio. Per tutti un ragazzo d’oro, che viveva per coronare un sogno: andare a vivere con la fidanzata, Chiara Dell’Acqua, conosciuta due anni fa in un centro scommesse, dove ogni domenica lui giocava la sua schedina. A Luca, la notte del 29 settembre 2016, è stata squarciata la gola da un cinquantenne che si chiama Marcello Sergio Porracciolo.

 

Lo colpì senza apparenti ragioni con un bicchiere di vetro che gli recise la carotide e il nervo vago. Ne seguì un calvario senza fine per il ragazzo. Ora Luca sta cercando di riprendersi la sua vita  in una stanza del Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato, in provincia di Parma. Una struttura d’eccellenza, nota come “la clinica dei risvegli”. Incontriamo Chiara mentre riporta Luca in camera, dopo averlo accompagnato nella piccola cappella al piano terra della clinica. Luca è visibilmente stanco, ma ci sorride con gli occhi, l’unica parte del corpo che riesce a muovere.

 

 Chiara, cosa è successo quella notte di settembre?

«Quella notte è cambiata la nostra vita. Sono stati annientati tutti i nostri progetti, e con loro anche il nostro futuro. Eravamo andati a salutare Giulia e Valentina, le cugine di Luca, al K-Bar, nel quartiere Adriano, a Milano. Con loro c’era anche il nostro amico Davide, fidanzato di Giulia. È successo tutto in un attimo, poco prima di mezzanotte, appena dopo la chiusura del bar». 

 

Ci racconti dall’inizio.

«Era la prima volta che io e Luca entravamo in quel bar. Da subito, un signore sulla cinquantina, un disoccupato, padre di famiglia, tal Marcello Sergio Porracciolo, ha iniziato a provocare Luca. Gli chiedeva chi fosse, lo molestava e, soprattutto, iniziò a fare discorsi volgari davanti a sua cugina Valentina, di 16 anni».

 

E Luca reagì alle provocazioni?

«No. Luca è stato aggredito perché questo signore mal sopportava la sua indifferenza. Era quasi mezzanotte e Luca stava salendo sul motorino per tornare a casa. Quest’orco, all’ennesimo rifiuto di Luca di rispondere alle sue provocazioni, gli ha spaccato sul collo un grande bicchiere di vetro. Gli ha reciso carotide e nervo vago. Luca è finito in un attimo in un lago di sangue».

 

Qualcuno lo soccorse?

«Solo il nostro amico Davide e una signora, forse un’infermiera, che passava da lì. Il suo assassino scappò. Poi dichiarò alle forze dell’ordine, che lo arrestarono la sera stessa, che era tornato a casa per lavarsi le mani sporche di sangue. Assurdo».

 

Poi cosa accadde?

luca de filippis  luca de filippis

«L’ambulanza arrivò in circa 12 minuti e Luca, in fin di vita, fu trasportato all’ospedale San Raffaele. Fu operato d’urgenza. Gli cucirono le vene recise e fu trasferito in rianimazione. Poi, dopo pochissimi giorni, ci fu un peggioramento. Un ematoma nel suo cervello iniziò a gonfiarsi a causa del trauma subìto. I medici furono costretti a una lunga operazione d’urgenza. Ci dissero che quell’intervento era l’ultima spiaggia e che Luca, nel più fortunato dei casi, sarebbe rimasto in uno stato vegetativo a vita. All’intervento, invasivo ma necessario, seguì oltre un mese di coma.

 

Luca ha lottato a lungo tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione neurologica del San Raffaele. Dopo un po’, ha iniziato a muovere a intermittenza gli arti. Ha aperto gli occhi e ha iniziato a piangere e a ridere. Ma nulla di più. Non una parola. Non un movimento del corpo che rispondesse al comando del cervello. È al Centro Cardinal Ferrari dal 16 gennaio. Anche se con lentezza, sta facendo progressi. Ma non riesce ancora a muoversi, a parlare, a deglutire. È ancora attaccato a un sondino per alimentarsi».

 

Com’è la sua giornata?

«La mattina va in palestra. A volte collabora, altre volte meno. Al pomeriggio fa logopedia. Inizia, con fatica, a ingerire yogurt e succhi. Ma i medici non sanno ancora fin dove potrà migliorare».

 

E il suo aggressore?

«È in galera, a San Vittore. Ha scelto il rito abbreviato e in primo grado gli sono stati dati otto anni. Il Pm, che si è appellato alla sentenza, ne aveva chiesti 16. Ma il magistrato non ha riconosciuto il reato di tentato omicidio. E lo ha derubricato a “lesioni gravissime”. L’imputato, dopo aver scritto una lettera di scuse che ha mandato al giudice e a noi familiari, ha chiesto gli arresti domiciliari.

 

Si corre il rischio che vengano concessi, essendo un incensurato. Per questo, io chiedo che i magistrati si mettano una mano sulla coscienza. E che capiscano davvero che quelle di Luca non sono solo lesioni gravissime. È una vita spezzata per sempre. Anzi, tante vite interrotte per sempre. Se Luca ancora cerca di lottare è perché ha con me un rapporto simbiotico. Io, il nostro amore, i nostri progetti sono la sua benzina. Lo è anche l’amore di suo padre Fabio, di suo fratello Mattia, dei fratellini Dalila e Nicolas, dei  nonni. Anche i suoi amici non lo lasciano mai solo. Luca è circondato da tanto amore. Perché lui è amore».

luca de filippisluca de filippis

 

 Luca è cosciente?

«A intermittenza. Quando gli parlo di noi, a volte piange. O sorride. Si rilassa guardando la tv. Ride quando vede le Iene. Ma la sua preferita è Maria De Filippi. Gli piace molto Amici. Anzi, vorrei fare un appello al patron delle Iene, Davide Parenti, e a Maria De Filippi: datemi una mano a non far dimenticare Luca».

 

Come vede il futuro?

«Lo immagino con Luca, ovviamente. Voglio poi riprendere a studiare Economia e commercio, ho interrotto gli studi subito dopo la tragedia. Voglio affittare quella casa che io e Luca avevamo scelto per coronare il nostro sogno d’amore. Là ci andremo insieme e ricominceremo a sognare il nostro futuro».

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO