roma - i roghi tossici degli accampamenti nomadi

ANCHE ROMA HA LA SUA "TERRA DEI FUOCHI" E LA COLPA E' DEI ROM – IL NUOVO DOSSIER DELL’ARPA: “AUMENTANO I VALORI DI VELENI RILASCIATI NELL’ARIA A CAUSA DEI ROGHI TOSSICI, IN PARTICOLARE NEI PRESSI DI CAMPI NOMADI” - IL DEGRADO DELLA CAPITALE TRA RIFIUTI , ACQUA MALEODORANTE, PLASTICA BRUCIATA E DIOSSINE DA DEPOSITAMENTO...

1 - BENVENUTI NEL CAMPO DELL' ILLEGALITÀ

Mar. Tag. per “il Tempo”

 

ROMA - I ROGHI TOSSICI DEGLI ACCAMPAMENTI NOMADI

Controlli a tappeto e tolleranza zero. È la linea dura delle forze dell' ordine a pochi giorni dall' arresto dei due rom, Mario Seferovic e Maikon Bilomante Halilovic, per il presunto stupro di due minorenni romane.

 

E proprio nel campo di via Salone, periferia est di Roma, dove risiedevano i due bosniaci è avvenuto, ieri mattina, un blitz che ha visto impegnati oltre 100 militari tra carabineri del comando Provinciale di Roma, il Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria e il Nucleo Operativo Ecologico dell' 8° reggimento Lazio.

 

risolvere il problema si erano allacciati abusivamente alla rete elettrica con una rete "fai da te" priva di ogni sistema di sicurezza. Dieci persone sono sta tre trovate senza documenti d' identità e accompagnate in caserma per l' identificazione.

Per due di loro la Prefettura valuterà l' espulsione dal territorio nazionale.

Controlli anche su 35 veicoli, tra auto e furgoni presenti nel campo, di cui cinque sequestrati perché sprovvisti di assicurazione e non in regola con la documentazione. Subito dopo i controlli i carabinieri, insieme al NOE (Nucleo ope rativo ecologico) e con l' ausilio del personale tecn i c o dell' Acea, sono stati inoltre rilevate importanti violazioni sulle norme in materia ambientale per le quali sarà richiesto il ripristino dello stato dei luoghi.

 

ROMA - I ROGHI TOSSICI DEGLI ACCAMPAMENTI NOMADI

La presenza e i controlli massici da parte delle forze dell' ordine hanno creato non poco scompiglio fra la comunità del campo rom di via di Salone. «In mezzo ai controlli dei carabinieri ci siamo capitati tutti. È colpa di questi due ragazzi ni che hanno sbagliato facendo quelle cose orribili a quelle ragazze. La comunità però non c' entra». - dichiara una giovane rom - «Non abbiamo mai avuto rapporti né con la madre che risiede ancora qui, né con Mario. Anche perché non c' era mai a casa, stava sempre in giro e se lo vedevi passare era solo raramente e di notte».

 

Nel campo, dove tra arrugginiti moduli abitativi, montagne di spazzatura, di rifiuti bruciati e rigagnoli d' acqua maleodoranti, giocano i bambini, il degrado è imperante. Il Tempo è entrato nel campo di via Salone per documentare lo stato di degrado in cui versa.

Salta subito all' occhio la quantità di materiale plastico bruciato, ciò che resta dei roghi tossici che da tempo esasperano e intossicano i residenti del IV Municipio.

Ogni giorno fra questa gen te, la rabbia cresce al pari dei veleni sprigionati dal campo.

 

E proprio ieri il coordinamento d' azione del IV Municipio ha affisso in bella vista uno striscione dove si legge: «Basta roghi! Volete la guerra noi siamo pronti!». Qui i cittadini sono stanchi di respirare aria malsana ai limiti della legalità.

Già a luglio scorso, dopo le denunce da parte dei residenti, l' ARPA Lazio (Agenzia regionale per la protezione ambientale),su richiesta della Regione, aveva avviato una campagna di monitoraggio dei microinquinanti presenti nella zona di via di Salone. L' area infatti risultava già allora interessata dai fumi nocivi.

 

Su questo fronte si è mosso anche il ministro Minniti, che si è dichiarato pronto a inviare l' esercito pur di mettere fine a questo scempio.

 

2 - I ROGHI ROM SONO SEMPRE PIU’ TOSSICI

ROMA - I ROGHI TOSSICI DEGLI ACCAMPAMENTI NOMADI

Mary Tagliazucchi per “il Tempo”

 

Aumentano i valori di veleni rilasciati nell’aria a causa dei roghi tossici, in particolare nei pressi di campi rom come quello di via di Salone, alla periferia Est della Capitale. Lo rivela il nuovo dossier dell’Arpa Lazio che, dopo la richiesta urgente da parte dei cittadini e dell’assessorato all’Ambiente capitolino, ha avviato una campagna di monitoraggio per determinare i pericoli derivanti dalla combustione incontrollata di materiali plastici. Il dato più preoccupante è quello dei livelli di «diossine da depositamento».

 

Nei pressi del campo di via di Salone, per esempio, il valore della tossicità dell’aria registrato è di 6.6, nettamente superiore - tanto per avere un parametro - alle linee guida utilizzate in Germania, dove il grado di «deposizione atmosferica» si attesta a quota 4. Le conclusioni delle ultime misurazioni dell’Arpa, pur nei limiti della complessità dell’area in oggetto, dove il monitoraggio è avvenuto alla presenza di sorgenti multiple di inquinamento, confermano che tali aree sono state interessate nel corso degli anni da ingenti eventi di combustione superando i valori registrati rispetto all’anno 2015, quindi un incremento del rischio per la salute delle persone.

MARIO SEFEROVIC - ALESSIO IL SINTO

 

Le diossine possono infatti determinare un «inquinamento cronico», un pericolo sanitario con riduzione e danneggiamento dei linfociti, dar luogo a eventi che si potrebbero attestare su vere «emergenze ambientali». Ed è ciò che da anni sta avvenendo proprio nei quartieri della periferia capitolina - ma non solo - che devono fare i conti e convivere con grandi campi nomadi come quello di via di Salone, dove quotidianamente vengono bruciati montagne di rifiuti plastici e quintali di cavi per estrarne il rame. Pur essendo scarsamente idrosolubili, veleni come i Polibromodifenileteri (PBDE), trovano nel terreno e nell’acqua un’ottima via di diffusione, costituendo un rischio per le falde acquifere.

 

MARIO SEFEROVIC ALESSIO IL SINTO

A maggio, una presenza record di diossine furono riscontrate nelle immediate vicinanze dello stabilimento della Eco X di Pomezia, distrutto da un incendio. L’Arpa Lazio aveva comunicato una percentuale di concentrazione di diossine pari a 77,7 picogrammi per metro cubo, oltre i limite di 0,1 picogrammi per metro cubo indicati dall’Oms: ovvero oltre 700 volte la soglia di rischio per la salute. Alcuni quartieri di Roma, ogni giorno, devono fare i conti con un disastro ambientale di quella portata.

mario seferovic detto alessio il sinto 6

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