leosini doina matei vanessa russo

LA RAGAZZA CON L’OMBRELLO - IL RACCONTO CHE DOINA MATEI, CHE UCCISE VANESSA RUSSO, SCRISSE CON FRANCA LEOSINI: “DENTRO HO L’ECO DI UN URLO CHE LACERA” - LE NOTTI SUL MARCIAPIEDE E “QUELLE MANI SPORCHE DI SPERMA E DI SPREZZO: MI INSUDICIAVANO IL CORPO, MA L’ANIMA ERA ALTROVE”

ESTRATTI DAL RACCONTO “LA RAGAZZA CON L’OMBRELLO” DI DOINA MATEI

LEOSINI DOINA MATEILEOSINI DOINA MATEI

 

Paura. Quell’ombrello, contro la paura. Me la portavo dentro, quella paura, come una pianta con radici profonde. E l’ombrello era lì, tetto, riparo, protezione, difesa.

(…)

 

Per me ebbe prima suoni confusi, la Paura. Suoni cupi e indistinti, fino a quando presero sostanza e corpo sul volto illividito di mia madre. A Bucarest era la seconda metà degli anni Novanta, quando questo accadeva. E a Bucarest – dove ero nata nel 1985, quarta di cinque figli – la mia famiglia, insieme alla città tutta, sopravviveva in affanno. (…)

 

DOINA MATEI RACCONTODOINA MATEI RACCONTO

Non ci fu festa, in famiglia, per i miei quattordici anni: sono pochi all’anagrafe, quattordici, molti quando le difficoltà e i disagi invecchiano i tuoi giorni. Com’ero io a quattordici anni? Molto carina, credo. Me lo diceva lo specchio. Me lo dicevano gli sguardi unti dei ricchi e noti maiali del quartiere.

 

Un giorno prese a dirmelo, convincente e dolcissimo, anche un ragazzo. Ventidue anni, Valentin era carino e gentile, le sue attenzioni adulte mi facevano sentire grande e importante. Io forse non lo amavo, ma cosa ne vuoi sapere a quattordici anni dell’amore! (…)

 

Quando arrestano il tuo uomo e tu non sai perché, il cuore ti si ferma nel petto. Rubava, Valentin. (…)

Avevo diciassette anni e due bambini da crescere, ma scelsi di rimanere sola in un mondo nel quale sapevo muovermi come un cieco senza il cane guida. (…)

 

Me li ricordo tutti, questi “amici”: così umani e gentili; così premurosi e solerti; così amorevolmente attenti ai miei problemi e al benessere mio e dei miei bambini: così partecipi della necessità assoluta che io avevo di possedere una casa tutta mia, per realizzare il sogno di tenere i miei figli con me. Un sogno che – bastava lo volessi! – era così facile, ma così facile e semplice da realizzare, da non meritare neppure il disturbo di sognare. Dai, vieni, ti portiamo in Italia! (…)

vanessa russo vanessa russo

 

Paura e orrore. Un’occhiata, un prezzo, un patto. E poi l’incognita perenne di un volto, forse maschera di un maniaco crudele. Vivevo le notti di marciapiede con lo strazio umiliato di una rinnovata violenza. Fradicia di me stessa, ogni volta, ogni volto, ogni incontro volevo vomitare.

 

Quelle mani sporche di sperma e di sprezzo mi insudiciavano il corpo, ma l’anima era altrove, volava alta e lontana. Quella melma, quel fango che mi scorreva addosso – mi ripetevo – erano cemento e calce per costruire il mio sogno più grande, la casa per i miei bambini. E quel pensiero forte, costante, un’ossessione quasi, mi aiutava a reggere l’umiliazione e la violenza di quel lurido mercato di carne. (…)

LEOSINI DOINA MATEI VANESSA RUSSOLEOSINI DOINA MATEI VANESSA RUSSO

 

Mi avevano raccontato piazza di Spagna, il trionfo di colore delle azalee, quella luce speciale che attraversa la grande scalinata. Un ricordo da non mancare. Con una compagna di lavoro, decidemmo di prendercela, quella mattinata, come due turiste svagate. Il cielo brontolava di nuvole quella mattina. Avevo con me l’ombrello. (…)

 

Folla nel vagone. Solita calca idiota davanti alla porta in prossimità di fermate. Serro la mano sulla sbarra che costeggia i gradini. Una ragazza sguscia veloce sotto il mio braccio, mi si piazza davanti. Stazione Termini, la metro si arresta. (…)

 

Dentro ho l’eco di un urlo che lacera, vedo la ragazza mettersi la mano sul volto. (…)

 

doina matei con l ombrello nella metrodoina matei con l ombrello nella metro

Era romana, Vanessa, aveva ventitré anni e il sorriso malinconico e buono. L’ho rubato da una foto su un giornale, quel sorriso, perché nulla di lei ricordo per quei minuti tempestosi nei quali le nostre vite si sono sfiorate, per saldarsi per sempre in un nodo violento.

doina matei arrestatadoina matei arrestatadoina matei a destradoina matei a destra

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

luca zaia matteo salvini giorgia meloni

PRONTI? VIA: LE GRANDI MANOVRE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO SONO PARTITE. MATTEO SALVINI SOSTIENE CHE IL VERTICE DI OGGI A PALAZZO CHIGI SULLE CANDIDATURE SIA “ANDATO BENISSIMO”. MA A ZAIA FRULLANO I CABASISI E STA PENSANDO DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DELLA LIGA VENETA. SE MELONI E SALVINI METTONO IN CAMPO IL FRATELLO D’ITALIA LUCA DE CARLO, IL “DOGE” LO ASFALTA ALLE URNE – CAOS PD: NELLA ROSSA TOSCANA ELLY SCHLEIN FA UNA FIGURACCIA ED È COSTRETTA A FARE PIPPA DI FRONTE AL CONSENSO DI EUGENIO GIANI – PER CHI SUONA LA CAMPANIA? IL SINDACO DI NAPOLI, MANFREDI, TRATTA CON DE LUCA E CONTE. E ELLY È FUORI DAI GIOCHI…