
QUANTI DISTRIBUTORI A RISCHIO ESPLOSIONE CI SONO IN ITALIA? – L’INCIDENTE AL QUARTIERE PRENESTINO DI ROMA, DOVE È SALTATO IN ARIA UN DEPOSITO DI GAS, APRE IL DIBATTITO SUGLI IMPIANTI TROPPO VICINI AI CENTRI ABITATI: IN TEORIA LA LEGGE FISSA LA DISTANZA MINIMA DI SICUREZZA DA STRADE ED EDIFICI A 80 METRI. MA LE CONCESSIONI SONO DATATE E IL LIVELLO DI URBANIZZAZIONE DELLE PERIFERIE È DECUPLICATO - IN ITALIA CI SONO 4.564 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI GPL COME QUELLO DEL PRENESTINO, CRESCIUTI DEL 10% NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI…
@la.repubblica A Roma, in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino, è esploso un distributore di benzina. È successo intorno alle 8 di mattina di venerdì 4 luglio. L’incidente ha provocato un forte boato e una densa colonna di fumo, percepiti in molte zone della Capitale. Ci sono feriti. Ecco le immagini della seconda esplosione. #romaest #esplosioneroma ? suono originale - la.repubblica
Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
roma, esplosione ad un distributore di benzina a via dei gordiani foto lapresse 4
Il giorno dopo le macerie in via dei Gordiani, la pensilina del distributore volata a 500 metri di distanza, i pezzi di lamiera sparsi ovunque, le finestre dei palazzi adiacenti implosi, i controsoffitti di negozi e uffici crollati, i livelli di diossina nell'aria, impongono prepotentemente un interrogativo:
ma se l'impianto saltato in aria era regolarmente autorizzato, se la distanza da strade ed edifici era rispettata, come è possibile che l'effetto dell'esplosione sia stato così devastante, abbia provocato così tanti feriti e solo per miracolo non abbia fatto una strage?
esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 4
Valeria Di Sarli, ingegnera dell'Istituto di scienze e tecnologie per l'energia e la mobilità sostenibili del Cnr, risponde così: «Quanto accaduto a Roma è, con ogni probabilità, il risultato di un errore umano.
[…] Tuttavia, senza voler creare allarmismi, è evidente che esiste un problema legato alla gestione dei distributori di gpl […]».
Che pochi non sono e, ovunque, sono situati in quartieri periferici a una distanza dalla sede stradale e dagli edifici che — come prevede la legge — varia dai 15 agli 80 metri a seconda dei metri cubi del deposito.
Come quello del Prenestino in Italia ci sono 4.564 impianti di distribuzione di gpl (senza self-service perché questo, come misura di sicurezza in più, è vietato), molti autorizzati da tempo ma cresciuti del 10 per cento negli ultimi cinque anni con il diffondersi delle auto a doppia alimentazione […].
«Affermare che bisognerebbe spostare tutti gli impianti fuori dai centri urbani è una semplificazione e, per certi versi, anche un'ipotesi irrealistica - osserva l'ingegnera Di Sarli - Bisognerebbe piuttosto chiedersi se gli utenti sarebbero disposti a percorrere distanze significative soltanto per fare rifornimento.
Credo sia necessario trovare un compromesso. È altrettanto importante interrogarsi sulle condizioni di chi lavora in questi impianti o li rifornisce: si tratta di attività che richiedono un'elevata lucidità e che comportano inevitabilmente stress e affaticamento. Sono fattori da non sottovalutare quando si maneggia un gas come il gpl che - per semplificare - è liquido all'interno della cisterna ma, una volta rilasciato, si disperde immediatamente nell'atmosfera. Forse è giunto il momento di riconsiderare alcune concessioni».
ESPLOSIONE IMPIANTO GPL IN VIA DEI GORDIANI, ROMA
Perché molte delle autorizzazioni regolarmente firmate dai Comuni e nel pieno rispetto della legge sono assai datate e, nel frattempo, il livello di urbanizzazione delle periferie è decuplicato, con palazzi, negozi, supermercati, persino scuole e centri sportivi (come al Prenestino) che si sono sempre più pericolosamente avvicinati agli impianti, di fatto sempre meno isolati.
C'è un dato che stride su tutti: distanza di sicurezza da strade ed edifici fissata dalla legge a non più di 80 metri, l'invito rinnovato ancora ieri dalla Protezione civile a rimanere in casa con le finestre chiuse e a condizionatori spenti per chi abita fino a tre chilometri dal luogo del disastro.
«Mi pare la rappresentazione evidente che venerdì, oltre all'impianto di via dei Gordiani, sono esplose anche tutte le contraddizioni sulle norme relative a questo tipo di installazioni — dice Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio — Dalle mappature degli impianti che stanno venendo fuori si evince come queste strutture (seppure all'aperto) sono sempre più in mezzo ad abitazioni e ad attività non fosse altro perché sono le case ad avanzare verso di loro.
esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 3
Vale per il gpl ma anche per gli impianti di benzina e gasolio, li abbiamo espulsi dai centri urbani verso le periferie ma la verità è che abbiamo espulso verso quei quartieri anche una enorme fetta di popolazione a basso reddito. Alle periferie accolliamo adesso pure questo rischio».
Decongestionare il territorio, studiosi e tecnici concordano, è l'unica soluzione possibile: «Mappatura aggiornata degli impianti, messa in sicurezza, revisione delle autorizzazioni più datate. E redistribuzione di quelli troppo vicini alle case».
esplosione in via dei gordiani a roma 3
ESPLOSIONE IMPIANTO GPL IN VIA DEI GORDIANI, ROMA
ESPLOSIONE IMPIANTO GPL IN VIA DEI GORDIANI, ROMA
LA SCUOLA DI VIA DEI GORDIANI DANNEGGIATA DALL ESPLOSIONE DEL DISTRIBUTORE DI GPL
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