rita dalla chiesa giorgia meloni

“MA LA DALLA CHIESA DA QUANDO È DIVENTATA FASCISTA?” – RITA DALLA CHIESA DIFENDE GIORGIA MELONI (“CATTIVERIE GRATUITE. LA TEMONO PER LA SUA CRESCITA ELETTORALE”) E GLI ODIATORI SOCIAL SI SCATENANO: “IL PADRE SI RIGIRA NELLA TOMBA”, “MA STA VECCHIA SCARPA ANCORA PARLA? VOMITO”, “E SE LO DICE UNA CHE SI È VENDUTA AL MANDANTE DELL’OMICIDIO DEL PADRE PUR DI LAVORARE IN TV, C’È DA CREDERCI” – E LA CONDUTTRICE SI INCAZZA E FA PARTIRE LE DENUNCE…

Luca Sablone per www.ilgiornale.it

 

rita dalla chiesa foto di bacco

È la solita sinistra nostrana, che si affretta a dare patenti e ad attaccare etichette agli avversari politici senza però rendersi conto che nel proprio mondo ingloba chi non disdegna affatto l'insulto e la volgarità. L'ultimo esempio è lampante. Rita Dalla Chiesa si è schierata dalla parte di Giorgia Meloni per la valanga di odio ricevuta in seguito agli ottimi risultati maturati in occasione delle elezioni amministrative. Alt, però: per la galassia rossa ciò non è tollerabile, tanto da scatenare altrettanto livore contro la conduttrice.

 

L'odio rosso

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 3

Rita Dalla Chiesa aveva invitato tutti a riportare la questione politica in un sano dibattito, evitando invettive sul personale e soprattutto epiteti che denigrano l'immagine piuttosto che confrontarsi sul merito della questione. E aveva provato ad analizzare i motivi per cui la sinistra prova una paura del genere verso Giorgia Meloni: "Le cattiverie nei suoi confronti sono gratuite ma hanno anche una motivazione politica: la verità è che temono la sua crescita elettorale".

 

È bastato questo per far scatenare gli odiatori rossi, che sui social non hanno perso tempo per rivolgere parole e accuse spregevoli all'indirizzo della conduttrice. Il punto è sempre lo stesso: alcuni messaggi hanno assunto un tono molto aggressivo e hanno addirittura tirato in ballo la morte di suo padre e la propria carriera televisiva. Il che va oltre il legittimo dissenso, che andrebbe espresso nei limiti del rispetto dell'interlocutore.

 

rita dalla chiesa

Come riportato da Libero, c'è chi con nonchalance ha chiamato in causa la figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: "Questa fa rivoltare suo padre nella tomba". Anche un altro utente ha affermato che il padre "si starà rivoltando nella tomba" per il comportamento della figlia: "Lui è morto per combattere il malaffare e lei difende un partito con parecchi condannati proprio per malaffare". Qualcuno si è permesso di scrivere che il generale "si sarebbe vergognato" perché sua figlia "approva la violenza e la cattiveria" della Meloni.

 

giorgia meloni al comizio di vox in spagna 2

"Ma la Dalla Chiesa da quando è diventata fascista?", si chiede una donna sui social. Non poteva mancare la teoria secondo cui la leader di Fratelli d'Italia sarebbe fascista e la conduttrice, solo per averla difesa, lo è di conseguenza. Il tutto accompagnato da veleno vigliacco: "Ma sta vecchia scarpa ancora parla? Vomito". Infine l'accusa choc: "E se lo dice una che si è venduta al mandante dell'omicidio del padre pur di lavorare in tv, c'è da crederci".

 

Le denunce

rita dalla chiesa

In questi casi si è portati a dire di lasciar perdere, di non dare considerazione e attenzione agli odiatori da tastiera. C'è però un punto su cui non si può sorvolare: il vomito ricevuto prima o poi va punito perché la propria immagine viene infangata. Ecco perché Rita Dalla Chiesa ha annunciato la volontà di muoversi per vie legali: "Sono veramente stanca, ora basta. Queste frasi sono da denuncia e intendo andare dai carabinieri a farlo".

 

giorgia meloni al comizio di vox in spagna

La colpa della conduttrice? Essersi schierata dalla parte di una donna di centrodestra a cui (pensate un po' che strano) le donne di sinistra non avevano espresso solidarietà per le ingiurie ricevute. "Lo rifarei ancora. Del resto nella mia vita io ho difeso anche tante donne di sinistra. Ma se ti azzardi a farlo con la Meloni, allora ti attaccano, diventi 'colpevole', una donna di serie B", ha fatto notare Rita Dalla Chiesa. Che ha messo ben in risalto il buonismo a intermittenza della galassia rossa a cui ormai siamo abituati.

rita dalla chiesarita dalla chiesa al marerita dalla chiesarita dalla chiesa rete4RITA DALLA CHIESA

 

giorgia meloni al comizio di vox in spagna. giorgia meloni 2giorgia meloni 4giorgia meloni al comizio di vox in spagnagiorgia meloni 4giorgia meloni 3giorgia meloni 3giorgia meloni 5giorgia meloni 1giorgia meloni 2rita dalla chiesa

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....