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UN RAPIMENTO E MOLTI COMPLICI - ANCHE ETTY PELEG, EX MOGLIE DI SHMUEL PELEG E NONNA MATERNA DI EITAN, È INDAGATA PER IL SEQUESTRO DEL BAMBINO DI 6 ANNI: PER LO ZIO PATERNO, LA DONNA ERA IN ITALIA PER PARTECIPARE AL RAPIMENTO ED È PARTITA IL GIORNO PRIMA CHE IL BIMBO VENISSE PORTATO IN ISRAELE – OLTRE AI SOSPETTI DI UNA COMPLICITÀ DI PERSONAGGI LEGATI AI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI, SPUNTA UN MISTERIOSO “UOMO CON I BAFFI” CON CUI EITAN ERA STATO COSTRETTO A…

1.CASO EITAN, ANCHE LA NONNA MATERNA È INDAGATA PER SEQUESTRO

Da "www.tgcom24.mediaset.it"

 

Etty Peleg, la nonna materna di eitan

Anche Etty Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg e nonna materna di Eitan, è indagata per il sequestro del bambino di 6 anni. Il piccolo, affidato dal tribunale alla zia paterna, è stato portato in Israele con un volo privato l'11 settembre dal nonno. L'allarme dato dalla zia dopo che il nipote non è rientrato a casa al termine di una visita concordata tra le due famiglie.

 

A sostenere la partecipazione anche della nonna materna nel rapimento era già stato nei giorni scorsi, lo zio paterno, Or Nirko,  marito delle zia Aya Biran. "La nonna materna di Eitan, Etty, era in Italia ed è parte del rapimento", aveva infatti detto, spiegando che la donna sosteneva "di essere rientrata in volo in Israele il giorno prima, questo a quanto pare per non essere esposta alla accusa di complicità".

 

SHMUEL E TAL PELEG

L'uomo ha poi aggiunto di "non credere che Eitan arrivi a comprendere di essere stato stato rapito. Mi immagino che la famiglia materna lo abbia persuaso che lui è tornato da una vacanza e che non sappia del reato compiuto a suo danno. Potete immaginarvi come ci sentiamo".

 

2. EITAN: L'EX MOGLIE E IL MAGO SUL WEB, I SOSPETTI SUI COMPLICI DEL NONNO SEQUESTRATORE

Estratto dell'articolo di Paolo Berizzi,Sharon Nizza per "www.repubblica.it"

 

Chissà se tra gli eventuali, possibili complici del nonno salterà fuori che c'era anche "l'uomo che cambia i baffi", così si era presentato a Eitan. Non proprio un "mago", o forse sì. Perché agli occhi e nel mondo svuotato di un bambino di 6 anni proveniente dalla morte, chiamato a riconnettersi con la vita senza più genitori, senza il fratellino, e con due famiglie lontane, nonni e zii che lo tirano per la giacchetta, qualsiasi cosa può sembrare magica: anche uno sconosciuto che spunta dallo schermo di un tablet per tempestarlo di domande.

eitan

 

Il cosiddetto mago dei baffi

Era metà luglio o giù di lì. Lui, Eitan, seduto in macchina. Il "mago dei baffi", da remoto. Dopo uno dei tanti incontri coi nonni materni prescritti dal tribunale per "garantire rapporti significativi con tutti i familiari" il bambino conteso rientra nella villetta di Rotta di Travacò e scoppia in lacrime davanti a zia Aya e al marito Or Nirko. "Ci raccontò che l'incontro in web cam con quel signore era stato pesante", dice il marito di Aya (nominata tutrice legale del bambino dopo la tragedia del Mottarone). "Eitan non sapeva chi fosse quella persona che si era qualificata in quel modo fantasioso. Il colloquio era durato due ore: WhatsApp o Zoom, non ricordo. Il bambino era sull'auto della nonna materna".

la famiglia di eitan 5

 

Il ruolo della nonna materna

La signora Esther Cohen, detta Etti. L'ex moglie di Shmuel Peleg, ovvero il nonno accusato di sequestro di persona aggravato perché sabato scorso prende il nipotino a Pavia e lo porta in Israele con un jet privato decollato da Lugano. Se al piano abbia preso parte - per ora sono voci ancora senza riscontro - anche nonna Etti lo stanno verificando gli agenti della Squadra mobile di Pavia coordinati dal procuratore Mario Venditti e dal sostituto Valentina De Stefano. Ma torniamo al colloquio col "mago". Di quella e di altre "chiacchierate", diciamo, non graditissime a Eitan, zia Aya e Or Nirko avevano informato la giudice tutelare di Pavia: la stessa giudice che l'11 agosto, annusando l'aria, aveva emanato un decreto in cui vietava l'espatrio a Eitan salvo che in presenza o con l'autorizzazione della sua tutrice. (…)

 

 

la famiglia di eitan 3

3.INDAGATO IL NONNO DEL PICCOLO EITAN CACCIA AI COMPLICI DEL SEQUESTRO

Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

 

