papa bergoglio lava i piedi a lubamba

SULLA CHIESA SI ABBATTE IL…PEDILUVIO UNIVERSALE! - BERGOGLIO SCRIVE ALLE PARROCCHIE E DISPONE CHE IL RITO DELLA LAVANDA DEI PIEDI, DURANTE IL GIOVEDÌ SANTO, SIA APERTO ANCHE ALLE DONNE – LE PORPORE TRADIZIONALISTE AMERICANE STORCONO L’ALLUCE: LA RIFORMA NON PIACE

Paolo Rodari per “la Repubblica”

 

PAPA BERGOGLIO LAVA I PIEDI A LUBAMBAPAPA BERGOGLIO LAVA I PIEDI A LUBAMBA

Non soltanto uomini o ragazzi, ma adesso, per volere di Francesco, anche le donne sono ammesse al rito della lavanda dei piedi durante la messa in Coena Domini che la sera del giovedì santo dà inizio al Triduo pasquale ricordando l’istituzione dell’eucaristia. «I pastori della Chiesa possono scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio», si legge infatti in un decreto reso pubblico dal Vaticano ieri e firmato dal cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il decreto segue una lettera inviata dal Papa a Sarah il 20 dicembre 2014.

 

La decisione non cade dal nulla. Già da arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio aveva ammesso donne e ragazze al rito. Così fece anche pochi giorni dopo l’elezione al soglio di Pietro: il 28 marzo del 2013, nel carcere minorile di Casal del Marmo, fra i dodici ragazzi scelti per la lavanda c’erano due ragazze.

PAPA BERGOGLIO LAVA I PIEDI A LUBAMBA PAPA BERGOGLIO LAVA I PIEDI A LUBAMBA

 

E, ancora, lo scorso anno, quando nel carcere di Rebibbia erano presenti al rito sei donne. Bergoglio — ma con lui anche altri vescovi nel mondo — ha sostanzialmente sempre fatto uno strappo a una regola in vigore dal 1955: soltanto dalla riforma dei riti della Settimana Santa promulgata da Pio XII si era introdotta la possibilità per il celebrante di ripetere il gesto compiuto da Gesù con gli apostoli lavando i piedi a dodici uomini.

 

Ammettere anche le donne significa entrare con maggior precisione nel senso del gesto compiuto da Gesù nel Cenacolo, ovvero, come scrive lo stesso Francesco nella lettera del 2014, «il suo donarsi “fino alla fine” per la salvezza del mondo, la sua carità senza confini». Anche il numero degli ammessi al rito non dovrà essere più obbligatoriamente di dodici, ma «un gruppetto», si legge nel testo del decreto.

papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti

 

«Si vuole esprimere così - ha commentato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi -  che il significato fondamentale del gesto è quello dell’amore di Dio per tutti e “fino alla fine”. E si è deciso che questo debba prevalere rispetto all’aderenza storica al ricordo dei dodici apostoli». E ancora: «Per il Papa il rito ha un grande significato, come dimostra il rilievo che gli dà ogni anno celebrando la messa in Coena Domini in luoghi di disagio e sofferenza ».

 

Padre Lombardi usò parole analoghe anche nel 2013, quando alcuni ambienti tradizionalisti (soprattutto nordamericani) criticarono il Papa per la novità di Casal del Marmo. Ma proprio negli Stati Uniti le eccezioni illustri non mancavano: già nel 2005 il cardinale Sean O’Malley, oggi membro del consiglio di cardinali che lavora per la riforma della Chiesa, aprì alle donne.

papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti

 

Anche in quell’occasione piovvero dissensi, ma la Congregazione per il culto divino intervenne in suo favore spiegando che se rimaneva «l’obbligo liturgico » di lavare i piedi ai soli uomini, il vescovo locale poteva decidere di fare altrimenti se questo rispondeva ai bisogni pastorali della diocesi. In ogni caso, con ieri, ogni controversia non ha più senso. A conti fatti, è l’ennesimo importante passo in avanti di Francesco.

 

papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti PAPA BERGOGLIO LAVA I PIEDI A LUBAMBA PAPA BERGOGLIO LAVA I PIEDI A LUBAMBA

 

Ultimi Dagoreport

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”

de luca schlein guerini decaro

DAGOREPORT: SINISTR-ELLY COLTELLI! LA SCHLEIN PENSA DI IMBRIGLIARE LA MINORANZA RIFORMISTA CON UN CONGRESSO DOPO LE REGIONALI DI AUTUNNO, MA NON FA I CONTI CON LA REALTÀ DEL CORPACCIONE DEM. PIÙ DELLA METÀ DEGLI ISCRITTI AL PD, INFATTI, HA UN ORIENTAMENTO RIFORMISTA, DIVERSO DA QUELLO DELLA ATTUALE SEGRETARIA E MOLTI ESPONENTI DI PESO DEL PARTITO SONO SCHIERATI SU POSIZIONI A LEI AVVERSE, A INIZIARE DA VINCENZO DE LUCA, CHE TUONA: “NON CONSENTIREMO CHE LA CAMPANIA TORNI NELLA PALUDE NELLA QUALE ERA DIECI ANNI FA”. IL CONGRESSO PER ELLY PUÒ DIVENTARE UNA ROULETTE RUSSA IN CUI RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO...

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...