
PER ISRAELE, QUANDO È GUERRA, È GUERRA SU TUTTI I FRONTI – GRUPPI DI HACKER DELLO STATO EBRAICO (UFFICIALMENTE E NON) HANNO COLPITO LA SEPAH BANK, LA BANCA DEI PASDARAN, AFFERMANDO DI AVER “DISTRUTTO I DATI” DELL’ISTITUTO – PRESO DI MIRA ANCHE “NOBITEX”, IL PIÙ GRANDE EXCHANGE DI CRIPTOVALUTE DELL’IRAN, ACCUSATO DI FINANZIARE IL TERRORISMO IRANIANO E DI AGGIRARE LE SANZIONI INTERNAZIONALI…
CYBERATTACCO A PIÙ GRANDE EXCHANGE DI CRIPTOVALUTE IN IRAN
(ANSA) - Il gruppo di hacker filo-israeliano "The Predatory Sparrow" ha annunciato un nuovo attacco informatico contro il più grande exchange di criptovalute dell'Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla principale banca della repubblica islamica.
L'exchange Nobitex è stato attaccato, riferisce il gruppo. The Predatory Sparrow ha minacciato di divulgare tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Novitec di finanziare il terrorismo iraniano e di aggirare così le sanzioni internazionali.
IRAN: HACKER RIVENDICANO, 'DISTRUTTI DATI BANCA PASDARAN, ACCADE A CHI SOSTIENE DITTATORE'
(Adnkronos/Europa Press) - Un gruppo di hacker, in passato collegato a Israele, ha rivendicato l'attacco informatico contro l'iraniana Sepah Bank, affermando di aver "distrutto i dati" dell'istituto nel mezzo del conflitto tra Israele e Iran.
"Noi, Gonjeshke Darande, abbiamo condotto attacchi informatici che hanno distrutto i dati di Sepah Bank dei Guardiani della Rivoluzione", i Pasdaran iraniani, affermano usando X per condividere la rivendicazione.
La banca viene accusata di essere "un istituto che ha aggirato le sanzioni internazionali e utilizzato denaro della popolazione iraniana per finanziare gli agenti terroristici del regime, il suo programma di missili balistici e il suo programma nucleare militare".
giovani hacker al lavoro a qom, in iran
"Questo è quello che accade alle istituzioni dedite a sostenere le fantasie terroristiche del dittatore", aggiunge la rivendicazione con un chiaro riferimento alla Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, e anche un ringraziamento agli "iraniani coraggiosi il cui aiuto ha reso possibile questa operazione".
Il gruppo 'Gonjeshke Darande' ha rivendicato in passato la responsabilità di attacchi informatici contro l'Iran, anche uno che nel dicembre di due anni fa ha bloccato le operazioni in molte stazioni di servizio della Repubblica Islamica.