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FALCE, MARTELLO E VIRUS – IN RUSSIA, PUR DI COMMEMORARE IL 150° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI LENIN, UN RISTRETTO GRUPPO DI NOSTALGICI HA SFIDATO IL LOCKDOWN PER RENDERE OMAGGIO AL LEADER BOLSCEVICO: UNA MARCIA SILENZIOSA, CON BANDIERE ROSSE E POCHE MASCHERINE, PER DEPORRE FIORI AL MAUSOLEO CHE OSPITA LA SALMA – NON A CASO, PRIMA CHE LA PANDEMIA ESPLODESSE, PUTIN AVEVA SCELTO QUESTA DATA PER… - VIDEO

 

Rosalba Castelletti per "www.repubblica.it"

 

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Pur di commemorare il 150° anniversario della nascita di Vladimir Lenin, hanno sfidato il blocco imposto per far fronte alla pandemia di coronavirus. Uno sparuto gruppo di nostalgici guidati da Ghennadij Zjuganov, leader del Partito comunista, muniti di bandiere rosse, ha marciato attraverso la Piazza Rossa e deposto fiori di fronte al Mausoleo che ospita la salma del leader bolscevico. Qualcuno indossava la mascherina e manteneva una parvenza di "distanza sociale".

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Una cerimonia in sordina, tra le polemiche e le minacce di chi, come Vladimir Zhirinovskij, leader nazionalista del Partito liberal democratico, sosteneva che i seguaci dell'eroe della Rivoluzione andassero arrestati per aver violato la quarantena. 

Se non fosse stato rinviato a causa dell'emergenza coronavirus, oggi in Russia si sarebbe tenuto il "voto popolare" sull'agognata riforma costituzionale che, se vorrà, permetterà all'"altro Vladimir", il presidente russo Putin, di restare al Cremlino almeno fino al 2036.

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Un tentativo, secondo il Partito comunista, di oscurare le celebrazioni. Del resto, sebbene non ceda alle pressioni per far rimuovere il Mausoleo della Piazza Rossa, Putin non ha mai nascosto la scarsa simpatia per il padre della Rivoluzione che nacque il 22 aprile del 1870. Troppo "rivoluzionario", appunto.

E mentre Komsomolskaja Pravda ha pubblicato "un’intervista a Lenin" citando le sue numerose opere su che cosa risponderebbe oggi parlando di crisi, Ucraina, corruzione e sesso, Novye Izvestia ha titolato "Il terrorista n.1" sostenendo che Vladimir Ilic respingesse ogni compromesso e promuovesse la violenza come soluzione di qualsiasi problema.

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Bandito il Pcus dopo il fallito golpe dell'agosto 1991 ed emarginati i movimenti della sinistra più radicale, a difendere l'eredità politica di Lenin non resta che il Kprf guidato da Zjuganov, seppure sia accusato di far parte della cosiddetta "opposizione sistemica" e di contrapporre solo una resistenza di facciata al Cremlino in Parlamento.

 

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"Per me Vladimir Ilich è il satellite di tutta la mia vita, il barometro, il diapason morale", s'infervora parlando con Repubblica Daria Mitina, 46 anni, tra le fondatrici nel 1993 del rinnovato Komsomol, l'Unione comunista della gioventù, tappa obbligata nella vita dell'homo sovieticus, e oggi membro del movimento Partito Comunista Riunito.

 

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Oggi sul canale tv Cultura sarebbe dovuta andare in onda una puntata tutta dedicata a Lenin della trasmissione Che fare? di Vitalij Tretijakov, ex direttore di Nezavisimaja Gazeta e attuale preside della facoltà di giornalismo televisivo dell'Università Lomonosov di Mosca. Registrata già un mese fa, prevedeva la partecipazione della stessa Mitina e di altri storici illustri, ma è stata cancellata. "È stata sostituita da terapia sociale e psicologica", liquida Mitina.

 

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"In era sovietica questo 150° anniversario sarebbe stata festa nazionale, mentre adesso le autorità russe preferiscono farla passare, pudicamente, inosservata usando l'alibi del coronavirus", si rammarica Serghej Udaltsov, fondatore del Fronte di sinistra e reduce da quasi cinque anni di prigione in seguito alle proteste in piazza Bolotnaja nell'inverno 2011-2012. Per commemorare la data, il Fronte ha invitato tutti a esporre bandiere rosse alle finestre e organizzato comizi in Rete.

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Rinviata invece a novembre anche la conferenza internazionale che si sarebbe dovuta svolgere oggi, ma il deputato comunista Dmitrij Novikov ha assicurato al giornale Sovetskaja Rossija che verrà realizzato "realizzato tutto quello che era stato progettato, senza rinunciare a niente, senza cancellare niente".

LA MUMMIA DI LENIN

 

"Le teorie di Lenin vivono ancora. Tutto quello che funziona in questo Paese, che dà da mangiare, bere, costruire, coltivare, insegnare e curare, nonché luce alle case e alle strade e permette le trasmissioni via radio e tv, lo abbiamo ereditato da Lenin", si consola Mitina. "Lenin - aggiunge - è immortale".

IL CORPO DI LENIN lenin e la rivoluzione russa lenin e la rivoluzione russalenin e la rivoluzione russa trockij leninIL CORPO DI LENIN

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