massimo insalata

SPY STORY ALL’ITALIANA - QUALI SONO LE CAUSE DEL DECESSO A PARIGI DELL’AGENTE DEI SERVIZI MASSIMO INSALATA? PERCHÉ ERA IN FRANCIA? NELLA CASSAFORTE D'ALBERGO DOVE ALLOGGIAVA SONO STATI TROVATI: UNA CHIAVE DI SICUREZZA CRITTOGRAFATA, UNA BUSTA CONTENENTE 1.700 EURO IN 85 BIGLIETTI DA VENTI, UNA CHIAVE USB, UN ADATTATORE PER SCHEDA SD E UNA SCHEDA SD…

Francesco De Remigis per “il Giornale”

 

MASSIMO INSALATA

Come in un film di 007, un decesso quantomeno misterioso. Malgrado l' ambasciata italiana a Parigi si sia affrettata a parlare di «cause naturali» per la morte del funzionario di origine salentina Massimo Insalata, la procura francese ieri ha aperto un' inchiesta.

La parola d' ordine è «fare chiarezza». A distanza di un giorno, crescono i dubbi sulle circostanze per cui il 50enne si trovasse a Parigi in quella zona, alimentati dal sospetto che le autorità italiane abbiano fornito troppo frettolosamente una diagnosi, decretando che l' uomo sia stato stroncato da un infarto in mezzo alla strada.

 

Trovato nella notte tra domenica e lunedì con una ferita ancora sanguinante sotto il mento, l' agente segreto di Santa Maria di Leuca - tale sarebbe - era invece sdraiato in una pozza di vomito vicino al suo hotel-appartamento, nel 18° arrondissement di Parigi. Siamo a nord della capitale francese, nel frastagliato quartiere di Montmartre. I pompieri hanno cercato di rianimarlo intorno all' 1,30 del mattino di lunedì. Invano. Cosa ci faceva lì? «Ci siamo visti appena un mese fa in Salento», ha detto ieri il fratello.

 

la nuova sede dei servizi segreti a roma piazza dante foto del sito degradoesquilino

Arrivato nel «rifugio» di Parigi il 3 maggio, stando al racconto del direttore dell' hotel, era decollato dall' aeroporto di Roma per Roissy-Charles-de-Gaulle nella stessa data, secondo le prove documentali. La versione filtrata dall' ambasciata è che si trovasse in Francia per seguire corsi di lingua. Il 50enne portava invece con sé un biglietto da visita che menzionava il numero di telefono relativo al suo ufficio, ossia la presidenza del Consiglio dei ministri. Facile risalire a Roma.

 

A quel punto, la versione francese sarebbe stata: «Membro di uno dei servizi di intelligence italiani», confermano al Giornale fonti di sicurezza transalpine. Questo risulta a Parigi. In Italia, sappiamo che l'attribuzione della qualifica di ufficiale o di agente di pubblica sicurezza ad appartenenti di Dis, Aise e Aisi spetta al direttore generale del Dipartimento.

la nuova sede dei servizi segreti a roma piazza dante foto del sito degradoesquilino

 

Il Dis, appunto: con l'Agenzia d'intelligence per la sicurezza interna (Aisi) e l' equivalente per l' estero (Aise) tutte sotto la responsabilità della presidenza del Consiglio, quindi del premier Giuseppe Conte, che in merito non ha rilasciato dichiarazioni. La polizia ha però trovato nella cassaforte d'albergo dove alloggiava l' agente una chiave di sicurezza crittografata, una busta contenente 1.700 euro in 85 biglietti da venti, una chiave Usb, un adattatore per scheda SD (cioè memoria rimovibile) e una scheda SD. Immaginare che fosse in gita è quindi improbabile.

 

La stazione di polizia locale, il 2° distretto di polizia giudiziaria e la polizia tecnica e scientifica hanno effettuato le prime indagini nella notte tra domenica e lunedì e sono tuttora al lavoro. Complotto? Nessun commento da Palazzo Chigi. Cresce però l' ipotesi che il 50enne servisse l'Aise, ossia l' erede del Sismi, l'agenzia adibita alle attività di spionaggio e gestione delle informazione per la sicurezza «che si svolgono al di fuori del territorio nazionale, a protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali dell' Italia».

SERVIZI SEGRETI A ROMA

 

La notizia della morte di Massimo Insalata è giunta poche ore dopo l'inaugurazione romana della già ribattezzata Langley italiana: la «sede unitaria del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica» posizionata all'Esquilino. Nuova casa degli 007 nostrani.

 

A dare la notizia della morte, con i dettagli sul contenuto della cassaforte, è stato però il settimanale francese Le Point, lunedì sera. Possibile? «La nostra intelligence è e rimarrà presidio di democrazia, espressione di cultura democratica e a buon diritto può anche rivendicare di porsi come modello di efficienza», le parole sibilline di Conte al taglio del nastro dei 60mila metri quadri che ospiteranno 8mila sistemi iper-tecnologici, 2mila chilometri di cavi e un migliaio di agenti.

 

L'esigenza di concentrare le diverse articolazioni dei Servizi in un'unica sede risale al 2009. Dieci anni dopo il maxi-palazzo apre le porte. Ma il caso di un agente italiano morto, apparentemente in viaggio-studio a Parigi, inaugura un nuovo giallo internazionale ancora tutto da chiarire. Lascia la moglie e tre figlie.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...