PRIMA TI ACCOLTELLO E POI...VADO A BALLARE - DOPO AVER AGGREDITO E RAPINATO UNO STUDENTE 22ENNE DELLA BOCCONI, CINQUE RAGAZZINI (TRA I 18 E I 17 ANNI) HANNO TENTATO DI ANDARE IN DISCOTECA, MA SONO STATI "RIMBALZATI" DAL BUTTAFUORI PERCHÉ VESTITI MALE - IL GRUPPETTO HA ACCOLTELLATO IL 22ENNE NELLA NOTTE TRA L'11 E IL 12 OTTOBRE SCORSO. POI, INTERCETTATI, I GIOVANI SI SCRIVEVANO: "SE SERVE, VADO ALL'OSPEDALE A STACCARGLI I CAVI" - PER I PM, I CINQUE HANNO AGITO CON "DISUMANA INDIFFERENZA". DON CLAUDIO BURGIO, CHE HA INCONTRATO I TRE MINORENNI AL CARCERE BECCARIA: "NON SI RENDONO CONTO DI QUELLO CHE HANNO FATTO"
Estratto dell'articolo di Carmine R. Guarino per www.repubblica.it
milano, 22enne aggredito dal branco 3
Dopo la violenza gratuita, dopo la “disumana indifferenza”, dopo le risate e le battute, un primo pentimento. Un primo accenno di empatia. Con la voglia, almeno da parte di uno di loro, di chiedere scusa. Di provare a chiedere perdono a quell’universitario a cui lui e gli amici hanno rovinato la vita per sempre, utilizzando — parole del gip — la “violenza fisica quasi come una forma di divertimento”.
Un passatempo che per poco non è costato la vita a un giovane di ventidue anni, studente della Bocconi. E che ha fatto finire in carcere due diciottenni e tre diciassettenni, tutti accusati di tentato omicidio per quelle botte e quelle coltellate sferrate alla vittima la notte dello scorso 12 ottobre tra viale Monte Grappa e via Roles a Milano, a due passi da corso Como e dalle sue discoteche.
AHMED ATIA - ALESSANDRO CHIANI
Proprio uno degli aggressori, Ahmed A., sembra aver preso consapevolezza di quanto successo e per questo ha chiesto al suo avvocato Elena Patrucchi, che gli ha fatto visita ieri a San Vittore, dei fogli per scrivere una lettera da indirizzare all’universitario. “Voglio chiedergli scusa”, il senso delle sue parole.
“Non si rendono conto di quello che hanno fatto. Sembrano essere molto distaccati dalla realtà, non danno valore alla vita”, la riflessione di don Claudio Burgio, che ha invece incontrato i tre minorenni al Beccaria. Mentre l’avvocato del diciottenne auspica che “lui possa trovare la forza per esprimere quello che ha dentro. È pentito, quando ha letto l’ordinanza per lui è stato uno shock”.
milano, 22enne aggredito dal branco 2
Ed è proprio in quell’ordinanza che è ricostruita attimo per attimo la folle notte di Ahmed Atia, del coetaneo Alessandro Chiani, sospettato di aver impugnato la lama, e degli altri tre amici, tutti ancora minorenni. Tutti — oggi saranno interrogati dal giudice — figli di famiglie “normali”, senza problemi, di Monza.
È da lì che, secondo la ricostruzione della polizia, quella sera partono in treno dandosi appuntamento a Milano, probabilmente per festeggiare il compleanno del più giovane. Alle 2,44 di notte uno di loro, in compagnia di altri due, parla al telefono e dice: “Dove sei? Devi fare tutto dritto, fai veloce”.
Il gruppo dei cinque si sta ricongiungendo in viale Monte Grappa per andare a ballare al vicino Tocqueville. È là che avviene l’incrocio, casuale, con la vittima, che è uscita poco prima dal Play, un’altra discoteca. Per il bocconiano è l’inizio della fine. Battute, provocazioni, la banconota da cinquanta euro strappata dalle mani e poi i calci, i pugni e le coltellate alla schiena e al torace che rischiano di non farlo più tornare a camminare.
milano, 22enne aggredito dal branco 1
“Ho solo alcuni flash riguardo a qualche ora prima di aver fatto ingresso in discoteca, fra i quali di aver cenato con la mia famiglia", racconterà poi lo studente ai poliziotti. Confessando di aver scoperto dell’aggressione dai dottori e dai genitori: “Venivo messo al corrente di esser stato accoltellato e di aver perso nella circostanza una grande quantità di sangue durante un’aggressione”. Dopo la quale i cinque andranno, come da programma iniziale, al “Tocqueville”. Dove però verranno respinti all’ingresso per i vestiti indossati.
