impianto distributore distributori gpl italia via dei gordiani

QUANTI DISTRIBUTORI A RISCHIO ESPLOSIONE CI SONO IN ITALIA? – L’INCIDENTE AL QUARTIERE PRENESTINO DI ROMA, DOVE È SALTATO IN ARIA UN DEPOSITO DI GAS, APRE IL DIBATTITO SUGLI IMPIANTI TROPPO VICINI AI CENTRI ABITATI: IN TEORIA LA LEGGE FISSA LA DISTANZA MINIMA DI SICUREZZA DA STRADE ED EDIFICI A 80 METRI. MA LE CONCESSIONI SONO DATATE E IL LIVELLO DI URBANIZZAZIONE DELLE PERIFERIE È DECUPLICATO - IN ITALIA CI SONO 4.564 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI GPL COME QUELLO DEL PRENESTINO, CRESCIUTI DEL 10% NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI…

@la.repubblica A Roma, in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino, è esploso un distributore di benzina. È successo intorno alle 8 di mattina di venerdì 4 luglio. L’incidente ha provocato un forte boato e una densa colonna di fumo, percepiti in molte zone della Capitale. Ci sono feriti. Ecco le immagini della seconda esplosione. #romaest #esplosioneroma ? suono originale - la.repubblica

 

 

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/07/06/news/impianti_a_gas_gpl_pericoli_esplosione_roma-424713650/

 

roma, esplosione ad un distributore di benzina a via dei gordiani foto lapresse 4

Il giorno dopo le macerie in via dei Gordiani, la pensilina del distributore volata a 500 metri di distanza, i pezzi di lamiera sparsi ovunque, le finestre dei palazzi adiacenti implosi, i controsoffitti di negozi e uffici crollati, i livelli di diossina nell'aria, impongono prepotentemente un interrogativo:

 

ma se l'impianto saltato in aria era regolarmente autorizzato, se la distanza da strade ed edifici era rispettata, come è possibile che l'effetto dell'esplosione sia stato così devastante, abbia provocato così tanti feriti e solo per miracolo non abbia fatto una strage?

 

 

esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 4

Valeria Di Sarli, ingegnera dell'Istituto di scienze e tecnologie per l'energia e la mobilità sostenibili del Cnr, risponde così: «Quanto accaduto a Roma è, con ogni probabilità, il risultato di un errore umano.

 

[…] Tuttavia, senza voler creare allarmismi, è evidente che esiste un problema legato alla gestione dei distributori di gpl […]».

 

Che pochi non sono e, ovunque, sono situati in quartieri periferici a una distanza dalla sede stradale e dagli edifici che — come prevede la legge — varia dai 15 agli 80 metri a seconda dei metri cubi del deposito.

 

DISTRIBUTORI GPL IN ITALIA

Come quello del Prenestino in Italia ci sono 4.564 impianti di distribuzione di gpl (senza self-service perché questo, come misura di sicurezza in più, è vietato), molti autorizzati da tempo ma cresciuti del 10 per cento negli ultimi cinque anni con il diffondersi delle auto a doppia alimentazione […].

 

«Affermare che bisognerebbe spostare tutti gli impianti fuori dai centri urbani è una semplificazione e, per certi versi, anche un'ipotesi irrealistica - osserva l'ingegnera Di Sarli - Bisognerebbe piuttosto chiedersi se gli utenti sarebbero disposti a percorrere distanze significative soltanto per fare rifornimento.

 

Credo sia necessario trovare un compromesso. È altrettanto importante interrogarsi sulle condizioni di chi lavora in questi impianti o li rifornisce: si tratta di attività che richiedono un'elevata lucidità e che comportano inevitabilmente stress e affaticamento. Sono fattori da non sottovalutare quando si maneggia un gas come il gpl che - per semplificare - è liquido all'interno della cisterna ma, una volta rilasciato, si disperde immediatamente nell'atmosfera. Forse è giunto il momento di riconsiderare alcune concessioni».

 

ESPLOSIONE IMPIANTO GPL IN VIA DEI GORDIANI, ROMA

Perché molte delle autorizzazioni regolarmente firmate dai Comuni e nel pieno rispetto della legge sono assai datate e, nel frattempo, il livello di urbanizzazione delle periferie è decuplicato, con palazzi, negozi, supermercati, persino scuole e centri sportivi (come al Prenestino) che si sono sempre più pericolosamente avvicinati agli impianti, di fatto sempre meno isolati.

 

C'è un dato che stride su tutti: distanza di sicurezza da strade ed edifici fissata dalla legge a non più di 80 metri, l'invito rinnovato ancora ieri dalla Protezione civile a rimanere in casa con le finestre chiuse e a condizionatori spenti per chi abita fino a tre chilometri dal luogo del disastro.

 

«Mi pare la rappresentazione evidente che venerdì, oltre all'impianto di via dei Gordiani, sono esplose anche tutte le contraddizioni sulle norme relative a questo tipo di installazioni — dice Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio — Dalle mappature degli impianti che stanno venendo fuori si evince come queste strutture (seppure all'aperto) sono sempre più in mezzo ad abitazioni e ad attività non fosse altro perché sono le case ad avanzare verso di loro.

esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 3

 

Vale per il gpl ma anche per gli impianti di benzina e gasolio, li abbiamo espulsi dai centri urbani verso le periferie ma la verità è che abbiamo espulso verso quei quartieri anche una enorme fetta di popolazione a basso reddito. Alle periferie accolliamo adesso pure questo rischio».

 

Decongestionare il territorio, studiosi e tecnici concordano, è l'unica soluzione possibile: «Mappatura aggiornata degli impianti, messa in sicurezza, revisione delle autorizzazioni più datate. E redistribuzione di quelli troppo vicini alle case».    

esplosione in via dei gordiani a roma 3ESPLOSIONE IMPIANTO GPL IN VIA DEI GORDIANI, ROMA ESPLOSIONE IMPIANTO GPL IN VIA DEI GORDIANI, ROMA LA SCUOLA DI VIA DEI GORDIANI DANNEGGIATA DALL ESPLOSIONE DEL DISTRIBUTORE DI GPLesplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 1esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 6esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 2esplosione impianto gpl in via dei gordiani, roma 5

IMPIANTO GPL DI VIA DEI GORDIANI A ROMA

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)