
PER QUANTO ANCORA IL GOVERNO POTRÀ STARE IN SILENZIO DI FRONTE AL CASO PARAGON? – IL COPASIR VUOLE DESECRETARE L’AUDIZIONE DEI VERTICI DELL’AZIENDA ISRAELIANA, CHE PRODUCE IL SOFTWARE GRAPHITE: IL TESTO SBOBINATO DELL’INCONTRO È STATO MESSO A DISPOSIZIONE DELLA SOCIETÀ, CHE DEVE SCEGLIERE SE DARE O MENO IL VIA LIBERA – DOPO LE NOTIZIE INQUIETANTI DI OGGI (NELL’INCHIESTA SI FA ANCHE IL NOME DI ROBERTO D’AGOSTINO E DAGOSPIA) GIORGIA MELONI E ALFREDO MANTOVANO DIRANNO FINALMENTE QUALCOSA?
Estratto dell’articolo di Irene Famà per www.lastampa.it
Paragon Solutions, l’azienda israeliana che produce lo spyware Graphite, con cui sono stati spiati il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e alcuni attivisti dell’ong Mediterranea Saving Humans, ha accusato il governo italiano di non aver fatto abbastanza per andare a fondo alla vicenda del monitoraggio illegale di un giornalista.
E, anche se non direttamente, con una nota al quotidiano Haaretz, ha chiamato in causa il Copasir, […] mettendo in discussione la relazione conclusiva dell’indagine interna. Versione discordanti sul contratto stipulato con il governo e poi sospeso, accuse incrociate.
Il Copasir è intenzionato a desecretare l’audizione dei rappresentanti dell’azienda di Tel Aviv. Come da procedura, ha messo a disposizione a Paragon il testo sbobinato perché possa ricontrollarlo. E poi scegliere se dare o meno il via libera a renderlo pubblico. Al momento, l’azienda israeliana sembra non aver ancora fissato una data per venire a Roma a leggere il documento dell’audizione. Chissà. Forse è solo questione di tempo.
Nel frattempo, il Copasir ha riaperto il dossier dopo che un altro giornalista di Fanpage, Ciro Pellegrino, ha scoperto di essere stato spiato con Graphite. E la questione era già annunciata nelle conclusioni della relazione, approvata a maggioranza negli scorsi giorni: «Ci riserviamo, anche successivamente alla pubblica di questo documento, su eventuali profili di competenza in relazione alle presunte intrusioni in dispositivi mobili rese note da altre due giornalisti nelle ultime settimane».
La vicenda inizia il 31 dicembre 2023, quando sul cellulare di alcuni utenti arriva un messaggio WhatsApp: avvisa che un hacker sofisticato si è interessato al loro account. A riceverlo, in Europa, sono 90 persone, in Italia sette: giornalisti e attivisti sorvegliati a loro insaputa.
Dopo vari accertamenti, emerge che a tenere sotto osservazione gli attivisti dell’ong sono stati i servizi segreti esterni, che hanno considerato la loro attività nel Mediterraneo un target di interesse nazionale. Intercettazioni preventive e autorizzate. Resta l’interrogativo su chi ha spiato il direttore di Fanpage Francesco Cancellato.
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Proseguono, inoltre, le indagini delle procura di Roma e Napoli, coordinate dalla procura nazionale antiterrorismo, per intercettazioni abusive. Sono state presentate alcune rogatorie all’azienda israeliana che al momento pare non abbiano ricevuto risposta.
REPUBBLICA - DAGO INTERCETTATO
FATTO QUOTIDIANO - DAGO INTERCETTATO