È caccia ai complici, a chi può aver aiutato Shmuel Peleg a fuggire dall'Italia portando con sé il nipotino di sei anni fino in Svizzera e lì imbarcarsi senza che nessuno lo ostacolasse su un aereo privato che qualche ora dopo è atterrato in Israele. Per farlo, il 58enne israeliano, da ieri indagato per sequestro di persona aggravato dalla minore età della vittima, ha eluso il divieto di espatrio che avrebbe dovuto impedire che il bambino lasciasse il suolo italiano nel pieno di una vicenda che assume sempre più i contorni di un intrigo internazionale.

il piccolo eitan

 

L'inchiesta della Procura di Pavia guidata da Mario Venditti ha già fatto importanti passi nella ricostruzione di come Peleg si è mosso sabato mattina e presto potrebbe dare luce a nuovi sviluppi. La Polizia sta seguendo le tracce lasciate dall'uomo da Travacò Siccomario fino a Lugano, a 151 chilometri di distanza dal paese in provincia di Pavia dove Eitan stava trascorrendo questo momento difficile della sua breve ma già drammatica esistenza.

 

la famiglia di eitan 1

Non va dimenticato che tutti i protagonisti di questa storia sono vittime dirette o indirette della tragedia della funivia del Mottarone che il 23 maggio scorso è costata la vita di 14 persone che, dopo i lunghi divieti legati alla pandemia, volevano solo trascorrere in montagna la bella domenica di primavera. Nello schianto della cabina, dovuto alla rottura della fune traente e ai freni di emergenza criminalmente disattivati, sono morti i genitori, il fratellino di appena due anni e anche i bisnonni paterni di Eitan, l'unico miracolosamente rimasto solo ferito grazie al padre che gli ha fatto scudo con il proprio corpo. Il dramma ha spezzato in due ciò che è rimasto della famiglia di Eitan.

 

i genitori di eitan

Da una parte i parenti materni che vivono in Israele, dall'altra quelli paterni che, sommando strazio a strazio, si stanno consumando in una battaglia legale sull'affidamento del bambino. Anche se c'è chi intravede maliziosamente dietro la faida l'interesse per i cospicui risarcimenti che otterrà il piccolo e le generose donazioni che ha già ricevuto da tutto il mondo. Sospetti che tutti respingono sdegnosamente. In questo scenario va inquadrata l'azione di Shmuel Peleg che ha perso una figlia, il genero e un nipotino. L'uomo, militare dell'esercito israeliano in pensione e consulente di un'azienda di elettronica, si è presentato poco dopo le 11.30 alla porta dell'abitazione della zia paterna di Eitan, Aya Biran, dove il bimbo ha vissuto da quando è uscito dall'ospedale, per uno dei consueti incontri autorizzati dal giudice tutelare. È l'ultima volta che la zia ha visto Eitan.

LA FAMIGLIA DISTRUTTA SULLA FUNIVIA

 

Peleg e il nipotino si sono allontanati a bordo dell'auto presa a noleggio da Peleg all'aeroporto di Malpensa al suo arrivo in Italia. Ai suoi legali, gli avvocati Sara Carsaniga, Paolo Polizzi e Palo Sevesi, ha detto che appena si è convinto che il bambino era in «cattive condizioni mentali e fisiche», ha deciso di sottrarlo a quel procedimento giudiziario sulla sua tutela che ritiene zeppo di irregolarità e portarlo in un ospedale di Tel Aviv.

 

la famiglia di eitan 4

«Le azioni di prepotenza sono sempre sbagliate», affermano i suoi legali, secondo i quali il loro assistito ha agito «d'impulso» dopo «aver tentato invano per mesi di portare la voce della famiglia materna nel procedimento civile di nomina del tutore», ma sono convinti che possa ritornare «ad avere fiducia nelle istituzioni Italiane». In un paio d'ore, Peleg ha percorso l'autostrada varcando il confine con la Svizzera quasi certamente a Chiasso. Evidentemente senza alcun controllo, nonostante il Tribunale di Pavia avesse diramato in Svizzera e in tutta l'area Shengen un divieto di espatrio che riguardava il bambino.

 

la famiglia di eitan 2

Nessun problema nemmeno all'aeroporto di Lugano dove nonno e nipote hanno preso il costoso volo decollato nel pomeriggio. Gli inquirenti sono convinti che una fuga del genere non possa essere pianificata ed organizzata all'ultimo momento da un nonno disperato e, sostiene Or Niko, marito di Aya, con l'aiuto della ex moglie Esther Choen, che al Mottarone ha perso i genitori ma che sarebbe tornata in Israele prima di sabato. I sospetti puntano anche a personaggi legati ai servizi segreti israeliani in rapporti diretti o indiretti con l'uomo. Per fare chiarezza, il procuratore Venditti e il sostituto Valentina De Stefano potrebbero avviare una rogatoria in Svizzera.

eitan unico sopravvissuto del mottaroneUltima foto con Eitanzia paterna eitanI genitori di Eitantal peleg amit biran e i figli tom e eitanLa famiglia di Eitanstriscioni per eitan

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