soldati ucraini

"ABBIAMO DISTRUTTO UN TERZO DEI MEZZI RUSSI. E SE PERDIAMO KIEV LA RESISTENZA CONTINUERÀ. E SARÀ ANCHE PIÙ FEROCE, ALIMENTATA DAL DESIDERIO DI VENDETTA” - OLEKSIY ARESTOVYCH, IL CONSIGLIERE DI ZELENSKY: “I RUSSI NON STANNO PORTANDO I RINFORZI VERSO LA CAPITALE, LI SPOSTANO A MYKOLAIV E MARIUPOL. I SIRIANI CHE COMBATTONO CON LORO HANNO DIFFICOLTÀ A MUOVERSI. È VERO CHE STANNO TRASFERENDO DALLA LIBIA MERCENARI MA SONO FANTERIA E SUL TERRENO URBANO NON POSSONO REGGERE L'IMPATTO DELLE NOSTRE UNITÀ DI COMBATTIMENTO..."

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

OLEKSIY ARESTOVYCH

L'uomo che sussurra a Zelensky è nato in Georgia e, dopo il 24 febbraio, è diventato una sorta di idolo nazionale. Si chiama Oleksiy Arestovych, ha 47 anni, ed è tante cose: blogger, attore, opinionista politico, esperto di strategia militare ma, soprattutto, consigliere dell'ufficio presidenziale. È lui che ogni sera appare in pubblico e spiega agli ucraini come sta andando la guerra. Di lui il presidente ucraino Zelensky si fida e con lui, dicono, si confida. Accetta di parlare con Repubblica, lo raggiungiamo via Skype.

 

I russi hanno cominciato a colpire Kiev con l'artiglieria. Perché secondo lei?

«Non sono bombardamenti sistemici. I loro ufficiali forniscono coordinate sbagliate ai sottoposti. Poiché si combatte soprattutto verso Vyshgorod, possono cadere mortai sui quartieri di Podil e Oblon».

soldati russi pentiti 2

 

Non crede che lo scopo sia terrorizzare i civili?

«Certo che sì. Lo stiamo vedendo anche a Mariupol, Kharkiv, Kherson, Sumy. Il missile puntato su Kiev intercettato dalla nostra contraerea lunedì scorso non aveva un bersaglio militare, il target vero era generare panico, creare un forte impatto psicologico sulla popolazione così da spingerla a mettere pressione al governo ucraino».

 

Continuate a dire pubblicamente che le forze russe sono in difficoltà. Ma quali elementi avete per affermarlo?

soldati russi

«Dieci giorni fa c'erano sette brigate attorno a Kiev, più o meno 15 o 20 battaglioni tattici. Ora rimangono 3 brigate e 10 battaglioni. Vuol dire che abbiamo distrutto un terzo delle loro forze e un altro terzo ha perso capacità di combattimento. Inoltre all'inizio attaccavano lungo sei direttrici, ora solo su tre. E sono stati abbattuti 84 aerei russi sui 100 che hanno in modalità operativa. Adesso è più difficile per loro che per noi».

 

I servizi di intelligence alleati ritengono ancora probabile un massiccio attacco alla capitale.

soldati ucraini

«Io non credo. I russi non stanno portando i rinforzi verso Kiev, li spostano a Mykolaiv e Mariupol. I siriani che combattono con loro hanno difficoltà a muoversi. È vero che stanno trasferendo dalla Libia mercenari che fanno parte di gruppi paramilitari simili alla Wagner, ma sono fanteria e sul terreno urbano non possono reggere l'impatto delle nostre unità di combattimento. Oltretutto quando arriveranno avranno bisogno di tempo per orientarsi».

 

Secondo fonti Nato, la Russia ha ancora due settimane di tempo prima di superare "un punto di non ritorno". Risulta anche a voi? E cosa si intende?

«Le riserve e i rifornimenti dei russi a sostegno della fase offensiva dell'invasione, stando alle nostre informazioni, possono durare ancora due settimane. Dopo dovranno necessariamente rallentare e attestarsi su una guerra di posizione, come a Kiev».

 

ucraina soldati a un posto di blocco

È partita la controffensiva ucraina nel Donbass?

«No, sono controffensive minori a Kiev e Mykolaiv dove il nemico sta provando a guadagnare terreno».

 

Se Kiev dovesse cadere in mano russa, sarebbe la fine della guerra?

«Non la consideriamo una possibilità, ma abbiamo un piano. Se perdiamo Kiev, il governo comunque proseguirà così come è adesso. La resistenza continuerà. E sarà anche più feroce, alimentata dal desiderio di vendetta».

 

Il fattore tempo per chi è più decisivo?

soldati russi in ucraina 6

«Lavora contro la Russia, specialmente dopo le sanzioni economiche e le perdite di uomini e mezzi sul campo. Credo che alla fine anche la Cina si rifiuterà di aiutarli. Il tempo è un problema anche per noi: distruggono le infrastrutture e la nostra industria sta collassando».

 

Nel medio termine cosa succederà?

«I negoziati sono in corso, non posso fare commenti, ma in generale ci sono due opzioni: o facciamo l'accordo entro una o due settimane, con la garanzia di Paesi terzi e il ritiro dei russi dal nostro territorio, oppure se la trattativa andrà per le lunghe loro avranno il tempo di ricomporsi e riprendersi. Vorrà dire almeno altre due settimane di combattimenti che non porteranno a niente. A quel punto saremo già a metà aprile».

UCRAINA - SOLDATI UCRAINI LANCIANO UN JAVELIN MISSILE DI FABBRICAZIONE AMERICANA

 

La stagione più calda chi avvantaggia?

«Noi. Con la vegetazione più rigogliosa, i nostri militari che conoscono bene i luoghi dove il conflitto è in corso avranno più facilità a mimetizzarsi per neutralizzare la loro catena di approvvigionamenti».

 

Qual è un accordo accettabile per l'Ucraina?

«Si parte dal ritorno allo status quo del 23 febbraio, la vigilia della guerra. Il presidente Zelensky, però, ha detto che avanzeremo richieste sulla Crimea e sul Donbass. Vedremo».

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