
LA PRIMA ARTIGLIATA DI LEONE ARRIVA SUL FINE VITA: NO DEL PAPA ALL’ACCESSO LEGALE ALL’EUTANASIA ("LA CIVILTÀ DELLA COMPASSIONE VA DIFESA, NON MINATA") – PREVOST HA VOLUTO FAR SENTIRE LA SUA VOCE ORA CHE IN INGHILTERRA, IN FRANCIA (E TRA POCO ANCHE IN ITALIA) IL PARLAMENTO DISCUTERA’ L'ACCESSO LEGALE ALL'EUTANASIA CHE È GIÀ CONSENTITO IN SPAGNA, OLANDA, BELGIO E LUSSEMBURGO...
Estratto dell’articolo di Gia.Gal per “La Stampa”
Sul fine vita Leone XIV «richiama tutti a difendere e a non minare la civiltà dell'amore e della compassione». In Inghilterra, in Francia (e tra poco anche in Italia) il Parlamento discute l'accesso legale all'eutanasia che è già consentito in Spagna, Olanda, Belgio e Lussemburgo. Proprio ai vescovi britannici e irlandesi Leone XIV ha inviato un messaggio.
Assicurando «vicinanza spirituale» a coloro che hanno partecipato alla Giornata per la vita 2025, «celebrata dalle conferenze episcopali di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda».
papa leone xiv foto lapresse 3
Linee guida del Magistero che riguardano la Chiesa universale. E ha aggiunto: «In questo anno giubilare incentrato sulla virtù teologica della speranza è opportuno che il vostro tema "La speranza non delude – Trovare un senso nella sofferenza" cerchi di attirare l'attenzione delle persone su come il mistero della sofferenza, così prevalente nella condizione umana, può essere trasformato per grazia in un'esperienza della presenza del Signore».
[…] Sul fine vita, intanto, dialogano le due sponde del Tevere. I pontieri sono all'opera attraverso canali sia ufficiali che informali, com'è consuetudine tra Stato e Chiesa. Domani Prevost incontra per la prima volta i vescovi italiani impegnati nella mediazione con le forze politiche per arrivare a una legge di compromesso che vieti sia l'eutanasia sia l'accanimento terapeutico.
[…] All'interno dei paletti bioetici fissati da Leone XIV si lavora oltretevere a definire un modello concreto di accompagnamento alla vita che volge al termine. A sei anni dalla sentenza con cui la Consulta chiedeva all'Italia di colmare il vuoto normativo, la Santa Sede ritiene che non esista una morte "dolce" che si possa somministrare ma una vita che può essere dolcemente accompagnata fino alla fine, garantendo l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
PAPA LEONE XIV CON IL CAPPELLO DEI WHITE SOX
Ogni essere umano, infatti, è portatore di una dignità inalienabile, dal concepimento fino al suo ultimo respiro. La sofferenza, ribadiscono in Curia, non è un disvalore da eliminare e il compito della comunità civile e cristiana è quello di non lasciare mai soli i morenti. Già Francesco aveva più volte ribadito che la vera risposta al morire nella sofferenza non è anticipare la morte, ma prendersi cura della vita dell'uomo.
L'enciclica "Fratelli tutti" invita alla prossimità anche nella malattia terminale, riconoscendo la presenza di Dio in chi soffre. Osservano nei sacri palazzi che non si tratta di un principio astratto, ma di una visione che nasce dalla consapevolezza che ogni persona – anche quando vulnerabile, malata, in condizione terminale – rimane portatrice di una dignità assoluta, che nessuno può cancellare. […]